L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
distrutta, sia come cultura, sia come ecosistema, dall’arrivo dei conquistatori bianchi. Ricordiamo un corridoio stretto e illuminato da neon accecanti
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anni Cinquanta e Sessanta fu ministro della Cultura del governo De Gaulle, «il capolavoro non mantiene un monologo sovrano, impone il dialogo
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speculazione economica, la perdita di valori, la cultura che langue. Si fantastica che, insieme a un critico e a un gallerista compiacente, si possa
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comprendiamo la lingua e dalla cui cultura siamo stati lungamente lontani. Perché un artista pachistano o afghano entri nella classifica dei cento più
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, in Austria, e poi a New York. Il suo lavoro, oltre a evocare nostalgicamente la cultura visiva russa, è anche un atto critico e d’indagine. The Man
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un paese o di una cultura specifici, e se il senso di appartenenza sia ancora di qualche interesse in una società dove prendono sempre più piede la
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privato, tutte queste azioni sono possibili solo ai paesi più ricchi e più consapevoli del ruolo della cultura, inclusa l’arte visiva. Ambasciatori del
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interessanti ne sono entusiasti valga per tutti l’indiano Homi Bhabha, che nel suo I luoghi della cultura del 1994 ha teorizzato come la creatività sia
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conniventi rispetto a un sistema sociale che tende a tradurre la cultura in distrazione invece che in approfondimento, sono tendenze da non
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comunicare la cultura. Dopo lo sviluppo economico, si ritiene importante recuperare quel senso identitario che la rivoluzione culturale aveva inteso
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, la cui utopia era che la cultura brasiliana potesse nutrirsi della cultura altra assorbendola, introiettandola e digerendola. Antropofagia significa
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portato a risvolti nella cultura di massa, che spesso è scivolata verso il kitsch: lo avevano immaginato lo stesso Benjamin e il critico americano Clement
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si devono infatti tenere in considerazione anche i differenti approcci dovuti a una specifica educazione, personalità e cultura. Come è stato più
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questioni lessicali sono trappole in cui la cultura si incaglia. È affascinante attaccarsi alla storia delle parole, ma non dobbiamo dimenticare che dalla
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del tempo e della storia, ma palesa un complesso di riferimenti all’etica e alla cultura nelle quali viviamo. Ed è anche una generatrice di mondi, come
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futuristi ne combatterono «il patinume», ma è diventata normativa da quando si è incominciato a vedere la cultura come uno dei tanti ambiti di
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o della versione di un’opera lirica. Tutta la cultura, così come le opere pie o gli ospedali, è stata sempre condizionata dal mercato e ora anche dal
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