L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
sapranno rispondere solo coloro che hanno una qualche competenza nella storia dell’arte stessa e anche riguardo ai testi ai quali l’opera fa riferimento.
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non è la sede per trattare un nodo così rilevante nella storia della filosofia e della conoscenza, ma occorre ricordare quantomeno che il gusto
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particolare le vicissitudini attraversate dal suo popolo all’interno di una storia più grande, quella del comunismo. Tra i suoi progetti ricordiamo
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in senso tradizionale, ha aumentato la portata dell’impegno. Quando si trova a doversi confrontare con il presente o la storia, l’artista ha ancora un
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In effetti, tutti vorremmo avere una pietra di paragone sulla cui base stabilire cosa sia arte e cosa non lo sia. Ricordiamo però che nella storia l
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geopolitico. Ma ci vorrà tempo anche perché gli artisti di paesi emergenti abbiano il coraggio di attingere alla loro specifica storia senza sentirsi troppo
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centrali della storia e del presente della Cina. È così che sono nati fenomeni come la Gaudy Art, che mostra, a metà tra il gioco e la critica, la
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certamente una novità nel sistema dell’arte. Se osserviamo la storia della Biennale di Venezia e, soprattutto, dei padiglioni nazionali ai Giardini
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con il resto del mondo. L’obiettivo è ripensare la storia degli ultimi decenni allontanandosi dall’idea della divisione in blocchi (Est, Ovest e paesi
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nazione, di etnicità, di rapporti interstatali. Si pensi, ad esempio, alla nuova lettura della storia del cinema nazionale che Ming Wong propose nel
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la parola «fine». Sarebbe stata una follia, dato che nessuno degli artisti del XX secolo ha mai avuto l’intenzione di abbandonare una storia culturale
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Scrivere la storia dell’arte non è affatto un compito neutro. Le nazioni e le culture lottano ancora tra loro su questo punto e di solito è vincitore
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, tutti e quattro gravitanti attorno alla rivista «October». Nell’ambiziosa storia dell’arte del XX secolo pubblicata nel 2005, la necessità ormai
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soltanto gli artisti con le loro opere; Larry Shiner è convinto che la storia dell'arte abbia iniziato a esistere nel XVII secolo, mentre non solo
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’orizzonte: semplicemente, nella storia essa perde pregnanza con l’avanzare del linguaggio lucido e insuperabile della filosofia. Più di recente, studiosi
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maggiore laddove è più forte l’azione dell’interstizio fra tradizioni. È probabile che, come sempre nella storia, la concezione e la tipologia di opera
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non considerarono affatto in contraddizione uno sguardo lucido sulla storia, da un lato, e, dall’altro, un discorso etico che sfocia in un risultato
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di conoscenza. Voglio conoscere la matrice degli eventi della storia. Voglio impegnare la spiritualizzazione della materia e la materializzazione
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avviene anche per la memoria. Disegnare è per l’artista un mezzo conoscitivo che aiuta a capire il nostro ruolo nel mondo e nella storia. Non è
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esistere e che attende semmai un rinnovamento. Aspettiamo che la storia davanti a noi, in una strada ancora tutta da percorrere, metta a confronto
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sempre sottolineato le difficoltà del rapporto arte/denaro e arte/storia, allo svizzero Thomas Hirschhorn, che trasforma interi ambienti in percorsi
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Quando le soluzioni si accumulano, i problemi si alterano, tanto nella storia dell’arte quanto nella storia in generale; è così che le due storie
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Nel suo saggio La forma del tempo, scritto nel 1972, George Kubler associa l’evoluzione della produzione artistica al procedere della storia con
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scoperte scientifiche, alle grandi navigazioni, alle invenzioni e a ogni impresa che poteva cambiare il corso della storia. Ciò che era stato attribuito
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Affiancata all'immagine o montata e inserita su superfici diverse, anche la parola ha una lunga storia in ambito visivo. Scomparsa per secoli dopo
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riprende la tradizione del montaggio di parole e immagini delle prime avanguardie e la riattualizza in un grande affresco della storia culturale del
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con alcuni aspetti che, nella storia, sono stati profondamente legati ad atti materni e parentali: il prendersi a cuore le cose vecchie, l’economia
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sovrapporsi di culture. Noi descriviamo una storia dell’arte che è soprattutto occidentale ma andiamo verso la commistione della nostra vicenda con la
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scultura in pietra a quella polimaterica, le tecniche hanno una loro storia: un ciclo che ne segna la nascita, la diffusione e, in alcuni casi, la
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dall’ambiente a luce nera di Lucio Fontana (1949). Ciò che chiamiamo «arte ambientale» e «installazione» ha molti precedenti in una storia che, forse
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in operatori multitasking nel ripercorrere la storia della manualità creativa e artigianale hanno messo in scena due ambienti connotati da quadri di
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collocare un elemento di novità all’interno di uno schema classificatorio predefinito. La storia dell’avanguardia artistica, che va di pari passo con
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questioni lessicali sono trappole in cui la cultura si incaglia. È affascinante attaccarsi alla storia delle parole, ma non dobbiamo dimenticare che dalla
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del tempo e della storia, ma palesa un complesso di riferimenti all’etica e alla cultura nelle quali viviamo. Ed è anche una generatrice di mondi, come
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operato, creando occasioni espositive sempre più legate a uno standard anche quando si tratti di mostre che vorrebbero essere sperimentali? La storia
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York nel 1942, che passò alla storia come First Papers of Surrealism, intrappolava le opere in una ragnatela di spago lunga circa un miglio, che
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delle opere del museo stesso per mettere in luce il coinvolgimento colpevole della città del Maryland nella storia dello schiavismo americano. Nel
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segnano la storia e l’identità di un popolo, capolavori che non si fermano alla Gioconda di Leonardo, ma arrivano al Cristo morto di Mantegna, alla
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nome di AnnLee. Dopo aver pensato a una nuova identità e a una nuova storia per la loro eroina virtuale, i due artisti invitarono alcuni colleghi
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storia: in tutti quei paesi dove è stata sovvenzionata dallo Stato, la libertà creativa ha dovuto fare i conti con i dogmi ideologici; dall'Italia fascista
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ha una storia così lunga da avere intaccato l’unità del Cristianesimo e da avere segnato uno spartiacque tra religioni: alcune, come l’IsIam e l
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’opera, perché non l’ha già realizzata lui? È la storia dell’uovo di Colombo. Un’altra vignetta satirica, tratta da «La vie parisienne» dell'11 giugno
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Katharina Fritsch ha reinterpretato motivi da sempre presenti nella storia dell’arte, tra cui la religione (arte devozionale), il corpo umano
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