L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
. Botticelli e Piero Di Cosimo rappresentarono entrambi Simonetta Vespucci, la ragazza più bella di Firenze al tempo in cui vi operavano entrambi. Ma la
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visitando un museo di arte antica nelle sale in cui non c’erano capolavori già noti: si pensi solo che il Louvre di Parigi ha deciso di organizzare
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identifica con la disarmonia e la deformità. Quindi con un creato limitato che è poi il posto in cui ci troviamo a vivere. Ma il brutto è anche il termine
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Ci sono volte in cui l’incomprensione nei confronti dell’arte contemporanea è dovuta al giudizio negativo che aleggia intorno ai suoi autori. Più che
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In effetti, tutti vorremmo avere una pietra di paragone sulla cui base stabilire cosa sia arte e cosa non lo sia. Ricordiamo però che nella storia l
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Succederà che si scoprano e si valorizzino non tanto le manifatture locali, quanto le tradizioni in senso modernista di luoghi geografici di cui non
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sciogliere. Ma non occorre essere in Cina per far parte di un sistema a cui in teoria non si vorrebbe partecipare. La cosiddetta «Public Art», ad esempio, ha
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populiste o elitarie in cui possono cadere anche gli artisti (non necessariamente questi) che partono con le migliori intenzioni. Qualche artista ritiene
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Se il mondo è il luogo con cui commisurarsi e mettere alla prova se stessi, l’io è un altro spazio dell’inconoscibile, un abisso in cui avventurarsi
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Ci sono casi in cui gli artisti affrontano il loro bisogno di assoluto con un atteggiamento in parte pii! giocoso, come Pierre Huyghe, che ha
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controllo totale sull’opera, il cui compimento e la cui valorizzazione sono affidati allo spettatore-attore. Pensiamo a Joseph Beuys e alla sua «scultura
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maniera in cui è stata sentita ed espressa la rivoluzione sessuale degli anni Sessanta. La nudità provocatoria ma non fine a se stessa di artiste come
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Attraverso l’arte contemporanea è possibile «articolare una geografia seconda, poetica» in cui si cerchino «le reliquie del senso e talvolta i loro
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esuberante e inarrestabile, voleva dimostrare che l’artista non ha bisogno di un sistema da cui essere controllato e in cui rivestire panni prevedibili
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Sembra quasi che in un mondo in cui Internet, i social media, i talent show televisivi indagano e controllano sempre più a fondo nelle nostre vite, l
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la prima «serata» che Filippo Tommaso Marinetti e compagni organizzarono al Politeama Rossetti di Trieste, a cui seguirono una serie di altri show
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fecondità con cui maneggia una singola tecnica come accade nel caso della pittura per Gerhard Richter o della scultura per Richard Serra; dall’altro lato
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in cui vengono realizzate le opere, le quali acquistano un carattere site-specific.
