L'arte di guardare l'arte
reputava che il mondo avesse solo due maestri, il papa e l’imperatore. Latini, loro, con un’estetica post-greca orientale nella quale le parole della
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Concilio di Trento quando la Chiesa sentì il bisogno di coinvolgere tutti nella sua riforma e stimolò la nascita d’una lingua estetica che potesse
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musicale del compositore Joseph Berglinger. Ancora musica e visione per un’estetica nuova che nega la razionalità del secolo dei Lumi e ritrova il motore
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movimento che lascerà tracce indelebili, il Parnasse. Non ha più senso alcuno l’impegno nel sociale, conta solo l’estetica totale fine a se stessa. È nata
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La lingua estetica ha trovato il suo corrispondente etico: lusso, calma e voluttà. L’impero nel frattempo si ammorbidisce mentre aumentano le
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con la carabina nelle trincee della Grande guerra, è ferito, ma nulla traspare nell’estetica totale del suo scrivere: s’interessa alla metafisica del
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loro si ritrova nella trasformazione dell’estetica pittorica durante gli ultimi decenni del XIX secolo anche in un momento così particolare come quello
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Non vi fu dunque uno “stile fascista” ma una cifra estetica trasversale che toccava l’Occidente di qua e di là dall’Atlantico, nell’architettura
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stessa estetica. Nel Cinquecento si stava formando la lingua visiva germanica in un costante spostarsi di artisti e intellettuali da un capo all’altro
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quindi nell’estetica della nostra contemporaneità. Non era oggetto in sé, ma ectoplasma di un sogno infranto, di un mondo previsto e mai portato a
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molto probabile, appunto, che potesse piacere non solo a chi la stava teorizzando nel mondo dell’estetica - Clement Greenberg, il freddo esperto di
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