L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
nuove, queste ultime, e quindi meno immediatamente riconoscibili siano davvero opere d’arte. Non solo il pubblico più vasto, ma anche un novero di
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, anzi, è il regno del molteplice e riflette il correre verso il nuovo del sapere scientifico. A ciò ha fatto eco un riconoscimento pubblico che arriva
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di Van Eyck, Bosch e Rubens. Il problema che la direzione del museo ha cercato di risolvere è quello di attirare pubblico al di fuori del percorso
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di Bruegel. E Van Gogh, non è forse adorato dal pubblico proprio per avere ritratto i luoghi della sua angoscia: la sua piccola stanza, la sua piccola
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Visuel (Parigi); e alla tendenza, sbocciata a partire dagli anni Novanta, di un’arte sempre più partecipata, dove anche il pubblico finisce per avere
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L’urgenza di intervenire direttamente sulle questioni che ci riguardano si avverte anche nelle pratiche che interessano il tessuto sociale e pubblico
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che guida strumenti e musicisti. Può dedicarsi a numerosi compiti, come quello di attivista in ambito sociopolitico, di animatore per un pubblico
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irriverenti con cui i futuristi intendevano scuotere il pubblico. Sulla stessa scia si mosse il Dadaismo zurighese, che, tra il 1916 e il 1919, organizzò
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dunque consumandolo e l’unico modo per lasciare memoria di sé era fare in modo che il pubblico raccogliesse un piccolo frammento, una sua simbolica
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spazio istituzionale e spazio sociale e la distanza tra artista e pubblico. Durante i tre mesi d’installazione, i visitatori si appropriarono
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, spettacolare, più efficace di quanto non possa fare un’immagine rivolta al pubblico più vasto, alcuni temi scottanti per l’uomo del nostro tempo. Esemplari sono
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di Berna prima che le opere fossero terminate ed esponendo al pubblico la loro realizzazione.
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Il primo riconoscimento di un'opera non è connotato soltanto dalla sensibilità culturale del pubblico e dell’artista. Il successo iniziale passa
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pratiche artistiche lontane da ciò che piace a un pubblico allargato; cosi talvolta l’incomprensione è il rischio di una critica radicale al sistema
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Dalla seconda metà del Novecento, molti artisti hanno cercato di mettere in primo piano l’interazione che il pubblico ha con l’opera. La cosiddetta
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A partire dai primi anni Sessanta, comunque, le invenzioni sulla maniera di essere mediatore tra il pubblico e gli artisti si sono sostanzialmente
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, il pubblico e il mercato. In questa squadra di promotori hanno un posto decisivo i collezionisti, la cui figura è andata definendosi attraverso i
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Gemma Testa, con l’obiettivo di formare una collezione di opere di giovani autori e donare alla città un museo pubblico di arte contemporanea.
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direttamente al pubblico e ai suoi estimatori eludendo il sistema delle gallerie, tra cui spiccava la potente White Cube di Jay Jopling, che era stato
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’ordine del giorno. Di fatto, in tempi in cui il denaro non viene dall’ente pubblico ma dal mondo privato, anche il mestiere di direttore di museo si
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su suolo pubblico. A questo proposito, si veda quali impresari siano stati Christo e sua moglie Jeanne-Claude, che, fino alla scomparsa di lei nel
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