L'arte di guardare l'arte
trovare legittima la schizofrenia delle lingue d’oggi che tentano di liberarsi dalla norma d’un globalismo uniformante. E verrebbe naturale accettare
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casse. Nessuno di questi maniaci della collezione poteva esprimere un dubbio circa il corno d’unicorno che possedeva con le sue virtù magiche e
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assolutamente normali: rane con teste di topo, pesci o serpi con teste d’uccello. Lo sviluppo della scienza sperimentale, l’espandersi del pensiero illuminista
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parigini di bottiglie di assenzio, quella bevanda piena d’alcol metilico che farà uscire di testa Modigliani e gli farà allungare il collo delle sue
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alleati ora con le città d’Alsazia sotto l’occhio benevolo della Francia (il cui re Luigi XI era avversario di Carlo) e avevano portato via ai Savoia
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nella luce e nel colori della Costa Azzurra. E le sue odalische sognano il tepore d’un Nord Africa dove Paul Klee scopre la sua vocazione moderna, così
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A Milano, negli stessi anni, il cardinale Borromeo favorisce lo sviluppo d’un altro ordine regolare, quello dei barnabiti. Nati dall’iniziativa di
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, come il menzionato collega, cresciuto in area emiliana, di progettare San Fedele, futura sede dei gesuiti milanesi. Tibaldi è inventore d’un
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morto il Buonarroti, l’allievo Daniele da Volterra (1509-1566), allora esperto d’avanguardia delle contorsioni pittoriche e poi chiamato il
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protagonista d’una lenta e inesorabile invasione dell’Occidente tutto. Noi barocchi lo eravamo forse già prima, sui sarcofagi etruschi, nelle
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mescolandolo agli esperimenti grandiosi di Bernini, la genesi d’un mondo emiliano che dopo avere generato le fantasie del Vignola ha avuto la fortuna di
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, quella del Sacro Monte, che s’inserisce nella generale diffusione di nuovi edifici di culto nell’ambito della Controriforma e d’un radicale rilancio
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Ben diverso il caso di Varese. Il Sacro Monte locale nasce sulle tracce già esistenti d’un luogo di pellegrinaggio d’epoca probabilmente ambrosiana
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delle pitture, a tal punto che la critica antica le reputava una declinazione di personaggi da presepe. Già apparivano le esasperazioni d’un sentimento
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la mimesi aristotelica all’archeologia dalla quale sorse e dalla quale risorgerà solo in epoca neoclassica. Siamo figli perenni d’un cocktail storico
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fruitori. Si tratta di associazioni come il FAI o le Dimore storiche e Italia nostra. A loro si deve la possibilità d’immaginare anche in futuro un Tour
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Ma che cosa vengono a cercare in Italia tutti questi tedeschi? Quelli d’oggi, si sa, basta fare una piccola indagine sulle spiagge dell’Adriatico
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È d’obbligo pensare al Goethe nel suo viaggio quando non può esitare a intraprendere il lungo giro nel paese «dove fioriscono i limoni». Cosa lo
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E il mito diventa talmente germanico da influenzare a fondo la mente d’un giovane scrittore berlinese di ottima famiglia, che avrà la sfortuna di
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pittore Koch, già presente sulla scena, li chiamerà Nazareni. Sono il gruppo d’avanguardia d'una nuova ondata che vedrà nell’Italia postnapoleonica una
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appena fuori d’Italia, nel Canton Ticino degli elvetici, vicino a quella Ascona che aveva accolto nella prima guerra mondiale il meglio dell
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ragazze, sostituì le canzonette perbene d’una volta con la rivoluzione musicale dei Beatles e i colori vieux rose delle tappezzerie con l’arancione e
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ne vanno ad Argenteuil sulla Senna: «Vedi sui canali / vascelli addormentati / d’estro vagabondo [...]».
