L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
colombiana Doris Salcedo scende fino a coprire parte delle finestre e a generare una cappa opprimente: l’arte contemporanea non ha un linguaggio unico
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Peraltro, la maggior parte degli artisti non ha mai abbandonato la tradizione manuale. È il caso di Gerhard Richter, che da cinquant’anni applica ciò
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ha consentito la libertà di lavorare anche in senso astratto), gli artisti hanno spesso utilizzato sia la fotografia medesima sia altri materiali per
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Ma ricordiamoci anche del realismo che proviene all’arte contemporanea da un altro canale, quello che ha a che fare con la riproduzione delle
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visitando un museo di arte antica nelle sale in cui non c’erano capolavori già noti: si pensi solo che il Louvre di Parigi ha deciso di organizzare
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’assenza, la deformazione e lo scherno. Avere il coraggio di portarli alla ribalta ha avuto più di una ragione. Averlo fatto su quel plinto, celebrativo
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Un esempio in questa direzione può essere il lavoro dell'artista lituano Deimantas Narkevicius, che ha come filo conduttore la memoria collettiva, in
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numero delle partecipazioni, che crescono di anno in anno, tanto che la Biennale del 2011 ha registrato un record di ottantanove presenze nazionali, ben
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visione unitaria e univoca, fonte di intolleranza e di facili consensi. Si può addirittura parlare, come ha fatto Sarat Maharaj, di «etica della
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Una ricerca inedita di Stefano Baia Curioni ha collegato la presenza degli artisti negli stand della fiera Art Basel alla loro afferenza a un sistema
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sciogliere. Ma non occorre essere in Cina per far parte di un sistema a cui in teoria non si vorrebbe partecipare. La cosiddetta «Public Art», ad esempio, ha
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Resta un dubbio di fondo. L’arte visiva ha invaso il mondo nella sua formula occidentale, probabilmente perché è la forma più simbolica di un
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D’altro canto, l’impegno morale e il ruolo dell’artista come testimone della condizione umana ha percorso anche nel dopoguerra ogni forma d’arte. La
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sono i cambiamenti ai quali ci sottopone il procedere della tecnologia e con esso il mutare del nostro modo di vivere. Andy Warhol ci ha spiegato con una
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In molti casi quello che ha reso più stringente l’aspetto politico delle opere è stato proprio il legame con le vicende individuali: si pensi alla
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problemi sociali e li guardano con occhio di semplici osservatori, altri invece difendono un loro ruolo engagé: dal tedesco Hans Haacke, che ha
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Leggendo le lettere che si scambiarono Albert Einstein e Sigmund Freud dal 1932 sull’inevitabilità della guerra, si ha la sensazione che non si viva
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ambiti come la comunicazione, la medicina, le pratiche belliche o le abitudini quotidiane, ciò che è accaduto nel XX secolo non ha precedenti nella storia
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stato tale che ha consentito di rivedere il rapporto tra sé e il sesso e quindi anche tra sé e il mondo in generale. Ha reso meno colpevolizzante non
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Con gli anni Sessanta, l’opera ha perso la sua tangibilità fisica e si è tramutata in performance, idea, intenzione concettuale. Non potendo più
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La scultura ha accolto senza riserve questa attitudine, a cominciare dagli assemblaggi tridimensionali che Picasso realizzò mettendo insieme oggetti
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con ciò che ci circonda. Un altro scrupoloso «misuratore» del proprio io è stato Roman Opalka, che per tutta la vita ha rilevato, fotografandoli, i
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non aver nulla di duraturo da dichiarare ai posteri. Nelle arti visive, questa insicurezza da un lato ha portato allo sgretolamento delle forme, alla
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Questa continua e pervasiva pratica del remix pare descrivere anche altri due processi: uno è di carattere urbanistico, ed è quello che ha portato al
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sociologo Richard Sennett ha definito «uomo artigiano» la cui attività si espleta spesso in gruppo. Dalla pittura sui vasi a quella sui muri, dalla
