L'arte di guardare l'arte
A partire dal XII secolo il gusto subisce il formidabile passaggio dal bello degli antichi, di cui si conservava un ricordo cristallizzato nell’arte
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, quelle che l’imperatore Leone III iconoclasta aveva inutilmente tentato di cancellare nell’VIII secolo. Bisanzio aveva imposto la sua elegante e
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La crisi avvenne con il passaggio dal XII al XIII secolo. Il Barbarossa affogato in Oriente (1190) fu come il segno della fine della gloria delle
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considerava “giullare di Dio”, quella più recente lo scopre mistico. Lui esalta il pathos della sofferenza, di quell’umanità già intuita più di un secolo
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naturale l’evoluzione dalle leggerezze del Gotico fiammeggiante alle linee fitomorfe dell’architettura di Guimard agli albori del XX secolo. Si potrebbe
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Il basilisco non appare essere più bizzarro dello scorpione e diventa l’archetipo del drago altomedievale. Ne riparla nel VII secolo Isidoro di
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XIX secolo e tutto il XX, porta lo spirito della conoscenza anche in fondo all’anima e abolisce la consistenza mitica dal subcosciente per lasciarla
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Sacro romano impero. Gli intollerabili montanari, che un secolo prima avevano sancito con Guglielmo Tell la loro autonomia dall’impero, si erano
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avrebbe fatto un capo delle tribù che avevano invaso l’Europa romana fra il IV e il VI secolo. Portava con sé la sua identità, in guisa del Toson d’oro
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a partire da Francesco Guicciardini fino a tutto il XIX secolo: già nel titolo tutto si spiega, perché non si parla di Filippo II se non per
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raggiungere la sintesi della modernità nel XIX secolo. Nell’ultimo secolo il coagulo si è dimostrato Instabile e il movimento delle identificazioni è
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meccanismo era stato posto in essere nella penisola degli italiani fra XII e XIII secolo. Portò, allora, alla folgorante fioritura imprenditoriale
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Nel XVI secolo la fioritura dei nuovi ordini regolari, in risposta alla Riforma protestante, fu motore di una trasformazione sostanziale di stile e
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La rivoluzione capitalistica del sistema comunale fra XII e XIII secolo non poteva lasciare intatti gli equilibri della struttura religiosa; il
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, perché cent'anni dopo fu messa al bando dai protagonisti del secolo dei Lumi, quelli che le attribuirono il nome di barocco pescandolo fra i termini
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Morazzone, riappare due secoli dopo nel Piccio e un altro secolo dopo ancora nei dipinti di Alciati che la passerà per insegnamento a Sironi. Il Novecento
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Caimi alla fine del Quattrocento sotto la protezione di Lodovico il Moro. Ebbe grande impulso artistico agli inizi del XVI secolo per via degli
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furono ultimate entro il 1623. Iniziava il lavoro della loro decorazione come Biblia Pauperum. Furono completate entro il secolo XVII. Il risultato è di
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emiliane che si sono susseguite da Niccolò dell’Arca di Bologna sul finire del XV secolo al Mazzoni e al Begarelli di Modena nel XVI. L’unico
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del XVII secolo negli arazzi di Mortlake e dei Gobelins le intuizioni di Raffaello e di Giulio Romano. E Rodolfo II colleziona denti di narvalo
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musicale del compositore Joseph Berglinger. Ancora musica e visione per un’estetica nuova che nega la razionalità del secolo dei Lumi e ritrova il motore
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La figura dell’intellettuale corrisponde a una mutazione assai recente dell’uomo occidentale. Fino alla fine del XIX secolo chi si occupava di
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nobiliari del Settecento, secolo misterioso e inquietante durante il quale l’aristocrazia francese e britannica era sgargiantissima mentre già a
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Il peso della cultura francese nel XIX secolo è innegabilmente legato alla sua capacità di anticipare le trasformazioni dei modi e dei gusti. E quest
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Siamo ormai giapponesi da un secolo e mezzo esattamente, almeno nel modo di vedere e di immaginare. Lo siamo da cinquant’anni nell’ascolto delle
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appendere pesanti cornici. Gioca un dialogo fra leggerezza e trasparenze, l’opposto della moda decorativa appena passata. Un quarto di secolo prima
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Già alla fine del secolo venivano stampati i primi libri illustrati nipponici pronti all’esportazione in Francia e Inghilterra, fiabe per bambini
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secolo, iniziato il grande cambiamento. D’altronde c’era da aspettarselo, se i tedeschi non hanno mai usato la parola “nudo” ma quella curiosamente pudica
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acquistati da ogni accademia di rispetto, conclusero il secolo con l’indicazione d’uno stile nuovo che avrebbe, nel giro duna generazione, mutato il gusto
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illuministi del XVIII secolo. Certamente fu il Barocco musicale, sin dai primi anni del Seicento, il momento massimo di applicazione della mutazione di
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era forse già apparsa nello stesso modo quando, negli anni Venti del XII secolo, a Saint Denis, l’abate Suger aveva posto le fondamenta di una
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Riforma protestante nordica che nel XVI secolo fa crollare le basi dell’Europa preesistente, le arti italiane reagiscono con una replica esasperata
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È molto probabile che la rivoluzione del gusto che avvenne a New York a cavallo fra gli anni Quaranta e gli anni Cinquanta del secolo scorso, a
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A Basilea nel 1967, la fondazione nata dall’eredità di un piccolo quanto acuto imprenditore dell’inizio del XX secolo, Rudolph Staechelin, e che
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