L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
film astratti fatte, ad esempio, nell’ambito del Bauhaus non hanno avuto grande seguito.
Pagina 101
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
’assenza, la deformazione e lo scherno. Avere il coraggio di portarli alla ribalta ha avuto più di una ragione. Averlo fatto su quel plinto, celebrativo
Pagina 109
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
l’arte contemporanea di vocazione occidentale ad avere avuto ampia diffusione a livello globale. È stato sulla base della sua formula opere che non
Pagina 110
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
arte à la mode di origine colonialista, come il giapponismo, le cineserie e le influenze che l’artigianato africano e cinese hanno avuto sulle arti
Pagina 115
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
e l’influenza che esse hanno avuto a livello globale. Ne è un esempio recente Former West (www. formerwest.org), un lavoro di ricerca quinquennale
Pagina 116
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
la parola «fine». Sarebbe stata una follia, dato che nessuno degli artisti del XX secolo ha mai avuto l’intenzione di abbandonare una storia culturale
Pagina 117
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Questo discorso si riallaccia al concetto di «biopolitica» che, negli ultimi anni, ha avuto larga diffusione anche nell’ambito delle arti visive e
Pagina 118
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
che avevano avuto i loro migliori collezionisti tra tardo Ottocento e primo Novecento. La violenza con cui si sono scagliati contro le produzioni
Pagina 118
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
al sentire interiore ha agevolato la strada all’astrattismo non geometrico: intesa come diretta emanazione del sé, l’opera non ha più avuto bisogno
Pagina 27
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Non dimentichiamo comunque che il «parlare di sé» ha avuto anche risvolti più tradizionali. Nell’arte contemporanea nessuna corrente cancella mai le
Pagina 30
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
quest’ottica, alcuni critici enfatizzano il ruolo avuto dal ready made di Marcel Duchamp, cioè l’idea di presentare come arte un oggetto qualsiasi: uno
Pagina 35
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
tecnologia delle comunicazioni ha richiesto il lavoro di enormi masse di persone, ma abbiamo avuto bisogno di mitizzare Steve Jobs, dalla sua infanzia di
Pagina 40
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
alla decadenza del monumento e alle nuove forme della vita urbana, la scultura ha avuto uno sviluppo che l'ha opposta all’idea (e ai materiali) del
Pagina 51
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
negli anni Novanta; le mostre che hanno impostato la riflessione su questi temi da parte dell’arte visiva hanno avuto titoli suggestivi ed espliciti
Pagina 56
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Le mostre possono essere considerate come atti costitutivi e programmatici per esprimere idee; ai tempi delle avanguardie, hanno avuto la regia di un
Pagina 74
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
specifico della sua vita professionale. Tra coloro che hanno avuto ruoli ibridi e pionieristici ricordiamo la figura esemplare di Willoughby Sharp
Pagina 76
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
caso, la nobiltà inglese ha adorato fustigarsi commissionando ritratti a Lucian Freud, che ha sempre avuto uno sguardo impietoso per i suoi committenti
Pagina 86
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
nuovo in denaro. Non a caso, alla fine del XX secolo, hanno avuto un successo fulminante artisti come Gerhard Richter, Georg Baselitz, Elizabeth Peyton
Pagina 91