L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
nuove, queste ultime, e quindi meno immediatamente riconoscibili siano davvero opere d’arte. Non solo il pubblico più vasto, ma anche un novero di
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Ciò che si può considerare a questo punto è che non è la figura a mancare nell’arte contemporanea, ma piuttosto l’idealizzazione della figura
Pagina 102
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Madonna Sistina sono diventati un'icona pop. oltre che il logo di uno stilista libertario come Elio Fiorucci. Ma capiamo cosa vuol dire Raffaello quando li
Pagina 102
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
perizia tecnica. Ma allora dovremmo dire che sono arte anche un carretto siciliano o un armadio d’antiquariato. Il che è possibile, ma porta verso
Pagina 103
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
che esista un bello universale, valido per tutti, è possibile fu la posizione di Kant e di Hegel ma è anche sempre più difficile da sostenere. Questa
Pagina 104
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Nel frattempo è avanzato il valore della disarmonia. Ci scandalizziamo per le carcasse di bue esposte da Jannis Kounellis nelle sue installazioni, ma
Pagina 104
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
L’arte di oggi viene dunque accusata di rappresentare troppo spesso ciò che risiede nelle viscere dell’uomo, dal sesso alla violenza. Ma è stato così
Pagina 105
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
ragazzi che si trovano nell’età del «dire no», mette a disagio una generazione che ha imparato ad accettare compromessi. Ma l’espressione dell’io e la
Pagina 106
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
geopolitico. Ma ci vorrà tempo anche perché gli artisti di paesi emergenti abbiano il coraggio di attingere alla loro specifica storia senza sentirsi troppo
Pagina 111
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
imprescindibile di riconoscere un valore internazionale e precorritore all’opera di Lucio Fontana è ammessa tra molti se e molti ma. L’artista viene
Pagina 118
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
nel Medioevo, ma persino nel Rinascimento, gli artisti erano considerati solo dei buoni artigiani; Morris Weitz afferma che qualsiasi definizione di
Pagina 12
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Ma che cosa si intende per poesia? Senza pretesa di definire un termine tanto difficile almeno quanto quello di arte, si può rispondere che qui lo si
Pagina 125
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
nuova guerra o di un nuovo genocidio nel mondo; ma si sono esacerbati con la riduzione ai minimi termini del supporto fisico dell’opera. Eppure i
Pagina 126
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
È pur vero che ai costanti mutamenti del gusto oggi si deve aggiungere la variabile della mercificazione. Ma ci sono e continuano a esserci opere
Pagina 127
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Non è inattuale un sentimento caro al Romanticismo, ma da sempre insito nell’animo umano, che ci sovrasta e sconvolge lasciandoci senza parole e
Pagina 128
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
timore comune che potremmo chiamare «il pericolo luna park»: a volte il punto non riguarda i costi delle opere, ma quanti visitatori sa attirare una
Pagina 13
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
video e nelle fotografie di Cindy Sherman, Pipilotti Rist e Matthew Barney, gli artisti hanno messo in scena se stessi come fossero attori ma anche pronti
Pagina 130
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
maniera in cui è stata sentita ed espressa la rivoluzione sessuale degli anni Sessanta. La nudità provocatoria ma non fine a se stessa di artiste come
Pagina 133
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Può darsi che il sistema dell’arte come lo conosciamo oggi crolli o cambi. Ma questo non toccherà la sussistenza dell’arte, che non ha mai smesso di
Pagina 134
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
ma, una volta tagliati gli alberi, si vedrà cosa è andato perduto. Gli artisti sono uguali. Il loro ruolo nella società è simile a quello degli alberi.
Pagina 14
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
quotidiani restano sempre, ma affiancate a nuove tipologie.
