L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
realizzare quadri e sculture di un realismo inquietante. In qualche modo, possiamo addirittura ipotizzare che il realismo sia una delle strade
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’ di teologia, note sul rapporto tra artisti e committenti, qualche nozione storica. Ciò che ci arriva dall’antico è passato attraverso un setaccio che
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Qualcuno può obiettare che l'arte antica ci offre un’emozione più immediata. Cosa falsa nella maggior parte dei casi, tranne che per qualche dipinto
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», recitava uno spot di qualche anno fa nel descrivere un quadro simile del grande spagnolo.
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un paese o di una cultura specifici, e se il senso di appartenenza sia ancora di qualche interesse in una società dove prendono sempre più piede la
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populiste o elitarie in cui possono cadere anche gli artisti (non necessariamente questi) che partono con le migliori intenzioni. Qualche artista ritiene
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della prassi artistica oltre ogni tecnica e ogni radicalismo concettuale. Facciamo subito qualche esempio.
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regalare qualche raggio di luce ai londinesi, abituati a vivere in una città quasi sempre grigia e fumosa. La simulazione atmosferica piacque così
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Anche una pratica performativa del tutto differente, quella del tedesco John Bock, esprime un’aspirazione analoga. Qualche anno fa egli ha affrontato
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(Milano, 1948), gli argentini della Nueva Vision, la Op Art. Il razionalismo insito in questi orientamenti si ritrova, qualche anno più tardi, anche nell
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nastro e tulle: un gesto che annienta ogni interpretazione retorica di quella ragazzina, che non sarà mai altro che una ballerina di fila. Qualche
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. Qualche secolo dopo, non appena ebbe a disposizione quei colori sintetici che erano stati inventati soprattutto per rendere più variata e redditizia la
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Nella sua autobiografia, Peggy Guggenheim si volle descrivere come una casalinga americana con due figli, molti amanti e qualche interesse per l’arte
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museale classica con una qualche invenzione. Nel 1986 il critico belga Jan Hoet chiese agli amici di una vita di ospitare per alcuni mesi, nelle loro
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Le variabili che determinano il pregio di mercato di un’opera hanno generalmente poco a che fare con il suo significato intrinseco, e qualche volta
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dipendenza dall’arte incoraggiando, a metà degli anni Ottanta, la scultura oggettuale americana e, qualche anno dopo, una nuova generazione di artisti
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sociali, urla libere contro il sistema, atti di critica selvaggi e allo stesso tempo temerari. Qualche anno dopo, il graffitismo, inglobato nel sistema
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alla Russia comunista, fino all’America del New Deal e dei muralisti. Ma ce lo insegna anche qualche calcolo che riguarda i musei. Secondo studi
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