L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
realizzare quadri e sculture di un realismo inquietante. In qualche modo, possiamo addirittura ipotizzare che il realismo sia una delle strade
Pagina 100
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
quindi figurativa. Mei Ramos ha creato centinaia di immagini in cui una ragazza è connessa a un altro soggetto, da una banana a una bottiglia di ketchup
Pagina 101
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
dipinge? Il dibattito appassiona ancora gli storici. I due putti sono appoggiati là come al bordo di una finestra, e in effetti quel quadro
Pagina 102
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
rende tutto assai più digeribile; tuttavia, se interrogati sul significato di quadri che raffigurano un’Assunta, una Venere o una battaglia, ci
Pagina 103
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
una concezione di arte così inclusiva da essere quasi inutile. Per quanto sia difficile accettarlo, la capacità di realizzare un quadro o una scultura
Pagina 103
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
In una società sempre più multietnica ed esposta a repentini sconvolgimenti, i valori universalmente condivisibili si contano sulle dita di una mano
Pagina 108
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
particolare le vicissitudini attraversate dal suo popolo all’interno di una storia più grande, quella del comunismo. Tra i suoi progetti ricordiamo
Pagina 109
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
certamente una novità nel sistema dell’arte. Se osserviamo la storia della Biennale di Venezia e, soprattutto, dei padiglioni nazionali ai Giardini
Pagina 115
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Una ricerca inedita di Stefano Baia Curioni ha collegato la presenza degli artisti negli stand della fiera Art Basel alla loro afferenza a un sistema
Pagina 120
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
E ancora, dovremmo chiederci se gli artisti che mostrano una profonda distanza da quel sistema capitalista che è il solo a veicolare le loro opere
Pagina 121
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
che sarebbe diventata una delle sentenze più lapidarie e citate del secondo Novecento: «Scrivere una poesia dopo Auschwitz è un atto di barbarie
Pagina 123
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
concepite primariamente per dare una forma al pensiero.
Pagina 127
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
ambiente con un grande sole artificiale che trasformava lo spazio espositivo in una sorta di nuovo mondo. Il visitatore vi si immergeva vivendo un
Pagina 128
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Anche una pratica performativa del tutto differente, quella del tedesco John Bock, esprime un’aspirazione analoga. Qualche anno fa egli ha affrontato
Pagina 129
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Le caverne e fucine di lavoro quelle esclusive di Constantin Brancusi, che oggi ammiriamo come una speciale camera delle meraviglie davanti al Centre
Pagina 16
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Oltre a una ridefinizione dell’autore e dei luoghi dell’arte, si è vista anche una metamorfosi del ruolo dello spettatore. Accade sempre più
Pagina 17
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
dei moti irriverenti della compagine Fluxus. Mentre dall’alto di una scala John Cage leggeva, con lunghe pause di silenzio, il testo di una conferenza
Pagina 18
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
• La preferenza per il frammento versus l’immagine complessiva, inteso sia come soggetto di un quadro o di una scultura (ad esempio un tavolino e non
Pagina 25
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
• Le realizzazioni che, a partire da quelle di Lazio MoholyNagy, richiedono una pianificazione e potrebbero quasi ridursi al progetto stesso.
Pagina 25
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
insieme ad altre persone su di una superficie piena di colore liquido, pesce, polli, salsicce, corda, plastica, carta e altri materiali tossici, come a
Pagina 28
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
contemporanei non dovrebbe sembrarci una rivoluzione, bensì il ritorno a un modo antico di concepire l’opera.
