L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
nuove, queste ultime, e quindi meno immediatamente riconoscibili siano davvero opere d’arte. Non solo il pubblico più vasto, ma anche un novero di
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
che descrive stati d’animo molto basici: la maternità, l’amore coniugale, lo stupore per la bellezza di un viso. Alzi la mano chi non si è stufato
Pagina 103
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
perizia tecnica. Ma allora dovremmo dire che sono arte anche un carretto siciliano o un armadio d’antiquariato. Il che è possibile, ma porta verso
Pagina 103
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Once in the XX Century (2004), un commento ironico alle ideologie totalitariste, dove, servendosi di materiali video d’archivio, Narkevicius ha
Pagina 109
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
vede nei musei d’arte antica e ciò che viene definito «arte contemporanea» crea ansia e insicurezza. Ecco allora che si cerca il colpevole: la
Pagina 11
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
cui si trova quotidianamente esposto non solo come artista d’avanguardia, ma anche come dissidente politico e attivista sociale. Nel 2011 è stato
Pagina 112
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Fino a pochi anni fa, l’unico modo per un giovane nato al di fuori dell’Occidente di avere piena libertà d’espressione e la possibilità di tentare la
Pagina 113
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
, vincitore del Leone d’argento al Festival del cinema di Venezia nel 2009, hanno fatto il giro del mondo mostrando, a metà tra lirismo e realismo
Pagina 114
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
visive tra Otto e Novecento: una storia che è stata motivo d’indagine recente e che ci pone ancora una domanda: lo spirito coloniale aleggia ancora?
Pagina 115
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
’assegnazione del Leone d’oro, nonostante le continue polemiche e le accuse di nazionalismo e anacronismo rivolte al sistema espositivo dei Giardini. Sta
Pagina 115
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
(2008-2013), con seminari, convegni, pubblicazioni, mostre, scambi d’idee, concepito per riflettere sui cambiamenti sociali, politici e culturali e sugli
Pagina 116
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Nel dopoguerra, la palma è passata agli Stati Uniti, che hanno cercato e difeso la supremazia culturale in modo proporzionale al senso d’inferiorità
Pagina 118
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
A questo punto, però, dovremmo chiederci se una limitazione della libertà d’espressione non sia implicita in ogni forma di finanziamento statale
Pagina 120
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
d’arte che risulterà vincente negli anni a venire sarà quella legata al paese o all’area geografica dove si sposterà il nuovo centro dell’impero. E se
Pagina 123
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
D’altro canto, l’impegno morale e il ruolo dell’artista come testimone della condizione umana ha percorso anche nel dopoguerra ogni forma d’arte. La
Pagina 125
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
usa anzitutto come sinonimo di ricerca attorno alla natura umana, al senso dell’esistenza in generale, al desiderio d’individuare le domande più
Pagina 125
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
continuo di cancellazione e rielaborazione delle scene e dei personaggi, trattano problemi radicati in profondità nel suo paese d’origine: l’apartheid, il
Pagina 131
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
In una videoregistrazione d’epoca, Piero Manzoni guarda soddisfatto il suo Corpo d’aria (1959): un palloncino di circa ottanta centimetri di diametro
Pagina 14
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Cosimo, impegnato a dare corpo alle sue ossessioni. Ma a volte è invece un mercuriale regista di cose, fatti, persone, luoghi, un direttore d’orchestra
Pagina 15
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
spazio istituzionale e spazio sociale e la distanza tra artista e pubblico. Durante i tre mesi d’installazione, i visitatori si appropriarono
Pagina 19
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
ogni opera d’arte importante può essere considerata come un avvenimento storico e allo stesso tempo come la soluzione faticosamente raggiunta di un
Pagina 24
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Golem (un gigante d’argilla incontrollabile) al personaggio di Frankenstein, al perfido manichino femminile del film Metropolis di Fritz Lang. Ma oggi
Pagina 30
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
concezione portò a un tale rifiuto di ogni forma d’espressione al di fuori di quella geometrica, e quindi di ogni figurazione, che l’artista dada Paul
Pagina 32
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
quella delle pale d’altare e delle finestre istoriate medievali, ed Étant Donnés: 1° la chute d ’eau / 2U le gaz d’éclairage (1946-1966), un
Pagina 37
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
La stessa critica d’arte ha esagerato il ruolo che questo pittore cubista, bibliotecario per guadagnarsi da vivere e per leggere gratis, volle dare
