Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

VODIM

Risultati per: la

Numero di risultati: 207 in 5 pagine

  • Pagina 1 di 5

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

256802
Vettese, Angela 50 occorrenze

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

Peraltro, la maggior parte degli artisti non ha mai abbandonato la tradizione manuale. È il caso di Gerhard Richter, che da cinquant’anni applica ciò

Pagina 100

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

Ma ricordiamoci anche del realismo che proviene all’arte contemporanea da un altro canale, quello che ha a che fare con la riproduzione delle

Pagina 101

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

Ciò che si può considerare a questo punto è che non è la figura a mancare nell’arte contemporanea, ma piuttosto l’idealizzazione della figura

Pagina 102

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

dipinge? Il dibattito appassiona ancora gli storici. I due putti sono appoggiati come al bordo di una finestra, e in effetti quel quadro

Pagina 102

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

una concezione di arte così inclusiva da essere quasi inutile. Per quanto sia difficile accettarlo, la capacità di realizzare un quadro o una scultura

Pagina 103

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

anche in passato. Cosa c’è di più sensuale, scandaloso, perverso del modo in cui Eugène Delacroix dipinge, nel 1827, La morte di Sardanapalo come un

Pagina 105

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

E infine, quanto è soggettiva e transitoria la percezione del brutto? Pensiamo alla serie di ritratti che Picasso fece a Dora Maar, la giovane donna

Pagina 106

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

programma di arte pubblica per Trafalgar Square a Londra. Dal momento che uno dei quattro plinti della piazza su cui si affaccia anche la National Gallery è

Pagina 109

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

«dissonanza cognitiva», molti studiosi sono arrivati a dire che l’arte non esiste più: per chi è schiavo delle proprie certezze, la distanza tra ciò che si

Pagina 11

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

affrancarsi da canoni ormai obsoleti e come forma di ribellione nei confronti dell’ideologia comunista che limitava la libertà espressiva imponendo un

Pagina 112

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

Sono stati gli anni Novanta a segnare la decisiva apertura dell’arte contemporanea ad altre culture del mondo, al punto da far vacillare il primato

Pagina 114

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

Scrivere la storia dell’arte non è affatto un compito neutro. Le nazioni e le culture lottano ancora tra loro su questo punto e di solito è vincitore

Pagina 118

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

Anche i migliori studiosi del settore si sono arresi, lasciando la questione in sospeso. Ernst Gombrich afferma che l’arte in sé non esiste, esistono

Pagina 12

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

Resta un dubbio di fondo. L’arte visiva ha invaso il mondo nella sua formula occidentale, probabilmente perché è la forma più simbolica di un

Pagina 123

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

Ci sono stati esperimenti estremi come quelli di Giulio Paolini e Hanne Darboven, che hanno adottato un semplice foglio per farne la squadratura o

Pagina 126

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

Nelle pratiche artistiche i dubbi sul fatto che ci potesse essere ancora spazio per la poesia non sono sorti soltanto in seguito al vulnus provocato

Pagina 126

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

mostra attraverso un'inclinazione allo spettacolo, alla meraviglia e allo scandalo. Eppure, proprio il successo mediatico degli artisti, la proliferazione

Pagina 13

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

Alcune di queste esperienze intimistiche hanno portato gli artisti a sottolineare la natura spirituale anche se quasi mai religiosa del proprio

Pagina 130

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

Nella pratica contemporanea la poesia si svela anche in opere che affrontano questioni sociali come le ingiustizie politiche ed economiche, i soprusi

Pagina 131

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

maniera in cui è stata sentita ed espressa la rivoluzione sessuale degli anni Sessanta. La nudità provocatoria ma non fine a se stessa di artiste come

Pagina 133

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

vero quanto più, in pochi anni, il XXI secolo vedrà mescolarsi storie dell’arte plurali e rinascere un nuovo canone. È interessante notare come la

Pagina 133

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

collettività, la convivenza a livello locale e globale, la solitudine urbana.