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altri materiali trovati. Negli anni Sessanta e Settanta, la vasta espansione dell’ideologia contro la mercificazione delle opere ha portato a
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luminescente, non è incompatibile con ciò che ha cercato di realizzare Dan Flavin molto dopo, del resto, con la luce al neon per l’abside di Santa Maria
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Esaminiamo un altro aspetto della nostra vita davanti allo schermo, quello del rapporto con le star. L’artista sudafricana Candice Breitz ha sempre
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TransPlant a cura di Barbara Nemitz, pubblicato nel 1999, ha aperto la tematica delle modificazioni genetiche; nel 2003 Jens Hauser ha raccolto a Nantes alcune
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processo di decomposizione dello squalo in formaldeide che l’inglese Damien Hirst ha intitolato The Physical Impossibility of Death in theMind of Someone
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una sofferenza infinite. Oggi non possiamo ancora sapere chi ci ha lasciato per il terremoto. Perché quei bambini se ne sono andati, e come sono
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Così ha scritto Ai Weiwei il 20 marzo 2009 in un post sul suo blog, in seguito pubblicato nel libro Ai Weiwei. Il blog. Scritti, interviste
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la modernità in ambito tecnico-scientifico e con l’ampliamento delle possibilità percettive, è la storia di una ribellione. Ha seminato vento e ha
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che ha un impatto talmente forte sull’etica collettiva che evitarne i contenuti sarebbe un atto farisaico.
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una non-opera dovremmo allora forse seguire il suggerimento che Boris Groys ha dato in un saggio del 2010, Going Public, e invertire la prospettiva di
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Il sociologo Howard S. Becker ha osservato, nel suo libro del 1982 I mondi dell’arte, che in effetti non esiste un solo mondo dell’arte. Coloro che
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Dalla seconda metà del Novecento, molti artisti hanno cercato di mettere in primo piano l’interazione che il pubblico ha con l’opera. La cosiddetta
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pochi secoli, il museo ha cambiato il suo status da luogo della memoria a luogo della proposta. Questa veste sarebbe stata improbabile al tempo in cui i
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Nel tempo, il legame con un movimento specifico è diventato sempre meno rilevante, anche perché ha lo svantaggio di fissare il critico a un momento
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Berlino del 2006, Maurizio Cattelan, nel novembre del 2011, ha curato e allestito come un’opera onnicomprensiva anche la sua personale retrospettiva al
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«artolico» come il pubblicitario Charles Saatchi la definizione è sua, nell’autobiografia che ha pubblicato nel 2009 -, che ha alimentato la sua
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Nel diario-intervista che ha pubblicato nel 2004, interrogato a proposito del suo rapporto con Saatchi, Damien Hirst affermò quanto segue riguardo al
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Los Angeles, e Larry Gagosian, che ha esteso il suo impero con un’ampia rete di gallerie in tutto il mondo, da New York, Los Angeles e San Diego, a
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Lo sguardo freddo di Andy Warhol, nei diari scritti con Pat Hackett, ha visto che Quel che sopravvive è ciò che il gusto delle classi dominanti
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caso, la nobiltà inglese ha adorato fustigarsi commissionando ritratti a Lucian Freud, che ha sempre avuto uno sguardo impietoso per i suoi committenti
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, bisogna esporre in una buona galleria, per la stessa ragione per cui, ad esempio, Dior non ha mai venduto i suoi modelli da Woolworth. È soprattutto
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ha una storia così lunga da avere intaccato l’unità del Cristianesimo e da avere segnato uno spartiacque tra religioni: alcune, come l’IsIam e l
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storico-sociale in cui ha operato. Non possiamo afferrare l'ossessione di Nan Goldin per i ritratti fotografici di giovani trasgressivi e borderline se non
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anni un ricercatore nel ramo delle scienze e ha una laurea in agronomia, una tesi specialistica sulla comunicazione olfattiva degli insetti e un
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«spremere il succo dell’uva nella pressa del vino»: la competenza si rivela in realtà sempre necessaria, anche quando si ha a che fare con linguaggi
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