L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Che cos’è l’arte contemporanea? Ce la possiamo cavare rispondendo che è tutto ciò che il suo autore propone come tale. Il problema sorge quando
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che divenne la sua amante e la sua musa a partire dalla seconda metà degli anni Trenta. Il suo viso spigoloso e scomposto è una delle immagini cubiste
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particolare le vicissitudini attraversate dal suo popolo all’interno di una storia più grande, quella del comunismo. Tra i suoi progetti ricordiamo
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’uomo ha chiamato arte cose molto diverse, come disse l’estetologo Dino Formaggio in un suo saggio del 1976, concludendo che «l’arte è tutto ciò che
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, in Austria, e poi a New York. Il suo lavoro, oltre a evocare nostalgicamente la cultura visiva russa, è anche un atto critico e d’indagine. The Man
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portando con sé l’eredità culturale del suo paese. Nei suoi video e nelle sue fotografie la tradizione iraniana viene celebrata ma anche messa sotto
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La questione del colonialismo come fenomeno politico, sociale e culturale e del suo progressivo tentativo di annullamento in epoca postmoderna non è
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Il fatto è che gli artisti, come sostenne Marshall McLuhan nel suo libro del 1964 Understanding Media, vedono più lontano di noi, prevedono quali
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continuo di cancellazione e rielaborazione delle scene e dei personaggi, trattano problemi radicati in profondità nel suo paese d’origine: l’apartheid, il
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In una videoregistrazione d’epoca, Piero Manzoni guarda soddisfatto il suo Corpo d’aria (1959): un palloncino di circa ottanta centimetri di diametro
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afferma Nigel Warburton nel suo saggio La questione dell'arte. Con una chiosa: qualsiasi cosa essa sia, l’arte è anche un pensiero visualizzato che ci
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collettivo come uno dei punti fermi del loro programma, dal Bauhaus (1918-1933) agli istituti che seguirono il suo modello, fondato sull’interazione di
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nomade che riguarda anzitutto l’artista e il suo pellegrinare (Gonzàlez-Torres, di origine cubana, era cresciuto a Porto Rico e poi si era trasferito a
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In tutto questo, ciascun artista assume una posizione indipendente riguardo al suo modo di intervenire nel mondo: molti si staccano completamente dai
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Nel suo saggio La forma del tempo, scritto nel 1972, George Kubler associa l’evoluzione della produzione artistica al procedere della storia con
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Nella seconda metà del secolo, l’esaltazione della biografia dell’artista ha raggiunto un suo apice con l’arte che si basa sull’idea del corpo come
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La rivoluzione etica alla quale si è andati incontro con la possibilità di controllare le nascite è impossibile da sopravvalutare. Il suo impatto è
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Quando Kasimir Malevic mostrò il suo Quadrato nero su fondo bianco, dapprima come scenografia teatrale (1913) e poi come dipinto autonomo (1915
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suo primo ready made, una ruota di bicicletta montata al contrario su uno sgabello, è del resto una composizione di elementi combinati tra loro in
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al suo scherzo dadaista. I ready made sono stati fondanti per l'arte a venire per alcuni aspetti importanti ma definiti: l’idea che il testo possa
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anche venire, eventualmente, criticato per questo. Nessuna azione per la quale il suo autore non sia disposto a sacrificarsi a livello anche corporale
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notte il suo nome sulla Pietà di San Pietro; prova del fatto che, durante l’esecuzione, non si era preoccupato di farlo. Oggi si comprano idee più che
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alle prese con il Merzbau, il suo studio che diventa, anno dopo anno, fino al 1943, un diario ambientale: aggiungendovi oggi una colonna, domani un
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definito «shock dell’eterogeneo», un’inquietudine che deriva dalla perdita dell’unità e dalla comparsa, al suo posto, di un cumulo poliforme di cocci.
