L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
immagini mediatiche. Tutta la Pop Art, che è di gran lunga la corrente più conosciuta e a sua volta più riprodotta dell’arte contemporanea, è realista e
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. Il sublime kantiano è il primo passo, in effetti, verso immagini così perturbanti da risultare letteralmente insopportabili. Le correnti
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che divenne la sua amante e la sua musa a partire dalla seconda metà degli anni Trenta. Il suo viso spigoloso e scomposto è una delle immagini cubiste
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, come archivio di dati, informazioni, immagini. Negli artisti originari di quei paesi dove ancora oggi vige un controllo autoritario, questa attitudine
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. Nella sua sobrietà, l’opera rievoca il modo in cui la nostra mente trasforma immagini e situazioni nella memoria e nel sogno. Gilbert and George
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labirintici, dove il visitatore viene forzatamente a contatto con vetri rotti, armi, immagini di popoli in guerra, a esponenti di minoranze etniche come gli
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• L’attenzione al linguaggio dei mass-media, che nasce dall'attitudine dei dadaisti tedeschi a trasformare le immagini della propaganda nazista per
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follia; le nuove immagini offerte dalla fotografia e, poi, dal cinematografo, che hanno sollevato i pittori e gli scultori dalla necessità di
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delle immagini, la pennellata gestuale che è al contempo emanazione del corpo e dell'inconscio dell’autore. Dall’Europa queste esperienze si spostarono
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Molte opere contemporanee a prima vista potrebbero sembrare dei ready made ma non lo sono affatto. Non sono immagini pronte che l’artista si limita a
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artisti hanno iniziato a giocare con le immagini in movimento e ad abbandonare la logica narrativa servendosi di vari effetti: lo sfocato o blurred
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arredamento d’interni. Intorno al 1922, Man Ray crea i primi rayogrammes, immagini ottenute appoggiando un oggetto su carta sensibile senza che venga scattata
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Germania del primo dopoguerra. Tra il 1919 e il 1920, la Hoch tagliuzza lembi di giornali e di riviste e compone montaggi di immagini come Das schöne
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cui si espande la voce. Anche i surrealisti furono maestri nell’assemblare parole e immagini con lo scopo di produrre nuovi e scioccanti significati
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automatica e ad appendere al muro le loro immagini. C’è chi ha catalogato il mondo intorno a sé, come hanno fatto, per quasi sessant’anni, Bernd e Hilla
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sartoria. John Baldessari mette una sull’altra immagini mediatiche, Lari Pittman raccoglie icone del clubbing californiano. Julie Mehretu disegna con
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Pensiamo al progressivo venir meno dell’affresco: creare le immagini direttamente nell’intonaco significava concepirle come decorazioni ambientali
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controllo sulle proprie immagini più care o più intime ai social network.
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Appropriandosi dell’immagine massificata, Warhol e altri artisti dell’area pop hanno riflettuto dagli anni Sessanta sul consumo bulimico di immagini
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famosi e di scene di sesso o il ritmo incalzante delle immagini.
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che l’artista deve dimostrare di avere, se decide di operare in maniera effimera, è quella di scegliere attraverso quali immagini, quali metodi, quali
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montati e poi fotografati da Cindy Sherman. Pensiamo all’insofferenza che proviamo di fronte a immagini dissacratorie come The Holy Virgin Mary (1996
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rimane solo la voce, Muntadas sceglie di far vedere una carrellata di immagini che chiariscono il ruolo occupato da ciascuno di loro, in modo da
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. Possiamo farci un’idea di quell’atmosfera con le immagini scattate da Ugo Mulas nei freddissimi loft di downtown, a partire dal 1964 e pubblicati nel
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I nemici dell’arte contemporanea sono anzitutto nemici delle immagini in generale, un tema troppo vasto per poterlo approfondire qui. L’iconoclastia
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