L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
qualcun altro deve condividere questa convinzione, cioè che quel quadro, quella scultura, quell’happening o performance o installazione ambientale tecniche
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di visitatori, per aprire gallerie in tutto il mondo e per regolarne gli scambi economici. Paradossalmente, proprio questa vitalità ha esacerbato le
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che esista un bello universale, valido per tutti, è possibile fu la posizione di Kant e di Hegel ma è anche sempre più difficile da sostenere. Questa
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intermedio tra il bello e un’altra nozione di primaria importanza, il comico. In questa prospettiva si deflagra nel dissacrante, nel dionisiaco, nell
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voglia di far parlare di sé non sono una novità in arte: le origini di questa tendenza risalgono non solo all’epoca romantica, quando l’artista
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: la convivenza pacifica, la solidarietà, il bisogno di libertà e democrazia, il rispetto per il prossimo... Questa è una delle ragioni per cui si
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Un esempio in questa direzione può essere il lavoro dell'artista lituano Deimantas Narkevicius, che ha come filo conduttore la memoria collettiva, in
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l'artificio. Ma in questa accezione qualsiasi fare bene sarebbe anche un fare arte.
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Un segno evidente di questa tendenza è riscontrabile nella rapida esplosione dell’arte contemporanea cinese nella seconda metà del XX secolo. Per
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essere una metafora dell’anelito che ognuno di noi ha verso l’assoluto e la libertà, questa finzione narrativa esprime anche un personale bisogno di fuga
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Questa dichiarazione rivela che attualmente i padiglioni nazionali sono considerati per il loro valore effettivo. Ci costringono infatti a tenere lo
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, come archivio di dati, informazioni, immagini. Negli artisti originari di quei paesi dove ancora oggi vige un controllo autoritario, questa attitudine
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, nonostante al presidente Truman interpretando i gusti della maggior parte degli americani sia stata attribuita la frase «Se questa è arte, io sono un
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Project di Susan Hiller consiste nella ricerca di tutte le strade e le piazze il cui nome contiene il suffisso «Juden», cercando per questa via di
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secolo, ha assunto una nuova attualità. Adorno intuì come il pericolo dell’arte fosse non svolgere questa funzione di ripensamento e comprensione
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questa (tanto profitto / tanta attenzione) non c’è da stupirsi che l’arte visiva sia beneficiata dal sistema, dal momento che il suo carattere di
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intrapreso un viaggio al Polo Sud con lo scopo di registrare il canto di un raro pinguino bianco. Il video A Journey That Wasn't (2005) narra questa
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Carolee Schneemann, Valie Export, Yayoi Kusama, Ana Mendieta, in tempi in cui non era affatto scontata questa privazione di dignità, ha colpito proprio
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’urgenza di descrivere la condizione umana. Tanto più ora, quando le cose si stanno modificando troppo velocemente per non infuocare questa necessità.
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montare materiali di diversa natura in oggetti, suoni e ambienti. Su questa strada, che oggi definiremmo di postproduzione, si inoltrarono per primi
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1900 e II motto di spirito e la sua relazione con l’inconscio, che spiega molto della creazione artistica, cinque anni dopo. Proprio questa attenzione
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attorno alla rivista olandese «De Stijl», il cui primo Manifesto, pubblicato nel novembre 1918 in quattro lingue, inizia non a caso con questa frase
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complessi elementi geometrici. Grazie a Platone e ai suoi seguaci, questa concezione attraversa il Medioevo e il Rinascimento, dove se ne scorge l’eco
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In America questa propensione per la semplicità delle forme geometriche, che portano con sé una certa freddezza e razionalità, si è rinnovata tra gli
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La scultura ha accolto senza riserve questa attitudine, a cominciare dagli assemblaggi tridimensionali che Picasso realizzò mettendo insieme oggetti
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non aver nulla di duraturo da dichiarare ai posteri. Nelle arti visive, questa insicurezza da un lato ha portato allo sgretolamento delle forme, alla
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Questa continua e pervasiva pratica del remix pare descrivere anche altri due processi: uno è di carattere urbanistico, ed è quello che ha portato al
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Domande come questa hanno iniziato a emergere molto prima di oggi e con autori che consideriamo insospettabili, ad esempio Constantin Brancusi. Nel
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viaggiano e mutano nel tempo al pari degli occhi che le guardano. Questa visione dissente radicalmente da quanto il critico Clive Bell enunciò nel
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Stiamo parlando del «sistema dell'arte». È stato il critico Lawrence Alloway a usare per primo questa espressione, in un saggio apparso sulla rivista
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forza d’animo e voglia di lavorare. Vista da questa prospettiva, la depressione paralizzante che fa parte del mito del bohémien saturnino è poco
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Su questa via può succedere che, stanco delle dinamiche del sistema, l’artista decida di operare direttamente nel campo sociale senza passare dai
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ribellarsi all’estetica vigente, parallelamente all’affermarsi del Manifesto come modo per dichiarare le proprie posizioni. Questa vicenda è stata
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pochi secoli, il museo ha cambiato il suo status da luogo della memoria a luogo della proposta. Questa veste sarebbe stata improbabile al tempo in cui i
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-, raccogliere attorno a sé artisti in grado di leggere questa idea ma che ne siano anche stati ispiratori e provare ad uscire dalle regole di una mostra
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al 2008, è uscita ogni anno sulla rivista tedesca «Capital» ed è di nuovo pubblicata sul «Manager Magazin». Ma di questa propensione a elencare i
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acciaio, e Gilberto Zorio, con Piombi, due vasche con all’interno acido solforico e acido cloridrico messe in relazione da un arco di rame. Seguendo questa
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, il pubblico e il mercato. In questa squadra di promotori hanno un posto decisivo i collezionisti, la cui figura è andata definendosi attraverso i
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’immagine. Gli esempi in questa direzione sono innumerevoli, con colossi industriali come Siemens e Philip Morris o istituti di credito come Deutsche Bank
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, tra cui Carsten Hòller e Dominique Gonzalez-Foerster, ad animarla immaginando per lei avventure e situazioni diverse. I risultati di questa
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: non conta chi ha scelto per primo, ma la gerarchia del vantaggio che queste vendite possono arrecare. In questa logica, devono essere soddisfatti i
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