L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
scandaloso nella sua resa di manichini drammatici e sanguinanti, che è stata allestita nel 2008 nelle sale delle Scuole del Nord in cui compaiono dipinti
Pagina 103
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
spirito, che è stata centrale da Aristotele a Sant’Agostino, da San Tommaso a Hegel, risulta dissolta. La strada era già stata aperta, del resto, dal
Pagina 104
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Il bello è una categoria estetica che per secoli è stata considerata un cardine dell'arte e che oggi, invece, appare notevolmente cambiata. Pensare
Pagina 104
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Non si può non accennare alla funzione celebrativa dell'arte, che per secoli è stata di vitale importanza ma che oggi sembra essere caduta in disuso
Pagina 108
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
. Anche quando si sono riscoperte storie dell’arte alternative a quella dell’asse EuropaStati Uniti, è stata privilegiata una lettura dell’arte
Pagina 110
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
visive tra Otto e Novecento: una storia che è stata motivo d’indagine recente e che ci pone ancora una domanda: lo spirito coloniale aleggia ancora?
Pagina 115
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
la parola «fine». Sarebbe stata una follia, dato che nessuno degli artisti del XX secolo ha mai avuto l’intenzione di abbandonare una storia culturale
Pagina 117
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Questo esempio è importante per tenere alta la guardia: studi recenti hanno dimostrato come la protezione dell’arte statunitense sia stata uno degli
Pagina 119
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
accordo, anche se temporaneo e rivedibile. Tutti concordano sul fatto che non esiste una nozione di arte che sia stata condivisa da ogni popolo e in
Pagina 12
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Weiwei era stata offerta (e in un primo tempo accettata) la co-progettazione dello stadio maggiore, insieme agli svizzeri Herzog e De Meuron.
Pagina 121
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
dovuto rimuovere da una piazza di New York la scultura Tilted Arc, che gli era stata commissionata dall’amministrazione, o Claes Oldenburg, che per anni
Pagina 121
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
sola immagine ritoccata chi è stata Marilyn Monroe più di mille fotografi, mettendo in luce la sua trasgressione, il suo egotismo unito alla
Pagina 13
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
maniera in cui è stata sentita ed espressa la rivoluzione sessuale degli anni Sessanta. La nudità provocatoria ma non fine a se stessa di artiste come
Pagina 133
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Pompidou di Parigi; di Francis Bacon, che è stata trasportata in blocco da Londra a Dublino, città natale dell’artista, e che ci mostra un accumulo
Pagina 16
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
si ritiene, non era mai stata importante nell’arte dei secoli precedenti: non chiediamo a Canaletto o a Tiepolo di raccontarci le loro vicende intime
Pagina 27
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
essere stata compagna della figurazione medievale, dov’era inquadrata in cartigli e vignette, riemerge, dapprima, nei collage cubisti e futuristi. Uno
Pagina 44
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
in cui la sua vicenda era stata raccontata dal film di Lumet. L’opera insomma ci dice che la realtà può essere più debole della narrazione fittizia
Pagina 53
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
) di Chris Ofili, una Madonna nera dipinta con sterco di elefante e circondata da ritagli pornografici. L’inquietudine generata da queste opere è stata
Pagina 63
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Warhol Museum. 12. Alighiero Boetti, Senza titolo, 1988. scomparso, sottoposto a quella scarnificazione che, a partire dagli anni Settanta, è stata
Pagina 64
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
però era già stato avanzato nel 1964 dal filosofo Arthur Danto nel saggio The Artworld. In Italia una buona ricognizione su questi temi è stata
Pagina 67
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
ribellarsi all’estetica vigente, parallelamente all’affermarsi del Manifesto come modo per dichiarare le proprie posizioni. Questa vicenda è stata
Pagina 73
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
pochi secoli, il museo ha cambiato il suo status da luogo della memoria a luogo della proposta. Questa veste sarebbe stata improbabile al tempo in cui i
Pagina 74
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
visibili attraverso i loro scritti. Tra questi, la figura senza dubbio più rilevante è stata quella di Clement Greenberg, che ha avallato, protetto e
Pagina 75
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
e poliedrico, è stata poi usata per manifestazioni a cadenza ciclica, come la Documenta 11 di Kassel del 2002, la Biennale di Venezia del 2003
Pagina 76
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
fautore del suo successo insieme a Saatchi. La prova generale era stata la vendita all’incanto, nel 2004, del ristorante londinese Pharmacy.
Pagina 84
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Ciò non è vero da oggi e nemmeno dal tardo Settecento, quando la categoria di gusto è stata teorizzata dai filosofi: probabilmente da sempre hanno
Pagina 86
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
: nata come forma effimera e transitoria, in cui la presenza fisica dell’opera era stata portata ai limiti dell’anoressia, se non addirittura del tutto
Pagina 92
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
storia: in tutti quei paesi dove è stata sovvenzionata dallo Stato, la libertà creativa ha dovuto fare i conti con i dogmi ideologici; dall'Italia fascista
Pagina 93
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
o della versione di un’opera lirica. Tutta la cultura, così come le opere pie o gli ospedali, è stata sempre condizionata dal mercato e ora anche dal
Pagina 94