L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
fino alle grandi energie spese per costruire musei firmati dai migliori architetti, per organizzare mostre di prestigio e con un numero sempre maggiore
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vede nei musei d’arte antica e ciò che viene definito «arte contemporanea» crea ansia e insicurezza. Ecco allora che si cerca il colpevole: la
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che sono nati i nuovi musei orientali, spesso affidati alle stesse archistar che hanno progettato i grandi musei occidentali dagli anni Ottanta in poi
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diretto o indiretto e quanto ancora conti l’idea di nazione, o piuttosto la rivalità tra nazioni e quindi anche tra mercati. La costruzione di musei, l
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dei musei anche in luoghi remoti, l’incessante fiorire di istituzioni e figure professionali sembrano dirci che abbiamo un bisogno profondo di opere
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sale di musei e gallerie, oppure mezzi quali la mobilitazione della moltitudine attraverso occupazioni, interventi per le strade o nelle reti
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famoso come Jackson Pollock, e che in America lo scandalo creato dalla sua opera avrebbe minacciato l’equilibrio dei rapporti tra musei e governo
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All’interno del sistema operano diversi attori. Gli artisti anzitutto, e poi i loro committenti: collezionisti e galleristi, i musei con i loro
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anni Trenta, fu una delle più volitive protagoniste del contesto internazionale, in continuo contatto con i direttori di musei, gli architetti, i critici
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duecento ore di registrazioni) a galleristi, collezionisti, direttori di musei, critici e altri esperti. Invece di mostrare gli intervistati, di cui
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site-specific. In generale, ci sono due tipi di premi: quelli istituzionali indetti da enti pubblici, organizzazioni e musei, come, tra i più
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musei; o del tedesco Hans Haacke, che ha sempre dedicato una parte del suo lavoro a mettere a nudo le relazioni tra le istituzioni artistiche e i loro
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musei, impegnandosi in progetti che portino l’attenzione su particolari problemi della collettività. Si entra cosi nell’ambito dell'arte pubblica, che
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Uno sguardo allo sviluppo anche solo formale dei musei ci darà un’idea di quanto il fattore-mostra sia diventato portante. Invenzione vecchia di
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inizia da lontano. Dagli anni Quaranta, infatti, hanno cominciato a essere importanti anche figure che non hanno alcun ruolo nei musei e che si propongono
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che tocca continuamente il rapporto con le gallerie, che ci mettono il denaro, e i musei, che mettono in gioco il proprio prestigio. Il gioco del «bravo
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realizzazione di grandi mostre, oltre che per l'acquisto di opere nei musei, o semplicemente rappresentante di pubblicità per le gallerie, è all
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collezionisti molto noti e al contempo i pochi musei che possono permettersi un tale acquisto. Si punta dunque sul narcisismo dei compratori privati, da
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alla Russia comunista, fino all’America del New Deal e dei muralisti. Ma ce lo insegna anche qualche calcolo che riguarda i musei. Secondo studi
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