L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
, opera dell’americano Bruce Nauman, che dobbiamo percorrere mentre ne sopportiamo la luce; e ancora, una distesa di semi di girasole realizzati e
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gli uomini chiamano arte». Né ci viene in aiuto la storia delle parole: «arte» è la traduzione latina del greco téchne ed entrambi i termini si
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processi che ne alterano il significato storico: li frantuma in mille pezzi (Dropping a Han Dynasty Urn, 1995; Dust to Dust, 2009), li intinge in colori
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e l’influenza che esse hanno avuto a livello globale. Ne è un esempio recente Former West (www. formerwest.org), un lavoro di ricerca quinquennale
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pensiero, gli artisti si sono sempre trovati a essere, del resto, anche protagonisti inconsapevoli di lotte per l’equilibrio geopolitico. Né aiuta
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interessanti ne sono entusiasti valga per tutti l’indiano Homi Bhabha, che nel suo I luoghi della cultura del 1994 ha teorizzato come la creatività sia
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voler abolire la sua stessa attività, anzi, ne ha fatto il fulcro del suo lavoro. Un’opera di musica contemporanea come Intolleranza di Luigi Nono
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dove occorre arrivare con un aereo privato e spendere almeno un paio di notti, senza paura e senza fobia del chiuso né dell’immensità del cielo, né
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, anche se non sempre ce ne rendiamo conto. L’arte ci è necessaria. Anche nelle sue manifestazioni più nuove, quelle che ci risultano meno comprensibili
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permanenza nel tempo le conferisce anche lo status di investimento. Dobbiamo condannarla per questo? I compratori dei quadri di Rubens non lo fecero, anzi ne
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arte visiva, architettura e quelle che ancora qualcuno chiama arti minori: tessitura, fotografia, design. Tra le istituzioni che ne seguirono l’eredità
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’io come opera. Ne menzioniamo solo alcuni: i baffi a spillo e il modo di vestire bohémien di Salvador Dalì; gli abiti e gli accessori antiborghesi che
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complessi elementi geometrici. Grazie a Platone e ai suoi seguaci, questa concezione attraversa il Medioevo e il Rinascimento, dove se ne scorge l’eco
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scolabottiglie, un attaccapanni, un orinatoio. Duchamp ne fece pochissimi, in realtà solo tra il 1914 e il 1917. Quello che normalmente si considera il
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azioni non rimane proprio nulla: né una foto, né una descrizione scritta e neanche l’atto di vendita. Resta il brand: quando un museo o un privato
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venti materie diverse possono concorrere in una sola opera allo scopo dell’emozione plastica. Ne enumeriamo alcune: vetro, legno, cartone, ferro, cemento
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scarti del quotidiano e ne ha fatto delle poubelles.
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Non è vero che le nuove tecniche artistiche non richiedano abilità. Al contrario, ne richiedono molte e diverse, chiamando in causa quello che il
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L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica, pubblicato nel 1936, ne sono risultate modificate non soltanto le opere in sé, e la maniera
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una sofferenza infinite. Oggi non possiamo ancora sapere chi ci ha lasciato per il terremoto. Perché quei bambini se ne sono andati, e come sono
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è mai vergine né innocente. Ciascuno di noi guarda con alle spalle un bagaglio carico del proprio vissuto e dei propri bisogni e stimoli percettivi e
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teatro, appunto, o con la musica e nessuno se ne scandalizza. Si può condividere o meno il modo in cui Daniel Barenboim ha realizzato il Don Giovanni di
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futuristi ne combatterono «il patinume», ma è diventata normativa da quando si è incominciato a vedere la cultura come uno dei tanti ambiti di
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-, raccogliere attorno a sé artisti in grado di leggere questa idea ma che ne siano anche stati ispiratori e provare ad uscire dalle regole di una mostra
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soldi. Ecco perché ha speso così tanto per lo squalo. Ha tutti questi lavori, ne ha almeno sei, forse di più, e pensa: «se pago seimila per uno, tutto
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configura come qualcosa che ha bisogno di abilità come queste e il destino professionale di Deitch ne è una prova.
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Né importa quale sia l’ideologia economica di cui l’artista dice di essere portatore. Il francese Daniel Buren, che concepisce il suo lavoro come un
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dalla caccia al tesoro. Né va sottovalutata la ricompensa sotto forma di fama da parte del mecenate: l’impegno civico e culturale, da un lato, e la
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Italia e impossibili da vendere all’estero. E ciò ne diminuisce il valore in quanto restringe il campo dei compratori potenziali.
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talenti come Keith Haring, Jean-Michel Basquiat e Kenny Scharf. Fu così che un'arte originariamente nata senza alcuno scopo né valore commerciale si
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