Pagina 18

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

cene che soddisfano almeno due dei nostri bisogni primari, il cibo e la relazione con gli altri. Ricordiamo, in particolare, il suo intervento per la

Pagina 19

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

Forse non abbiamo più bisogno di parlare di «arte contemporanea» e qualcuno, come la curatrice di DOCUMENTA (13) Carolyn Christov-Bakargiev, potrà

Pagina 22

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

procedono lungo uno stesso binario integrandosi a vicenda. La storia delle soluzioni dà luogo a tante sequenze quanti sono i problemi affrontati, che nel

Pagina 24

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

diventare commento alla grafica consumista, spesso ricca di elementi quotidiani, con la Pop Art e le pratiche realiste emerse dagli anni Sessanta e

Pagina 26

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

1900 e II motto di spirito e la sua relazione con l’inconscio, che spiega molto della creazione artistica, cinque anni dopo. Proprio questa attenzione

Pagina 27

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

La rivoluzione etica alla quale si è andati incontro con la possibilità di controllare le nascite è impossibile da sopravvalutare. Il suo impatto è

Pagina 29

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

L’astrattismo geometrico ha radici classiche e deriva dall’idea pitagorica secondo cui alla base delle strutture che reggono la natura ci sarebbero

Pagina 32

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

In un universo di cui sappiamo che la vita è fatta di mattoncini, dagli amminoacidi alle catene di Dna, dalle cellule ai corpi, alle comunità di

Pagina 41

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

Con gli anni Sessanta, l’opera ha perso la sua tangibilità fisica e si è tramutata in performance, idea, intenzione concettuale. Non potendo più

Pagina 41

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

Anche, e soprattutto, la cinematografia ci aiuta a capire di cosa stiamo parlando, con le sperimentazioni dei russi Sergej Ejzenstejn e Làszló Moholy

Pagina 42

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

Antonio Sant’Elia, nel 1914, aveva indicato come caratteri basilari dell’architettura futurista la caducità e la transitorietà. Una vocazione che

Pagina 43

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

C’è chi è impegnato in un’assidua documentazione di se stesso, come Giuseppe Penone, che in Svolgere la propria pelle (1970) fa un ritratto del suo

Pagina 45

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

sociologo Richard Sennett ha definito «uomo artigiano» la cui attività si espleta spesso in gruppo. Dalla pittura sui vasi a quella sui muri, dalla

Pagina 49

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

stabili e quindi cercarne la formula più permanente, meno passibile di distacchi e più duratura. Tra Medioevo e Rinascimento questo sistema tanto

Pagina 50

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

Alcune teorie, come quelle di studiosi quali Derrick de Kerckhove, Lev Manovich e Manuel Castells, ci hanno aiutato a capire la ricaduta anche nell

Pagina 55

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

Certi metodi e certe forme recenti, però, pongono un problema di comprensibilità e di legame con la tradizione, anche quando si tratta di pittura o

Pagina 63

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

Comunque la si voglia definire o anche se non la si vuole definire, la serie di oggetti che vengono chiamati arte non è un’entità astratta al di

Pagina 66

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

Seppure con sfumature diverse, queste sono le basi della cosiddetta «teoria istituzionale dell’arte», secondo la quale i valori sarebbero appunto

Pagina 67

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

Al tempo in cui nacque la Biennale di Venezia, nel 1895, la manifestazione ebbe come modello sia l’Expo internazionale sia i Salon parigini, con il

Pagina 73

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

futuristi ne combatterono «il patinume», ma è diventata normativa da quando si è incominciato a vedere la cultura come uno dei tanti ambiti di

Pagina 74

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

A questo punto, si è pronti per la lista. L’esempio-pilota è il noto Kunstkompass, la classifica dei cento artisti viventi più influenti, che, fino

Pagina 78

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

Non c’è da stupirsi se si è rinforzata la presenza di artisti che si propongono anche come curatori. Non si tratta di un'idea nuova. Nel 1855

Pagina 79

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

La figura dell’artista-curatore si è diffusa a tal punto, comunque, che l’artista può arrivare non solo a collaborare al coordinamento di collettive

Pagina 81

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

Nel maggio del 2004, la sala d’asta newyorkese di Sotheby’s batte un record mondiale: il Garçon à la pipe (1905) dipinto da un giovane Picasso negli

Pagina 81

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

artista in quelle che definì «fasi di riconoscimento» individuando quattro attori principali nel suo percorso verso il successo: i pari, la critica

Pagina 82

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

A seconda che il collezionista propenda più verso un polo o l’altro, la sua figura assume sfumature differenti: quella del mecenate, del fornitore di

Pagina 83

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

Ciò non è vero da oggi e nemmeno dal tardo Settecento, quando la categoria di gusto è stata teorizzata dai filosofi: probabilmente da sempre hanno

Pagina 86

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

A partire dagli anni Ottanta, comunque, la maggior parte del collezionismo si è definita come un feticistico acquisto di opere catalogate con foga

Pagina 87

Cerca

Modifica ricerca