Pagina 31
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
In America questa propensione per la semplicità delle forme geometriche, che portano con sé una certa freddezza e razionalità, si è rinnovata tra gli
Pagina 33
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Dal punto di vista speculativo, queste tendenze, che per prime indagarono il rapporto tra opera e spettatore in una direzione che oggi definiremmo
Pagina 33
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
1966, concepì una mostra incentrata su Working Drawings and Other Visible Things on Paper Not Necessarily Meant to Be Viewed as Art (Disegni di lavoro
Pagina 34
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Molti ritengono che l’arte recente nasca da una mera provocazione (con che movente gli artisti agirebbero da burloni nessuno lo spiega). Anche in
Pagina 35
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
ces célibataires, même (1915-1923), una monumentale pittura su lastra trasparente, con polvere, pigmento e piombo, la cui precisione esecutiva ricorda
Pagina 37
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
(situazioni costruite), dove la scultura è ridotta a una serie di curiose performance inscenate da gente comune. Per volere dell’artista, di queste
Pagina 41
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
allestisce a Düsseldorf per i collezionisti Löwenstein una sala che ci è più facile catalogare come un prototipo di arte ambientale che come un
Pagina 42
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Mädchen, una metafora dei cambiamenti che riguardano il ruolo della donna. Parallelamente, Hausmann assembla una «testa meccanica» (Mechanischer Kopf Der
Pagina 43
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
disparati, come una capra impagliata, uno pneumatico e una palla da tennis (Monogram, 1955-1959). L’eredità dadaista-surrealista riemerge oggi nei corpi
Pagina 45
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
sartoria. John Baldessari mette una sull’altra immagini mediatiche, Lari Pittman raccoglie icone del clubbing californiano. Julie Mehretu disegna con
Pagina 46
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
comprovato cominciò a essere sostituito dalla pittura a olio su tavola e su tela, una tipologia «portatile» che meglio si confaceva all’ascesa della
Pagina 50
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Tutti questi filmati parlano con una libertà che nessun film da distribuire nei cinema potrebbe mai sopportare.
Pagina 55
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
’arte della nuova condizione per la quale stiamo diventando nodi di una rete infinita di collegamenti, una ragnatela dove il centro e la periferia si
Pagina 55
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Già al tempo delle avanguardie, Vladimir Tatlin immaginò una torre ricetrasmittente; il futurista Filippo Tommaso Marinetti nel 1933 fantasticò con
Pagina 55
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
emettono rumori una composizione musicale che fu l’atto più radicale con cui si potesse comunicare quanto i procedimenti dell’arte si stessero discostando
Pagina 59
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
dimenticare il ruolo pionieristico dei surrealisti), a una gestualità pittorica automatica e casuale che invade la tela come una scrittura continua; o
Pagina 60
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
smaniano per lui. Il dipinto finì distrutto durante un giro del mondo che doveva portarlo di città in città come una donna cannone o una meraviglia da
Pagina 63
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
L'effettaccio non è sempre gratuito. Inutile preoccuparsi se si vedono in giro delle sciocchezze. Se lo sono davvero, probabilmente avranno una vita
Pagina 64
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
determinati da una comunità che è abbastanza elastica per cambiare sovente idea -, la quale nel suo insieme forma un’istituzione.
Pagina 67
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Nella sua autobiografia, Peggy Guggenheim si volle descrivere come una casalinga americana con due figli, molti amanti e qualche interesse per l’arte
Pagina 68
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
diventare, se tutto va bene, un sempreverde che merita una vera considerazione critica. Questo meccanismo non è uno scherzo. Anche se si tratta di una
Pagina 68
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Come ricorda la studiosa francese Raymond Moulin in una ricerca del 1995, «Sono eletti coloro che non ignorano niente delle convenzioni e degli usi
Pagina 70
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Una parte consistente del sistema dell’arte si è coagulato nella complessa rete che riguarda la costruzione delle mostre, che sono diventate il
Pagina 73
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
definite: è diventato canonico cercare di avere un’idea fondante un sito, una formula, un pensiero unificante per una mostra o per una pubblicazione
Pagina 76
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Complete Works of Marcel Duchamp), includendovi anche una personale versione-copia del Grande Vetro poiché l’originale non può muoversi dal museo di
Pagina 80
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
far parte di una collezione in quanto consisteva nell’acquisto dei diritti di un personaggio minore dei Manga giapponesi: una ragazzina a cui diedero il
Pagina 86
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
, bisogna esporre in una buona galleria, per la stessa ragione per cui, ad esempio, Dior non ha mai venduto i suoi modelli da Woolworth. È soprattutto
Pagina 86
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Certo è che i nemici dell’arte visiva, quando condannano in maniera specifica quella contemporanea, assumono spesso una posizione oltranzista. In una
Pagina 96
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
in stile anni Trenta sede della Borsa è una scultura in marmo di Carrara dotata di un massiccio piedistallo secondo la consuetudine della statuaria
Pagina 98