L'arte di guardare l'arte
Gotico. L’uomo delle «fresche e dolci acque» già annunciava il pensiero di Leon Battista Alberti e come lui già condannava la bruttezza della sua epoca
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Bologna negli anni fulgidi del padre dell’arte notarile Rolandino, quando Bologna per prima abolisce la servitù della gleba. Poi si fa notaio lui stesso
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inizio a una nuova visione della scienza, corrode al contempo le basi della fantasia naturalista nell’immaginario collettivo. Dopo di lui sarà alquanto
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francese) all’inizio dell’estate. Lui stesso verrà ucciso all’inizio dell’anno successivo nella battaglia di Nancy. Gut, Mut, Blut: perse i beni (Gut) a
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lui il vizio maggiore era la codardia, mentre la superbia e l’ira erano strumenti necessari allo svolgimento della sua occupazione primaria. La
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futuro Barocco e quindi dalla stesura definitiva della facciata. Nei medesimi anni Carlo Borromeo incarica Pellegrino Tibaldi (1527-1596), anche lui
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virtuosistica del Barocco trionfante. Riassume lui l’esperienza d'una Roma dove viene ordinato sacerdote e dove Borromini ha lasciato il suo segno
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Caspar aveva riportato dal suo proprio viaggio di formazione in Italia assieme a un libretto da lui scritto in italiano.
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vecchio continente in disfacimento. È lui a rilanciare la parola “kitsch”, è pure lui a portare in America la sicurezza borghese dell’“art pour l’art
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nella quale tutti e tre gli scrittori si troveranno volontari? De Chirico ci sarebbe finito anche lui, a Parigi, ma non tornerà per la guerra, anzi
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Parigi, si sta laureando in legge. Non si può evitare di sentirsi coinvolti. D’altronde Ungaretti, nato come lui in Egitto, ha già aderito a una
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con un gnosi nuova, ben più concreta e sensitiva, atavica e talvolta tribale. Aristotele ne sarebbe il referente possibile, ma anche lui viene domato
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VII partito per la II crociata. A lui capitò, e non affatto per caso, di combinare la nuova calligrafia “a punta”, nata dall’innovazione dell’uso
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Pollock che vi impara a usare la pittura liquida, quella che serve a ricoprire con rapidità i muri, quella che lui stesso, pochi anni dopo, farà
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quattro pagine nel 1951, chiedendosi se è proprio lui il più grande artista d’America. E quasi subito smette il dripping. Muore cinque anni dopo, l’11
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articolato quanto bizzarro postperonismo, celebra pure lui il coltello come arma naturale della lotta di classe, quella fra il povero che è di pelle
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