L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
qualcun altro deve condividere questa convinzione, cioè che quel quadro, quella scultura, quell’happening o performance o installazione ambientale tecniche
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tecnici per i danzatori o i pianisti, non può essere abbandonato nemmeno un giorno.
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Qualcuno pensa che nell’antico ci fosse un’ancora di salvezza nel giudicare cosa fosse arte, o almeno degno di attenzione, attraverso l’esibizione di
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rende tutto assai più digeribile; tuttavia, se interrogati sul significato di quadri che raffigurano un’Assunta, una Venere o una battaglia, ci
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nella teoria l’arte e l’estetica del brutto, il bello è la parvenza tangibile dell’idea e il brutto è ciò che vieta o impedisce la sua libertà e si
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comprendiamo la lingua e dalla cui cultura siamo stati lungamente lontani. Perché un artista pachistano o afghano entri nella classifica dei cento più
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Pensiamo anche a Shirin Neshat, che, più o meno all’epoca della rivoluzione iraniana (1979), da Teheran si trasferì in California e poi a New York
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-Stato. Sembra si possa evincere che gli artisti che hanno una speranza di successo più realistica sono americani o affiliati a una galleria americana
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diretto o indiretto e quanto ancora conti l’idea di nazione, o piuttosto la rivalità tra nazioni e quindi anche tra mercati. La costruzione di musei, l
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populiste o elitarie in cui possono cadere anche gli artisti (non necessariamente questi) che partono con le migliori intenzioni. Qualche artista ritiene
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nuova guerra o di un nuovo genocidio nel mondo; ma si sono esacerbati con la riduzione ai minimi termini del supporto fisico dell’opera. Eppure i
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tanto che la gente cominciò a usare il museo come luogo di rifugio dalla metropoli, come un parco dove sedersi o sdraiarsi per godere a pieno di ciò che
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distanza tra la vita vissuta e la verità che crediamo di ricordare o di poter ricostruire. Il belga Guido van der Werve, nella sua camminata sul mare
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sociale», dove l’artista ha principalmente un ruolo d’iniziatore e promotore di imprese che passano nelle mani di altre persone o vengono completate
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Può darsi che il sistema dell’arte come lo conosciamo oggi crolli o cambi. Ma questo non toccherà la sussistenza dell’arte, che non ha mai smesso di
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Lo studio può essere un ufficio da cui si organizza il lavoro, o può ridursi a un computer portatile o anche solo a uno smartphone. Può essere una
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sale di musei e gallerie, oppure mezzi quali la mobilitazione della moltitudine attraverso occupazioni, interventi per le strade o nelle reti
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• La preferenza per il frammento versus l’immagine complessiva, inteso sia come soggetto di un quadro o di una scultura (ad esempio un tavolino e non
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«partecipativa» o «relazionale», furono studiate in particolare da teorici come Cyrill Barrett, Frank Popper, George Rickey e Rudolf Arnheim. Quest
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lato, la scelta di colori primari e di materiali duri e freddi, come l’acciaio e il vetro in scultura o lo smalto in pittura, e, dall’altro, l
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«Art in America», Primary Structures, proposto da Kynaston McShine in occasione della mostra al Jewish Museum di New York, nel 1966, o anche, come
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essere fortemente influenzato dal contesto, quella per cui la manualità non è rilevante per l’artista come non lo è per un architetto o un compositore e l
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opere risultano essere allegorie del fatto che qualsiasi energia, che si tratti del movimento o dell’illuminazione, che si parli del piano materiale
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dove si proietta l'identità di chi lo usa. Per questo deve sempre essere nuovo, sistemato in una teca, magari a coppie o in trittico, illuminato dall
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era diventato quello del singolo imprenditore, prima in ambito commerciale e poi nel settore industriale o del terziario. Sappiamo bene che la
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azioni non rimane proprio nulla: né una foto, né una descrizione scritta e neanche l’atto di vendita. Resta il brand: quando un museo o un privato
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artisti hanno iniziato a giocare con le immagini in movimento e ad abbandonare la logica narrativa servendosi di vari effetti: lo sfocato o blurred
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Per quanto enormi restino gli edifici progettati per Shanghai o per Abu Dhabi, sono costruiti con una consapevolezza dell’effimero e del
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riempiono le strade e talvolta anche le gallerie d’arte se l’artista in questione è scaltro come lo sono stati Keith Haring, Jean-Michel Basquiat o
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Greenberg, pur partendo da due punti di vista differenti. Oggi chiunque si può sentire fotografo o regista: dai dilettanti che girano filmini delle
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su vegetali sottoposti a processi di privazione o a modifiche delle loro funzioni. Tutto ciò ha generato nuovi interrogativi etici e nuovi problemi
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Living (1991)? Come si può tenere in vita un coniglio transgenico come quello che Eduardo Kac ha battezzato Alba o GFP Bunny (2000), il cui pelo è
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La lingua inglese ha un suffisso («-ing») che ben esprime queste operazioni o eventi in divenire: associato a un verbo o a un nome, esso dà subito l
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Certi metodi e certe forme recenti, però, pongono un problema di comprensibilità e di legame con la tradizione, anche quando si tratta di pittura o
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smaniano per lui. Il dipinto finì distrutto durante un giro del mondo che doveva portarlo di città in città come una donna cannone o una meraviglia da
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’importanza della forma o della materia: si dimenticano facilmente colossali statue di marmo, mentre si trova il modo per ricordare anche l’atto più
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sia, come descrive l’antropologo Marcel Mauss nel suo Saggio sul dono, per regalarle o scambiarle ribadendo alleanze. Arte o non arte? A volte le
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anche così delicate da doverle maneggiare con cura. Gli errori si pagano e gli attori che compongono la scena sono tutt’altro che sprovveduti o
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americana «Artforum» nel 1972 in relazione ai meccanismi per i quali un artista viene accettato o respinto dal novero degli appassionati. George
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entrare nelle collezioni private e/o museali, far parlare di sé sulla stampa, prendere parte a concorsi, residenze e premi. Frequentare una buona
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Max Ernst. Altre volte un artista può decidere di mettere in luce ciò che nel sistema non funziona o che reputa scorretto. È il caso di nomi classici
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anche con il suo apporto storico o stilistico, due qualità che interessano soprattutto gli intellettuali e gli studiosi; tanto più che le opere che
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A seconda che il collezionista propenda più verso un polo o l’altro, la sua figura assume sfumature differenti: quella del mecenate, del fornitore di
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Le cose, per fortuna, non vanno sempre in questo modo. Singoli come Giuliano Gori o Giuseppe Panza di Biumo hanno appoggiato caparbiamente artisti
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Un altro tipo di collezionismo è quello che non si identifica con personalità singole quanto piuttosto con grosse multinazionali o corporate
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ma vero), è un buon investimento. Se la si paga troppo poco, infatti, c’è il dubbio che le certificazioni di autenticità dell’opera non siano a posto o
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. Non bisogna fidarsi ciecamente di quelle informazioni che potremmo chiamare «modellanti», ovvero costruite su misura da un gallerista o da un critico
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dipingere come Raffaello: non per l’assenza o la debolezza delle sue capacità manuali, ma perché nessun’opera a lui contemporanea avrebbe mai potuto
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verificati in ambito scientifico, intellettuale ed estetico, e, dall’altro, se non conosciamo nulla o quasi della biografia dell'artista e del quadro
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grazie a un sapiente uso della matita, del pennello, dello scalpello o del bulino è stato per lo più sostituito dalla rapidità e dalla precisione
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