L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
speculazione economica, la perdita di valori, la cultura che langue. Si fantastica che, insieme a un critico e a un gallerista compiacente, si possa
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, in Austria, e poi a New York. Il suo lavoro, oltre a evocare nostalgicamente la cultura visiva russa, è anche un atto critico e d’indagine. The Man
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Jackson Pollock è troppo difficile da accettare. Un simile trattamento critico è stato anche alla base di un enorme divario nel destino economico delle
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stesso critico Clement Greenherg. Perché allora aiutarli, in un clima che era quello maccartista della caccia alle streghe comuniste? Allo scopo di
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, 1982), curata dal critico tedesco Rudi Fuchs. Oltre alla Germania, dove si recuperò la tradizione del primo espressionismo con il diffondersi di
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e altre cose visibili su carta non necessariamente da intendersi come arte); o al critico-curatore Seth Siegelaub che nel 1968 invitò una quindicina
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addolcire qualsiasi pillola alzando la soglia di sopportazione dello spettatore e anestetizzandone lo spirito critico.
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portato a risvolti nella cultura di massa, che spesso è scivolata verso il kitsch: lo avevano immaginato lo stesso Benjamin e il critico americano Clement
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’espressione usata dal critico Okwui Enwezor, che trova in quel silenzio mobile un suo incipit. Gli artisti concettuali degli anni Sessanta e Settanta
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viaggiano e mutano nel tempo al pari degli occhi che le guardano. Questa visione dissente radicalmente da quanto il critico Clive Bell enunciò nel
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Stiamo parlando del «sistema dell'arte». È stato il critico Lawrence Alloway a usare per primo questa espressione, in un saggio apparso sulla rivista
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un collezionista, di un gallerista o anche di un critico che non pone sul piatto denaro, ma la sua credibilità. Come ha affermato Pier Luigi Sacco in
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un racconto critico, ricognizione sui procedimenti artistici e non come un complemento allo scritto. In quelle immagini, scattate dopo giorni di
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Nel tempo, il legame con un movimento specifico è diventato sempre meno rilevante, anche perché ha lo svantaggio di fissare il critico a un momento
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museale classica con una qualche invenzione. Nel 1986 il critico belga Jan Hoet chiese agli amici di una vita di ospitare per alcuni mesi, nelle loro
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. Così l’atto critico oscilla tra uno scarno pointing (indicare chi sono gli artisti più interessanti senza nemmeno scriverne) e un lavorìo di proposta
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Insieme alle collezioni aziendali è nata la figura del consulente, un critico-curatore che inizialmente era un personaggio sofisticato come lo fu
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. Non bisogna fidarsi ciecamente di quelle informazioni che potremmo chiamare «modellanti», ovvero costruite su misura da un gallerista o da un critico
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