L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
pelle e delle mucose. Ron Mueck ci ha mostrato il corpo di una neonata, con il cordone ombelicale non ancora legato, vecchieggiante come tutti i feti
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che esista un bello universale, valido per tutti, è possibile fu la posizione di Kant e di Hegel ma è anche sempre più difficile da sostenere. Questa
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In effetti, tutti vorremmo avere una pietra di paragone sulla cui base stabilire cosa sia arte e cosa non lo sia. Ricordiamo però che nella storia l
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, tutti e quattro gravitanti attorno alla rivista «October». Nell’ambiziosa storia dell’arte del XX secolo pubblicata nel 2005, la necessità ormai
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accordo, anche se temporaneo e rivedibile. Tutti concordano sul fatto che non esiste una nozione di arte che sia stata condivisa da ogni popolo e in
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Internet e a essere sfavoriti gli accenti troppo critici verso il regime. A tutti gli artisti che si sono esposti davvero è stato offerto un posto nell
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cercato di entrare in relazione con le persone comuni in tutti i modi, salvo incorrere in rifiuti drammatici come è accaduto a Richard Serra, che ha
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interessanti ne sono entusiasti valga per tutti l’indiano Homi Bhabha, che nel suo I luoghi della cultura del 1994 ha teorizzato come la creatività sia
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atletico dell’alpinista e l’anelito al sublime dell’eroe romantico -; sono tutti gesti che esprimono un desiderio di universalità.
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doppia trincea di più di cinquecento metri scavata nel terreno, tutti e due tentativi di domare e rimodellare la natura. James Turrell ha trasformato Roden
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dentifricio giganti, Jeff Koons ha ingigantito giocattoli, Subodh Gupta ingrandisce stoviglie: tutti e tre ci hanno raccontato come il consumo sia
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Factory, come quella voluta da Andy Warhol, che aveva chiamato a lavorare con sé musicisti, film-makers, attori, performer, tutti parte di una catena di
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una tragedia audace, il solo dramma che tutti vorremmo vivere.
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convertito, a metà della carriera, in giocatore di scacchi: un cambio di professione ingannevole, dato che, di nascosto da tutti, tranne che da sua
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, dove fu coniato il termine «transavanguardia» per definire, come ha scritto Bonito Oliva nel 1982, «un atteggiamento nomade di reversibilità di tutti i
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diminuisce affatto l’importanza dell'individuo rispetto alla massa, dal momento che, anzi, consente a tutti di creare una propria identità in rete
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corpo cercando di catalogare ogni più piccolo dettaglio; primo tra tutti, la pelle, che è la membrana sensoriale con la quale ci mettiamo in relazione
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vacanze ai professionisti della pubblicità, da chi fotografa con il telefono cellulare ai fotoreporter che mettono a disposizione di tutti le
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Tutti questi filmati parlano con una libertà che nessun film da distribuire nei cinema potrebbe mai sopportare.
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: Theatre and Engineering). Oggi viviamo tutti in quell’ambito attraversato da onde magnetiche, segnali radio e altri invisibili trasportatori di
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Oggi è largamente riconosciuto che è grazie all’attività incrociata di tutti questi soggetti se un’opera, proposta come tale dal suo autore, viene
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convivenza più o meno muta del fotografo con gli artisti, uno dipinge vestito da impiegato, l’altro in mutande, tutti lavorano e nessuno fa strategie
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, condiviso tanto da Lev Tolstoj quanto da Toni Negri, per il quale l’arte è fatta per essere immediatamente percepita da tutti; dall’altro si portano le
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surrealista del 1938, ad esempio, fece pendere dal soffitto sacchi di juta e fece accordare tutti i partecipanti nel vestire, ciascuno a proprio modo, un
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soldi. Ecco perché ha speso così tanto per lo squalo. Ha tutti questi lavori, ne ha almeno sei, forse di più, e pensa: «se pago seimila per uno, tutto
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collezionisti di tutti i tempi. Un esempio per tutti è quello di Teodoro Correr, un uomo di dubbio gusto di cui lo storico inglese Francis Haskell ha
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L’idea di lusso viene di solito condivisa da tutti i tipi di collezionisti; non riguarda soltanto chi è più cieco nei confronti del valore culturale
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’arte antica, anche se non impossibile, dal momento che i pezzi di vero valore sono tutti catalogati con rigore e spesso notificati, cioè chiusi in
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, Peter Doig, Neo Rauch, Marlene Dumas, tutti autori di quadri d’impianto ancora figurativo e tecnicamente piuttosto tradizionali.
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storia: in tutti quei paesi dove è stata sovvenzionata dallo Stato, la libertà creativa ha dovuto fare i conti con i dogmi ideologici; dall'Italia fascista
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donna, tutti e quattro bianchi.
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