Pagina 16
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
rapporto umano. Ma anche del fatto che amare ed essere amati significa modificarsi a vicenda, mettere a rischio l’identità del singolo. Non è un gioco ma
Pagina 18
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
New York; Tiravanija, nato a Buenos Aires, ha trascorso la giovinezza in Thailandia ed è in seguito emigrato anche lui a New York), ma anche i luoghi
Pagina 20
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Ma questo punto ci porterebbe molto lontano. Lasciamolo dunque aperto alla discussione. L’arte deve porsi in modo diretto la questione dell’impegno
Pagina 21
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
L’opinione corrente tende a identificare l’arte contemporanea con l’astrazione, ma sarebbe un errore pensare che abbia abbandonato la figurazione. Al
Pagina 27
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
casi, si allude anche al sacrificio del martire medievale. Non si tratta di esperienze gratuite ma di metodi per esporre in maniera plateale
Pagina 28
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
’idea moderna di soggetto: in filosofia possiamo risalire a Montaigne, Descartes, Pascal, ma il vero dilatarsi dell'io avviene con la filosofia
Pagina 31
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
studio ma realizzato altrove da artigiani professionisti, mentre l’oggetto diviene il prodotto meramente finale e una quantità di artisti stanno perdendo
Pagina 34
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
. Le accozzaglie di pupazzi puerili, ma anche noir, di Mike Kelley sono patchworks colorati e informi che narrano la commistione tra inguaribile
Pagina 45
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
disequilibrio che traspare anche dal loro aspetto visibile, con quei volumi monumentali, sì, ma ritorti e quasi pronti a cadere. E forse, se sapessimo
Pagina 48
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
scomparsa quasi definitiva. I cambiamenti nei modi del fare sottendono motivi pratici, ma rivelano anche un mutamento del sentire collettivo. I graffiti
Pagina 49
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
alla vita domestica che si svolgeva in un altro continente. Ma sapendo a quali ambienti corrispondevano le luci, nella «mostra» era possibile
Pagina 57
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
breve come il quadro di Grosso. Ma a volte, come nel caso di opere a sfondo sessuale degli anni Sessanta, l’artista ci sta parlando di una rivoluzione
Pagina 64
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
metafore di un mondo dove il cambiamento corre veloce e niente è più fatto per restare, ma anche questi linguaggi sanno lasciare traccia di sé. Le
Pagina 64
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
del tempo e della storia, ma palesa un complesso di riferimenti all’etica e alla cultura nelle quali viviamo. Ed è anche una generatrice di mondi, come
Pagina 66
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
attraverso maglie che hanno a che fare con determinazione dell'autore, fortuna negli incontri, tempismo e un sistema di regole grossolane, talvolta, ma
Pagina 66
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
, come se tra le due cose ci fosse una differenza etica spiccata. Ma fu Peggy e non Hilla a cambiare il corso dell’arte americana. A partire dagli
Pagina 68
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
decidono sono più gruppi di riferimento con metodi e intenti differenti e, soprattutto, con giudizi che non sono unanimi ma variano significativamente
Pagina 69
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
agricola Finotello, che distribuisce i propri prodotti non più ai supermercati ma ai residenti e che utilizza non solo l’acqua dell’acquedotto locale
Pagina 72
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
al 2008, è uscita ogni anno sulla rivista tedesca «Capital» ed è di nuovo pubblicata sul «Manager Magazin». Ma di questa propensione a elencare i
Pagina 78
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
di allestimento. Secondo un atteggiamento che non è nato ora, ma che va precisandosi sempre più, gli artisti cercano di tenere il controllo anche dei
Pagina 81
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
su larga scala di carattere internazionale, ma anche ad allestire la propria antologica. Dopo avere co-impostato la struttura della Biennale di
Pagina 81
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
segnano la storia e l’identità di un popolo, capolavori che non si fermano alla Gioconda di Leonardo, ma arrivano al Cristo morto di Mantegna, alla
Pagina 82
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
, accumulata come editore della rivista erotica «Penthouse», in una collezione esibizionista, fatta di grandi nomi ma con scarsa identità culturale. Al terzo, un
Pagina 83
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
finanziarie: queste società danno origine a fondazioni prive di scopi remunerativi in termini economici, ma fruttuose dal punto di vista del tornaconto d
Pagina 85
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Alfred Barr, il primo carismatico direttore del Museum of Modern Art di New York, ma che in seguito è diventato un professionista sempre meno paludato
Pagina 85
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Ma inseriamo un nuovo spunto di riflessione: la Biennale di Venezia non raggiunge mai il mezzo milione di visitatori, che è una cifra considerevole
Pagina 88
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
simbolico, la maggior parte dei galleristi ha imparato a collocare le opere non in ordine di richiesta, ma in ordine di importanza del collezionista
Pagina 88
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
spirito diverso da quello del tempo in cui si vive. Si può sperare di intrawedere nelle opere valori universali e validi sempre, ma non quelli che erano
Pagina 94
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
(ritrattistica), gli oggetti inanimati (natura morta). Le sue madonnine gialle, simili in tutto ai souvenir di Lourdes ma differenti perché non si presentano
Pagina 98