Pagina 37
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
oggetto possa essere letto come opera d’arte o meno, è fondamentale che si capisca l’identità di chi l’ha fatta, di chi intende mettersi in gioco e
Pagina 39
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
oggetti. Si compra l'idea che quel detersivo sia meno inquinante di un altro e, come in un atto notarile, la sola prova è un'attestazione d’identità in
Pagina 40
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
arredamento d’interni. Intorno al 1922, Man Ray crea i primi rayogrammes, immagini ottenute appoggiando un oggetto su carta sensibile senza che venga scattata
Pagina 42
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
sala d’attesa. Il contrasto tra le scene e la musica, oltre essere spiazzante, alludeva alla capacità di assuefazione dei media, che riescono ad
Pagina 42
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
decennio dopo, è la stessa figura umana ad essere ridotta in pezzi. Come ha sottolineato Linda Nochlin, le Demoiselles d Avignon di Picasso sono anch
Pagina 43
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
non fossero mai abbastanza e la terra ci mancasse continuamente sotto i piedi. «Si sta come / d’autunno / sugli alberi / le foglie», per dirla come
Pagina 47
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
trasferisse, poniamo, da Anversa ad Amsterdam; al contrario, la nobiltà ha sempre fatto un punto d’orgoglio del restare nella stessa dimora per generazioni
Pagina 50
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
già citato Merzbau di Kurt Schwitters, cioè il suo studio trasformato in un’opera d’arte totale e progressiva, dal 1923 al 1936. È dall’antico che
Pagina 51
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Possiamo condividere le parole del filosofo tedesco HansGeorg Gadamer per cui «l’opera d’arte è insostituibile» e «ciò resta vero persino nell’epoca
Pagina 62
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
forza d’animo e voglia di lavorare. Vista da questa prospettiva, la depressione paralizzante che fa parte del mito del bohémien saturnino è poco
Pagina 69
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
, una solida motivazione e lucidità d’intelletto anche per intuire e anticipare le aspettative che la comunità a cui fa riferimento ha nei suoi
Pagina 70
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Robert Rauschenberg nel 1964; l'editore della rivista d’avanguardia «Avalanche», fondata nel 1968; l’autore di film sugli artisti che seguiva, come
Pagina 76
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
, frazionarono ma anche moltiplicarono la sua figura di direttore d’orchestra. Questa formula a curatore multiplo, anche se in modo assai meno radicale
Pagina 76
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
al gruppo impressionista, rifiutato al Salon ufficiale, una sorta di autogestione; i Salon, d’altra parte, prevedevano da sempre la presenza di
Pagina 79
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Nel maggio del 2004, la sala d’asta newyorkese di Sotheby’s batte un record mondiale: il Garçon à la pipe (1905) dipinto da un giovane Picasso negli
Pagina 81
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
nella campagna inglese vicino a Gloucester. Va anche ricordato l’episodio che nel 2008 lo designò mago indiscusso del mercato: complice la casa d’aste
Pagina 84
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
finanziarie: queste società danno origine a fondazioni prive di scopi remunerativi in termini economici, ma fruttuose dal punto di vista del tornaconto d
Pagina 85
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Londra, Parigi, Roma, Ginevra e Atene, fino a Hong Kong; ha anche aperto, sulla Madison Avenue, un negozio dove vende gadget, libri e multipli d’artista
Pagina 85
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
La follia da shopaholic può portare lontano i collezionisti. Negli ultimi anni d’oro dell’Occidente, l’artista top era sottoposto a una tale
Pagina 88
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
È probabile che questi comportamenti continueranno e verranno esportati nel ricco Est. Dopotutto, l’acquisto di opere d’arte è un buon modo, per i
Pagina 89
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
meccanismi delle vendite d’arte al mercato borsistico, nonostante l’accenno fatto sopra; in realtà, bisognerebbe paragonarli al mercato immobiliare
Pagina 90
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
, Peter Doig, Neo Rauch, Marlene Dumas, tutti autori di quadri d’impianto ancora figurativo e tecnicamente piuttosto tradizionali.
Pagina 91
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
È il caso, d’altronde, di quasi tutta l’arte dematerializzata diffusasi a partire dagli anni Sessanta-Settanta, che ha vissuto un profondo paradosso
Pagina 92
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Forse ancora più emblematico a questo proposito è il caso della Street Art, una forma d’espressione nata negli anni Settanta come linguaggio
Pagina 93
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
a Giorgione, e una stampa di Marcantonio Raimondi con il Giudizio di Paride d’ispirazione raffaellesca. Vassilij Kandinskij era arrivato alle sue
Pagina 97