L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Che cos’è l’arte contemporanea? Ce la possiamo cavare rispondendo che è tutto ciò che il suo autore propone come tale. Il problema sorge quando
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Madonna Sistina sono diventati un'icona pop. oltre che il logo di uno stilista libertario come Elio Fiorucci. Ma capiamo cosa vuol dire Raffaello quando li
Pagina 102
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
voglia di far parlare di sé non sono una novità in arte: le origini di questa tendenza risalgono non solo all’epoca romantica, quando l’artista
Pagina 106
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
in senso tradizionale, ha aumentato la portata dell’impegno. Quando si trova a doversi confrontare con il presente o la storia, l’artista ha ancora un
Pagina 109
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
. Anche quando si sono riscoperte storie dell’arte alternative a quella dell’asse EuropaStati Uniti, è stata privilegiata una lettura dell’arte
Pagina 110
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
attacco, soprattutto quando riguarda la condizione e il ruolo della donna nella società musulmana. La serie fotografica Women of Allah (19931997), un
Pagina 114
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
padiglione di Singapore nel 2009, quando fece recitare ex novo scene e personaggi di celebri film incentrandoli sul tema dell’identità razziale. Questa
Pagina 116
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
misura minore la Germania, sono risultate dominatrici incontrastate dell’arte nella prima parte del Novecento, quando si sono fatte strada con vigore
Pagina 118
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Ottentotto». Oltretutto, molti degli artisti coinvolti erano persone note per le loro simpatie comuniste, quando non francamente trotzkijste, e tra questi lo
Pagina 119
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Non possiamo scordare che nel dopoguerra, quando ci si rese davvero conto della portata e dell’atrocità della Shoah, Theodor Adorno pronunciò quella
Pagina 123
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
avventura, che diventa ironica quando ci si rende conto quanto l’azione di stanare un animale albino in mezzo ai ghiacci e alle nevi perenni sia impossibile
Pagina 131
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
nostro ecosistema o per lo meno fino a quando rimarrà in vita almeno una delle querce messe in posa. Per questo è un omaggio alla natura, alla sua
Pagina 132
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
colorate e di fogli di carta impilati prendono vita quando vengono profanati come oggetti d’arte e vissuti, fatti propri, con un semplice gesto: portarne
Pagina 18
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Biennale del 1993, quando predispose una gondola finta che serviva da pentolone per l’acqua calda, dove ognuno poteva prepararsi una minestra
Pagina 19
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
’urgenza di descrivere la condizione umana. Tanto più ora, quando le cose si stanno modificando troppo velocemente per non infuocare questa necessità.
Pagina 22
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Quando le soluzioni si accumulano, i problemi si alterano, tanto nella storia dell’arte quanto nella storia in generale; è così che le due storie
Pagina 24
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Quando Kasimir Malevic mostrò il suo Quadrato nero su fondo bianco, dapprima come scenografia teatrale (1913) e poi come dipinto autonomo (1915
Pagina 32
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
vernice fresca, una donna rimasta vedova da poco non va toccata. Anche quando fa ridere, il calembour non è una maniera per sminuire l’opera, ma anzi ne
Pagina 35
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Un merito che va comunque ascritto ai ready made di Duchamp, si diceva, è avere messo in evidenza la firma. Nella difficoltà di distinguere quando un
Pagina 39
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
alla collettività fino a quando il modello di produzione fu rurale, venne preferibilmente personalizzato dopo che il modello di successo economico
Pagina 40
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
ha messo in rilievo Cornelia Lauf in un saggio del 2011. Uno dei primi artisti a rilasciare questo tipo di attestati fu Piero Manzoni, quando, nel
Pagina 41
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
azioni non rimane proprio nulla: né una foto, né una descrizione scritta e neanche l’atto di vendita. Resta il brand: quando un museo o un privato
Pagina 41
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
inizia a farsi strada già nella seconda metà dell’Ottocento, quando Edgar Degas veste la sua Petite danseuse di bronzo (1865-1881) con brandelli veri di
Pagina 43
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Ungaretti; quando osserviamo i mobiles di Alexander Calder, per fortuna più allegri del paesaggio interiore da soldati in trincea che descrive il poeta
Pagina 47
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
, anche quando a vivere i fatti siamo stati noi in prima persona. Nel 2011 Christian Marclay ha creato The Clock, un filmato lungo ventiquattr’ore dove
Pagina 53
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
controllare quando l’artista era in casa, quando andava in bagno, quando usciva.
Pagina 57
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
. Non solo. Ci vuole know-how anche e in realtà soprattutto per le opere più innovative. Quando gli scandinavi Michael Elmgreen e Ingar Dragset hanno
Pagina 58
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
silenzio un silenzio strumentale, ma non assoluto, visto che, anche quando non produciamo nessun suono, il nostro corpo e il mondo che ci circonda
Pagina 59
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Certi metodi e certe forme recenti, però, pongono un problema di comprensibilità e di legame con la tradizione, anche quando si tratta di pittura o
Pagina 63
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
. Per l’autore-produttore non è importante chiedersi quando un lavoro può essere considerato arte ma sapere perché l’ha fatto.
Pagina 66
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
avere l’opportunità di realizzare un progetto speciale, soprattutto quando i costi di produzione sono onerosi o quando si vuole realizzare un intervento
Pagina 70
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
futuristi ne combatterono «il patinume», ma è diventata normativa da quando si è incominciato a vedere la cultura come uno dei tanti ambiti di
Pagina 74
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
operato, creando occasioni espositive sempre più legate a uno standard anche quando si tratti di mostre che vorrebbero essere sperimentali? La storia
Pagina 75
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Talvolta l’artista-curatore diventa anche co-autore, come quando, nel 1990, Joseph Kosuth riorganizzò la collezione del Brooklyn Museum nella mostra
Pagina 80
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
di primaria importanza: da cosa nasce il valore commerciale di un'opera, specialmente quando è così elevato?
Pagina 81
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Ciò non è vero da oggi e nemmeno dal tardo Settecento, quando la categoria di gusto è stata teorizzata dai filosofi: probabilmente da sempre hanno
Pagina 86
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
questione si pose nei primi anni Duemila in modo ufficiale, quando questi furono i termini per collocare un grande toro in Piazza degli Affari a Milano
Pagina 87
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Quando si cerca di aggiudicarsi ciò che è realmente contemporaneo, bisogna inoltre tentare di scegliere sempre tra le opere del mercato primario
Pagina 90
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Un altro elemento da tenere in considerazione quando si guarda a un’opera d'arte come a un investimento è la sua liquidità in termini monetari. Più
Pagina 90
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Certo è che i nemici dell’arte visiva, quando condannano in maniera specifica quella contemporanea, assumono spesso una posizione oltranzista. In una
Pagina 96
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
che l’iconografia popolare attribuisce alla Madonna. Il colore può veramente essere un imperativo e, quando lo si tramuta, si tende a perdere il senso
Pagina 98
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
«spremere il succo dell’uva nella pressa del vino»: la competenza si rivela in realtà sempre necessaria, anche quando si ha a che fare con linguaggi
Pagina 99