L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
umiliato, o dai cicli di affreschi con scene di corpi straziati nel pieno del Giudizio Universale e dalle deformità che troviamo nei dipinti di Bosch e
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Ci sono volte in cui l’incomprensione nei confronti dell’arte contemporanea è dovuta al giudizio negativo che aleggia intorno ai suoi autori. Più che
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altri autori facendo un lavoro di postproduzione. È il caso dell’artista scozzese Douglas Gordon, che nei suoi lavori smonta, rimonta e unisce
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vede nei musei d’arte antica e ciò che viene definito «arte contemporanea» crea ansia e insicurezza. Ecco allora che si cerca il colpevole: la
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faticosa corsa al liberalismo politico ed economico nei cosiddetti «paesi emergenti«, il mercato dell’arte si è allargato a livello mondiale
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affrancarsi da canoni ormai obsoleti e come forma di ribellione nei confronti dell’ideologia comunista che limitava la libertà espressiva imponendo un
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portando con sé l’eredità culturale del suo paese. Nei suoi video e nelle sue fotografie la tradizione iraniana viene celebrata ma anche messa sotto
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Nei prossimi capitoli prenderemo in considerazione alcuni dei principali contributi sul tema dati da filosofi e sociologi che hanno concorso a
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. A questo punto anche il corpo diventa oggetto di esplorazioni temerarie, con performance che si spingono fino al limite della sopportazione. Nei
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dello spazio cittadino e rimodellando le strutture architettoniche come se fossero sculture monumentali. Buchi, ferite e carotaggi nelle pareti e nei
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femminile, di cui si parla moltissimo ma che occupa solo un quarto delle presenze nelle mostre e nei libri.
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, è oggi solo una delle scelte possibili. Per comprendere appieno il cambiamento, curiosiamo nei luoghi in cui gli artisti lavorano.
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umana; per questo la storia dell’arte del Novecento e del Duemila non ha pari quanto a mutamenti nelle attitudini e nei linguaggi.
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rappresentare fedelmente; l’uso di materiali comuni nella scultura, che ha portato dal bronzo al ferro e dal marmo ai materiali di riciclo, già indicati nei
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iperrealista. E ancora ricordiamo le figure ritratte tra tragedia e commedia umana nei quadri, distanti per geografia ma non lontani nello spirito, di
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, considerato nei suoi limiti estremi: in queste pratiche viene spesso rievocato l’ideale dell’eroe romantico e del superuomo nietzschiano, e, in altri
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Nei suoi Paragraphs e Sentences sull’arte concettuale, pubblicati tra il 1967 e il 1969 su «Artforum» come brevi e taglienti testi programmatici
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predominanza sugli aspetti decorativi. Del resto anche Làszló Moholy-Nagy già nei primi anni Venti sviluppò l’invenzione dei «quadri telefonici»: riduceva il
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assemblaggio polimaterico altrettanto accurato nei dettagli incentrato sul voyeurismo erotico. Tra i materiali utilizzati ci sono chiodi, legno, mattoni
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fiducia»?) sia nei rapporti tra persone.
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, la sovrapposizione, l’errore, il disturbo, il flashback, l’intrusione inaspettata. La lezione delle avanguardie si ritrova nei video di oggi, nell'uso
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essere stata compagna della figurazione medievale, dov’era inquadrata in cartigli e vignette, riemerge, dapprima, nei collage cubisti e futuristi. Uno
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feticci della società di consumo (Just What Is It that Makes Today’s Homes So Different, So Appealing?, 1956). Qualcosa di simile accade anche nei
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Gerhard Richter con Atlas, un immenso archivio, iniziato nei primi anni Sessanta e tuttora in fieri, dal duplice volto: catalogo di modelli iconografici
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. Giorgio De Chirico raggruppava nei suoi dipinti brandelli di piazze, tavole da palcoscenico, scatole per biscotti, statue di marmo e manichini da
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scomparsa quasi definitiva. I cambiamenti nei modi del fare sottendono motivi pratici, ma rivelano anche un mutamento del sentire collettivo. I graffiti
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ambiente significava soprattutto adattarlo all’uso e sostanzialmente arredarlo. Ma già nei primi anni Venti si arrivò a opere ambientali che non erano più
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sequenze senza un’esplicita narrazione, come quelle che cantano la forza delle donne dell’IsIam nei film di Shirin Neshat, talaltra utilizzando l’errore
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Tutti questi filmati parlano con una libertà che nessun film da distribuire nei cinema potrebbe mai sopportare.
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ha definito con il pronome personale «io» nella versione inglese: iPod, iPhone, iPad. L’individuo si estende nei suoi strumenti.
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rilievo Antonello Negri nel suo L’arte in mostra, pubblicato nel 2011, chi avesse comperato le opere degli artisti più quotati nei Salon parigini del
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, una solida motivazione e lucidità d’intelletto anche per intuire e anticipare le aspettative che la comunità a cui fa riferimento ha nei suoi
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. Possiamo farci un’idea di quell’atmosfera con le immagini scattate da Ugo Mulas nei freddissimi loft di downtown, a partire dal 1964 e pubblicati nel
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inizia da lontano. Dagli anni Quaranta, infatti, hanno cominciato a essere importanti anche figure che non hanno alcun ruolo nei musei e che si propongono
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denaro o, nei casi più fortunati, dello scopritore di talenti. Al primo genere possiamo accomunare nomi come il barone Hans Heinrich von Thyssen, la
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realizzazione di grandi mostre, oltre che per l'acquisto di opere nei musei, o semplicemente rappresentante di pubblicità per le gallerie, è all
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Lo sguardo freddo di Andy Warhol, nei diari scritti con Pat Hackett, ha visto che Quel che sopravvive è ciò che il gusto delle classi dominanti
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questione si pose nei primi anni Duemila in modo ufficiale, quando questi furono i termini per collocare un grande toro in Piazza degli Affari a Milano
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L’idea di lusso viene di solito condivisa da tutti i tipi di collezionisti; non riguarda soltanto chi è più cieco nei confronti del valore culturale
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