L'arte di guardare l'arte
Santa Maria Novella a Firenze il suo sublime grande Cristo, quello morto nella carne, verde. Stava nascendo la lingua nuova della pittura.
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inizio a una nuova visione della scienza, corrode al contempo le basi della fantasia naturalista nell’immaginario collettivo. Dopo di lui sarà alquanto
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fanciulle. La strada nuova per visioni nuove è aperta. Guai a chi rimane in senno. Il Bacco di Michaux sarà la mescalina, quello di Kerouac roba ben
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di ordini religiosi diversi, si affiancarono i conventi di francescani e domenicani dai quali sorse pure la nuova lingua italiana delle arti, da Giotto
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gioca un ruolo di traino parallelo solo alla sessuofobia di san Carlo Borromeo appena tornato da Trento. In cambio trionfa la nuova architettura per la
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sempre un barnabita, Lorenzo Birago, progetta il prototipo di ciò che diventerà in tutto l’impero ispanico la nuova forma della chiesa barocca
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appena diffuso come nuova visione figurativa e si pongono in una dimensione che raramente trova parallelismi possibili se non nelle rappresentazioni
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di Góngora e l’anticipazione della nota esaltazione della meraviglia come leva della nuova arte proposta dal suo coetaneo napoletano Giovan Battista
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musicale del compositore Joseph Berglinger. Ancora musica e visione per un’estetica nuova che nega la razionalità del secolo dei Lumi e ritrova il motore
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pittore Koch, già presente sulla scena, li chiamerà Nazareni. Sono il gruppo d’avanguardia d'una nuova ondata che vedrà nell’Italia postnapoleonica una
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volute dalla nuova retorica. La prima è fissata per il 25 febbraio. Hugo decide di rinunciare alla claque abituale e invita figura 25, figura 26 invece i
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borghesia d’Europa quando si mise in frac nell’Ottocento In quanto alla nuova classe vincente non si potevano consentire le fantasie coloriste delle vesti
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sua “caccia alle streghe”, in questo concetto proprio si potrà rasserenare, perché marchio di garanzia di un’arte nuova americana pronta al dialogo con
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Street. Venne sostituito da una nuova visione a partire dai primi anni Trenta, gli anni nei quali il New Deal tentava di ridare speranza alle genti
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Germania è un crogiolo in movimento perenne. Sta formando una nuova cultura religiosa, filosofica ed estetica, la prima realmente sua. Ed è una cultura dove
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Gerrit Rietveld che la ritrova nella composizione stessa. Mies van der Rohe si fa propagandista e protagonista della nuova concezione dell’architettura
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VII partito per la II crociata. A lui capitò, e non affatto per caso, di combinare la nuova calligrafia “a punta”, nata dall’innovazione dell’uso
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perché si espande a dismisura in patria. Il subconscio si libera e trova nella terapia una nuova forma di redenzione, non dissimile da quella che i gesuiti
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