L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
criticamente sull’ideologia e sull’iconografia del regime comunista.
Pagina 109
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Anni di studi sull’era postcoloniale ci hanno insegnato che non dobbiamo ragionare in termini di relazioni centro-periferia: il mondo sta diventando
Pagina 110
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
del cileno Alfredo Jaar sulla guerra e i mali della globalizzazione, ai ritratti pittorici della sudafricana Marlene Dumas sull’idea di razza e
Pagina 118
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
sfogliabili, piene di un vuoto in cui albergano domande e uno struggente senso di perdita. C’è una profonda indagine sull’esigenza di stare fisicamente
Pagina 126
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
controllo totale sull’opera, il cui compimento e la cui valorizzazione sono affidati allo spettatore-attore. Pensiamo a Joseph Beuys e alla sua «scultura
Pagina 132
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
comune in direzione di questioni nodali come l’identità, l’etica, gli effetti che un mondo sempre più medializzato provoca sull’individuo e sulla
Pagina 18
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
collettivo come uno dei punti fermi del loro programma, dal Bauhaus (1918-1933) agli istituti che seguirono il suo modello, fondato sull’interazione di
Pagina 18
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Leggendo le lettere che si scambiarono Albert Einstein e Sigmund Freud dal 1932 sull’inevitabilità della guerra, si ha la sensazione che non si viva
Pagina 23
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Nella seconda metà del secolo, l’esaltazione della biografia dell’artista ha raggiunto un suo apice con l’arte che si basa sull’idea del corpo come
Pagina 28
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Nei suoi Paragraphs e Sentences sull’arte concettuale, pubblicati tra il 1967 e il 1969 su «Artforum» come brevi e taglienti testi programmatici
Pagina 34
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
di artisti, tra cui Andre, LeWitt e Joseph Kosuth (autore, tra l’altro, di un fondamentale testo-manifesto sull’arte concettuale, Art after Philosophy
Pagina 34
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
suo alter ego fittizio, Richard Mutt; il nome di battesimo, che giocava sull’assonanza con la parola francese che significa «riccone», compariva
Pagina 35
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
sartoria. John Baldessari mette una sull’altra immagini mediatiche, Lari Pittman raccoglie icone del clubbing californiano. Julie Mehretu disegna con
Pagina 46
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
in questo contesto mangiare l’altro e mescolarlo con se stessi. Poco tempo dopo, lo scrittore della Martinica Edouard Glissant ha riflettuto sull’idea
Pagina 48
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Anche le biotecnologie hanno offerto agli artisti nuovi motivi di riflessione sulla vita e sull’identità della persona. Si è lavorato sul corpo umano
Pagina 56
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
-2002) coinvolgendo centinaia di persone, sono centrate sull’idea di collettività e sono estremamente difficili da organizzare. E un’ulteriore abilità
Pagina 58
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
che ha un impatto talmente forte sull’etica collettiva che evitarne i contenuti sarebbe un atto farisaico.
Pagina 64
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Dickie nel 1975 e Pierre Bourdieu nel 1979 hanno parlato di «mondo dell’arte», concentrandosi maggiormente sull’aspetto sociopolitico. Un concetto simile
Pagina 67
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
acquista nonsense di Urs Fischer, che sottolineano la sua stupidità, l’operatore di finanza sceglie fotografie di David Goldblatt sull’indigenza in
Pagina 86
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
un lato, e, dall’altro, sull’autorevolezza degli acquirenti museali. Queste decisioni fanno arrabbiare i collezionisti con fiuto, quelli che arrivano
Pagina 88
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
del (buon) curriculum dell’artista prescelto. È anche vero, però, che alcuni studi sull’argomento, come quelli di Bruno S. Frey e Werner W. Pommerehne
Pagina 89