L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
assiste sempre più di frequente all'abbattimento dei monumenti e non alla loro elevazione. Pensiamo alla Primavera araba o al crollo dell’Unione Sovietica
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geopolitico. Ma ci vorrà tempo anche perché gli artisti di paesi emergenti abbiano il coraggio di attingere alla loro specifica storia senza sentirsi troppo
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In altri casi, le tecniche della tradizione orientale, dalla calligrafia all’arte della ceramica, vengono private della loro funzione comunicativa e
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documentaristico, quanto le donne iraniane siano martoriate, esiliate, private della loro identità, pubblica e privata, a causa del rigido codice morale
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, possiamo seguire il percorso dei paesi extraeuropei che per primi hanno eretto un edificio in rappresentanza della loro identità culturale e, allo
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Questa dichiarazione rivela che attualmente i padiglioni nazionali sono considerati per il loro valore effettivo. Ci costringono infatti a tenere lo
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canoni dell’arte, ma non, come è opinione comune, per staccarsi definitivamente dalla tradizione occidentale e dallo spirito della loro epoca e scrivere
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Scrivere la storia dell’arte non è affatto un compito neutro. Le nazioni e le culture lottano ancora tra loro su questo punto e di solito è vincitore
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Ottentotto». Oltretutto, molti degli artisti coinvolti erano persone note per le loro simpatie comuniste, quando non francamente trotzkijste, e tra questi lo
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soltanto gli artisti con le loro opere; Larry Shiner è convinto che la storia dell'arte abbia iniziato a esistere nel XVII secolo, mentre non solo
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’organizzazione di grandi eventi come le Olimpiadi o gli Expo, la creazione di residenze per artisti, la facilitazione della loro presenza nel mercato
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Una ricerca inedita di Stefano Baia Curioni ha collegato la presenza degli artisti negli stand della fiera Art Basel alla loro afferenza a un sistema
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E ancora, dovremmo chiederci se gli artisti che mostrano una profonda distanza da quel sistema capitalista che è il solo a veicolare le loro opere
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hanno portato i loro stessi corpi a essere sculture viventi. Nel loro primo autoritrattoperformance cantavano una nenia malinconica il cui Leitmotiv era
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. Il fiato poetico di questi interventi scaturisce non solo dalle motivazioni ideologiche che guidano gli artisti, ma anche dalla loro rinuncia al
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Attraverso l’arte contemporanea è possibile «articolare una geografia seconda, poetica» in cui si cerchino «le reliquie del senso e talvolta i loro
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ma, una volta tagliati gli alberi, si vedrà cosa è andato perduto. Gli artisti sono uguali. Il loro ruolo nella società è simile a quello degli alberi.
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collettivo come uno dei punti fermi del loro programma, dal Bauhaus (1918-1933) agli istituti che seguirono il suo modello, fondato sull’interazione di
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felicemente di quella «casa», tanto che ci furono altri artisti che vi presentarono i loro lavori senza doversi preoccupare di permessi e consensi da parte
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problemi sociali e li guardano con occhio di semplici osservatori, altri invece difendono un loro ruolo engagé: dal tedesco Hans Haacke, che ha
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solo perché la nostra mente e la nostra vita li assembla tra loro; un universo di cui sappiamo di conoscere solo una piccola parte esterna a noi e una
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i futuristi indossavano con spirito riformatore e ironico per le strade e durante le loro «serate»; gli pseudonimi e il trasformismo di Marcel
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altre, al massimo si affianca loro e ottiene maggiore visibilità per un certo periodo. Così, negli anni Ottanta il soggettivismo prese una direzione
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’intuizione per cui ridurre un’opera anche solo alla firma del suo autore significa esasperare le proprietà intellettuali dell’idea e la loro
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di spezzoni trovati e montati tra loro, da un lato, e nella consuetudine di abbinare scene fittizie e brani documentari, dall’altro. Provocare piccoli
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, dopotutto, i loro clienti) le terga e il viso.
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, Ettore Colla, Mark Di Suvero e David Smith, che hanno saldato tra loro lastre, tondini e sbarre di ferro. John Chamberlain e César hanno compresso le
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automatica e ad appendere al muro le loro immagini. C’è chi ha catalogato il mondo intorno a sé, come hanno fatto, per quasi sessant’anni, Bernd e Hilla
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disequilibrio che traspare anche dal loro aspetto visibile, con quei volumi monumentali, sì, ma ritorti e quasi pronti a cadere. E forse, se sapessimo
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scultura in pietra a quella polimaterica, le tecniche hanno una loro storia: un ciclo che ne segna la nascita, la diffusione e, in alcuni casi, la
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su vegetali sottoposti a processi di privazione o a modifiche delle loro funzioni. Tutto ciò ha generato nuovi interrogativi etici e nuovi problemi
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always on anche usando mezzi tradizionali. Ricordiamo i quadri di Adrian Paci, tratti da fotografie analogiche fatte in casa e riprodotte con i loro
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sfilò anch’egli tra i passanti stringendo loro la mano; When Attitudes Become Form (1969) fu inaugurata dal curatore Harald Szeemann alla Kunsthalle
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parte della loro fortuna. Prima ancora, futuristi, dadaisti e surrealisti furono abilissimi nel suscitare sconcerto e disorientamento. Stupire i
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ricorda che «ciò che vediamo vale e vive ai nostri occhi unicamente per ciò che ci riguarda». Anche le forme hanno una loro storia fatta di cicli e ritorni
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All’interno del sistema operano diversi attori. Gli artisti anzitutto, e poi i loro committenti: collezionisti e galleristi, i musei con i loro
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rimane solo la voce, Muntadas sceglie di far vedere una carrellata di immagini che chiariscono il ruolo occupato da ciascuno di loro, in modo da
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. Pensiamo agli espressionisti astratti americani e alla loro riattualizzazione della pittura surrealista, in particolare alla rifioritura linguistica che
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loro corredo di contro-Salon. In entrambi i casi, si trattava di occasioni in cui veniva presentato il nuovo e da cui la vendita non era esclusa. In
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innovatori nel modo di allestire le opere creando loro un contesto e quindi anche una cornice di senso generale. Nell’Esposizione internazionale
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come critici indipendenti, grandi habitué degli studi d’artista, capaci di selezionarli proprio attraverso la loro frequentazione e di renderli
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museale classica con una qualche invenzione. Nel 1986 il critico belga Jan Hoet chiese agli amici di una vita di ospitare per alcuni mesi, nelle loro
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migliori sono prova, in ambito editoriale, voluminose pubblicazioni in cui i curatori propongono gli artisti più promettenti, a loro avviso e con un occhio
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Fino a che punto gli artisti si lasciano manipolare? Molto spesso sono loro a costruire il proprio destino e si sono ripresi in mano la situazione
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altri autori hanno perduto un poco della loro autonomia.
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Un tempo gli artisti spedivano i loro quadri alle mostre sapendo che qualcun altro si sarebbe occupato di scegliere per loro uno spazio e un sistema
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nome di AnnLee. Dopo aver pensato a una nuova identità e a una nuova storia per la loro eroina virtuale, i due artisti invitarono alcuni colleghi
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, come quelle performative o concettuali, opere nate per essere effimere trovano una loro permanenza e quindi vendibilità attraverso il medium fotografico
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ingannevole, che è nata con Platone e che ha afflitto, come leggiamo nelle loro note, persino Leonardo e Michelangelo.
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seguito hanno ricusato, anche se ciò è costato loro una grande fatica. Se si fossero conosciute le fonti di Manet per il Déjeuner sur l'herbe si sarebbe
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