L'arte di guardare l'arte
Nel 1476 Carlo il Temerario di Borgogna perde in battaglia il proprio tesoro in seguito al saccheggio dell’accampamento: come un capotribù nomade
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Mai avrebbe pensato, Carlo detto il Temerario (1433-1477), del ramo cadetto della dinastia capetingia allora regnante in Francia dei Valois, conte e
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Percorso mentale, quello di Carlo, che merita un’attenta riflessione. Il signore di Borgogna girava allora con la “roba” appresso esattamente come
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gioca un ruolo di traino parallelo solo alla sessuofobia di san Carlo Borromeo appena tornato da Trento. In cambio trionfa la nuova architettura per la
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futuro Barocco e quindi dalla stesura definitiva della facciata. Nei medesimi anni Carlo Borromeo incarica Pellegrino Tibaldi (1527-1596), anche lui
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, passato dall’ordine soppresso degli umiliati ai gesuiti dopo il famoso attentato contro san Carlo per mano di un umiliato nel 1569.
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operato nei singoli successivi interventi, continuati sotto l’impulso di Carlo Borromeo che ne era gran devoto. La sua parte statuaria ha destato nella
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Borromeo ne figura 12, figura 13 sposa la causa che reputa in linea con la sua politica pastorale e con quella del cugino Carlo in procinto di
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diritto a Pavia. Se ne va poi a Roma dove fra i suoi mentori ci sarà il cardinale Marx Sittich von Hohenhems, come suo cugino Carlo legato presso il
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Nei primi mesi del 1830, a Parigi, nel clima greve del regno di Carlo X, una generazione di artisti e uomini di cultura esprime il proprio dissenso
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potere politico, mentre Carlo X, il terzo fratello di quella sfortunata famiglia che ebbe Luigi XVI come vittima della storia, tenta di fermarli fino ad
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