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ecologiste. La scultura è scesa dal piedistallo e si è espansa nello spazio, impadronendosi, secondo un’espressione che Rosalind Krauss ha usato nel suo libro
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A volte bastano macchinari semplicissimi, cosa che toglie enfasi all’elettronica e al suo contributo, che altrimenti rischia di diventare una
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caratterizzata non da una riduzione minimalista delle tecniche, ma da una loro dilatazione euforica. Come ricordava Edgar Wind nel 1997 nel suo Arte e
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Alle radici di queste opere fluide troviamo forse John Cage, che ha proposto nel 1952 il suo 4 ’33”, ovvero quattro minuti e trentatré secondi di
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succede in seguito e che sfugge al suo controllo. Non si comprende perché siano nate le nuove tecniche artistiche se non si è disposti a capire che, al di
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Così ha scritto Ai Weiwei il 20 marzo 2009 in un post sul suo blog, in seguito pubblicato nel libro Ai Weiwei. Il blog. Scritti, interviste
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1926, mentre già risiedeva negli Stati Uniti, Duchamp sbarcò dal transatlantico Paris con una ventina di opere dello scultore rumeno, suo buon amico
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in grado di spiegare il suo background e le modalità formali con cui questo viene reso visibile. Nel processo di conoscenza e apprezzamento di un’opera
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sia, come descrive l’antropologo Marcel Mauss nel suo Saggio sul dono, per regalarle o scambiarle ribadendo alleanze. Arte o non arte? A volte le
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determinati da una comunità che è abbastanza elastica per cambiare sovente idea -, la quale nel suo insieme forma un’istituzione.
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Oggi è largamente riconosciuto che è grazie all’attività incrociata di tutti questi soggetti se un’opera, proposta come tale dal suo autore, viene
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contemporanea. La curatrice della collezione di suo zio Solomon, Hilla Rebay, la considerò una reietta perché osava vendere arte oltre che comperarla
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Il sociologo Howard S. Becker ha osservato, nel suo libro del 1982 I mondi dell’arte, che in effetti non esiste un solo mondo dell’arte. Coloro che
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pochi secoli, il museo ha cambiato il suo status da luogo della memoria a luogo della proposta. Questa veste sarebbe stata improbabile al tempo in cui i
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deve essere una figura professionale precisa? Il suo rispondere a regole imparate sui banchi di scuola non tende a sminuire l’originalità del suo
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Ma ritorniamo al ruolo del curatore, che va ben oltre quello del semplice organizzatore di mostre. Filosofo di poche parole, tende a esprimere il suo
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Le variabili che determinano il pregio di mercato di un’opera hanno generalmente poco a che fare con il suo significato intrinseco, e qualche volta
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artista in quelle che definì «fasi di riconoscimento» individuando quattro attori principali nel suo percorso verso il successo: i pari, la critica
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inglesi. Tra questi Damien Hirst, Tracey Emin, Jenny Saville e tanti altri ancora. Ma proprio lui, con il suo ingente potere economico e il suo spirito
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Nel diario-intervista che ha pubblicato nel 2004, interrogato a proposito del suo rapporto con Saatchi, Damien Hirst affermò quanto segue riguardo al
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fautore del suo successo insieme a Saatchi. La prova generale era stata la vendita all’incanto, nel 2004, del ristorante londinese Pharmacy.
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contraria alla mercificazione. Si pensi che Bas Jan Ader, artista olandese che fu un ribelle già dagli anni di scuola, secondo il suo compagno di studi Ger
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sappiamo del suicidio di sua sorella adolescente, se ignoriamo il fatto che il suo lavoro si è evoluto mentre gran parte dell’avanguardia newyorkese
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. Il suo soggetto è una mano a cui sono state mozzate tutte le falangi tranne una, il dito medio. L.O.V.E. diventa così uno sberleffo contemporaneo che
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acquisito della figura; proprio per questo meccanismo il suo Figurengruppe (2006-2008) è un complesso di nove figure in poliestere colorato a metà tra
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Il teorico pragmatista John Dewey, nel suo Art as Experience del 1934, scelse la colorita espressione per cui occorre in qualsiasi circostanza sapere
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