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più in un cosmo unitario come quello che proteggeva la mentalità dell’uomo medievale e rinascimentale ma in un pezzetto sperduto dell’universo, in cui
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Prodromi di questi aspetti sono stati alcuni fattori tra cui: il realismo inusitato della pittura impressionista, capace di portare nel quadro la
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Questo mutamento di prospettiva si è rivelato ancora più forte nell’epoca che possiamo definire «postumana», in cui il corpo ha iniziato a poter
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L’astrattismo geometrico ha radici classiche e deriva dall’idea pitagorica secondo cui alla base delle strutture che reggono la natura ci sarebbero
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, Robert Morris, e fornì una lista di accattivanti epiteti al neonato movimento, tra cui ABC Art, come volle Barbara Rose in un articolo del 1965 per
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essere fortemente influenzato dal contesto, quella per cui la manualità non è rilevante per l’artista come non lo è per un architetto o un compositore e l
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il colore che cola e non stampate, delle scatole di sapone per stoviglie i cui loghi erano stati dipinti da James Harvey, un espressionista astratto
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In un universo di cui sappiamo che la vita è fatta di mattoncini, dagli amminoacidi alle catene di Dna, dalle cellule ai corpi, alle comunità di
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’esse pessimi soggetti sociali, i cui corpi vengono decomposti, ridotti in posture egizie e forme cubiche, capaci di offrirci al contempo (noi siamo
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propagandistico concepito da Aleksandr Rodcenko, le cui parole sono inscritte in un triangolo che pare un megafono e che trasmette visivamente il vigore con
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Le mensole di Haim Steinbach richiamano al contempo la funzione aulica del piedistallo e quella commerciale dello scaffale da supermercato, su cui l
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Manifesto Antropofago e con esso ha influenzato un movimento, il Tropicalismo, di cui fecero parte anche musicisti come Gilberto Gil e Vinicius de Moraes
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sociologo Richard Sennett ha definito «uomo artigiano» la cui attività si espleta spesso in gruppo. Dalla pittura sui vasi a quella sui muri, dalla
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del modo in cui le immagini nascono, si diffondono e diventano un linguaggio quotidiano assordante. E molti artisti che si sono affermati con l’uso del
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studiato e decostruito i comportamenti di cantanti, attori e personaggi di grande popolarità di cui si tendono a imitare gli atteggiamenti. Durante la
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Possiamo condividere le parole del filosofo tedesco HansGeorg Gadamer per cui «l’opera d’arte è insostituibile» e «ciò resta vero persino nell’epoca
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: quel Supremo convegno di Giacomo Grosso (1895) in cui un Don Giovanni cadavere esposto in chiesa, nella bara, appare circondato da donne nude che ancora
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Le modalità con cui un artista si inserisce e dialoga dentro e fuori il sistema sono molteplici. Può capitare che, lasciati da parte timori e
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Al tempo in cui nacque la Biennale di Venezia, nel 1895, la manifestazione ebbe come modello sia l’Expo internazionale sia i Salon parigini, con il
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compositive, accanto a intere famiglie i cui ritmi di vita risultarono stravolti. Nel 1993 Achille Bonito Oliva diede alla Biennale di Venezia, di
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migliori sono prova, in ambito editoriale, voluminose pubblicazioni in cui i curatori propongono gli artisti più promettenti, a loro avviso e con un occhio
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Queste prime prove anticiparono quelle del secondo Novecento, momento in cui l’artista ha assunto sempre più frequentemente anche il ruolo di
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, il pubblico e il mercato. In questa squadra di promotori hanno un posto decisivo i collezionisti, la cui figura è andata definendosi attraverso i
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Saatchi gli aveva acquistato negli anni, per preservarle, insieme a numerosi altri pezzi suoi e di altri artisti, in un castello di cui è proprietario
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il resto aumenta di valore». Poi arriva a un punto in cui non sale più, allora vende tutto e si cerca un altro artista.
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e Chase Manhattan Bank, sulla cui poltrona direzionale sedeva nientemeno che David Rockefeller.
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Né importa quale sia l’ideologia economica di cui l’artista dice di essere portatore. Il francese Daniel Buren, che concepisce il suo lavoro come un
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, bisogna esporre in una buona galleria, per la stessa ragione per cui, ad esempio, Dior non ha mai venduto i suoi modelli da Woolworth. È soprattutto
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: nata come forma effimera e transitoria, in cui la presenza fisica dell’opera era stata portata ai limiti dell’anoressia, se non addirittura del tutto
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spirito diverso da quello del tempo in cui si vive. Si può sperare di intrawedere nelle opere valori universali e validi sempre, ma non quelli che erano
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. Il suo soggetto è una mano a cui sono state mozzate tutte le falangi tranne una, il dito medio. L.O.V.E. diventa così uno sberleffo contemporaneo che
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Il teorico pragmatista John Dewey, nel suo Art as Experience del 1934, scelse la colorita espressione per cui occorre in qualsiasi circostanza sapere
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