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riconoscono sotto un medesimo afflato d’appartenenza all'avventura della storia il quale rimane tale solo fintanto che la storia vi insuffla una
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, è implosa, ma lascia tuttora sognare l’Europa d’una civiltà comune. Ed è tuttora la speranza d’Europa questa civiltà comune dove convivono ceppi
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L’unica delegazione bonaria, per la prima volta in un viaggio ufficiale fra le terre d’Europa, era quella guidata dal figlio del taicun del Giappone
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Fra le varie contaminazioni che l’Europa subì nella sua lunga storia, da quella araba a quella cinese e a quella ultima d’Africa, la giapponese ebbe
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questi italiani d’allora ben meno provinciali di quelli che ci troviamo a frequentare ora, ben più propensi all’avventura, compresa quella bellica
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di retoriche, che anche lo scrivere poetico di D’Annunzio, nello stesso periodo, è ben più stringato in francese di quanto non lo sia nella Figlia di
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prologo del manifesto pubblicato da Marinetti sul “Figaro”, samedi 20 février 1909 a Parigi. La formidabile pagina che poi cantava la voglia di pericolo, d
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a Parigi. 1898, salta il governo Rudinì e si dice che D’Annunzio passi dai banchi della destra a quelli della sinistra con la storica frase «vado
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emblematico in questo senso lo scritto di Marinetti Les Dieux s’en vont, D'Annunzio reste dove si guarda con nostalgia la scomparsa dei nonni, Verdi e
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autocosciente, d’Europa. E si sarebbe tuffata l’indomani, ardita quanto incosciente, futurista o dannunziana, nelle trincee della prima guerra mondiale
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secolo, iniziato il grande cambiamento. D’altronde c’era da aspettarselo, se i tedeschi non hanno mai usato la parola “nudo” ma quella curiosamente pudica
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per ambo i lati del crinale) e triviale (porta a tre vie almeno). L’opera d’arte può generare stimoli stilistici, può suscitare voglie interpretative
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corretto sia dal punto di vista del gusto che da quello della gentilezza del sentire democratico. Si poteva solo in rari casi, grazie alle Piazze d’Italia
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’Occidente. L’analogia fra le muscolature esaltate d’Italia e quella dei lavoratori del socialismo sovietico nei manifesti di propaganda portò alcuni a
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voleva essere globalmente restauratrice d’un ordine perduto suscettibile di sorpassare le contingenze nefaste e trovò, come ogni percorso neoclassico
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le plasmassero. I pittori d’Europa sono stati spesso vaticinatori. La letteratura è innegabilmente più “ragionata” e il dialogo, in pieno Rinascimento
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La ricerca dell’opera d’arte “totale” — sintesi di tutte le arti — è rappresentativa di una tendenza alla rivolta contro l’ordine costituito in
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di copie ogni anno. Se si dovesse calcolare quanti diritti d’autore ha generato sarebbe forse la miniera più ricca nella storia delle royalties. E si
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della penna d’oca quella calligrafia che avrebbe generato il modus parisiensis da cui l’etimologia della parola “moderno” -, con l’applicazione della
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volta un giovane critico d’arte contemporanea che dimostrava una qualità oggi scomparsa, quella cioè d’avere dimestichezza anche con la storia dell’arte
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granaio, porta a compimento la sua tecnica. Peggy Guggenheim gli aveva prestato i soldi per il contratto d’affitto. Il settimanale “Life” gli dedica
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Al suo opposto filosofico, lontano dalla concettualità, anzi impegnato in una pittura che si sforza d’essere popolare, Daniel Santoro, il vate di un
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. Contemplare le arti, tentare, più che di conoscerle, di capirle, vuol dire entrare in contatto con tutti loro. È questo il percorso esoterico d una
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Certo quello è il museo delle cose d una volta, replicato il museo, diverse le cose ma non il loro ritmo espositivo, storico. Quelli d’arte
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Il prototipo del museo d’arte è senz’altro quello di Basilea, città piccola, calvinista, diventata velocemente bonaria, brodo di coltura della
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oggi occupa uno spazio di 190mila metri quadri, venti volte quello d’origine. L’edificio è di proprietà della città che garantisce la manutenzione e
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ottocenteschi, è la mancanza d’una disposizione educativa alla storia dell’arte secondo parametri di catalogazione accademica. La didattica oggi è
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