L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Peraltro, la maggior parte degli artisti non ha mai abbandonato la tradizione manuale. È il caso di Gerhard Richter, che da cinquant’anni applica ciò
Pagina 100
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
’ di teologia, note sul rapporto tra artisti e committenti, qualche nozione storica. Ciò che ci arriva dall’antico è passato attraverso un setaccio che
Pagina 103
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
geopolitico. Ma ci vorrà tempo anche perché gli artisti di paesi emergenti abbiano il coraggio di attingere alla loro specifica storia senza sentirsi troppo
Pagina 111
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
A questo punto, però, è necessario fare un salto indietro. Non sono soltanto gli artisti extraeuropei che cercano di contaminare l’arte occidentale e
Pagina 117
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
, come archivio di dati, informazioni, immagini. Negli artisti originari di quei paesi dove ancora oggi vige un controllo autoritario, questa attitudine
Pagina 118
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
aspetti salienti della guerra fredda; in particolare, Frances Stonor Saunders ha ricostruito come siano stati letteralmente usati come un’arma artisti
Pagina 119
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
soltanto gli artisti con le loro opere; Larry Shiner è convinto che la storia dell'arte abbia iniziato a esistere nel XVII secolo, mentre non solo
Pagina 12
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Una ricerca inedita di Stefano Baia Curioni ha collegato la presenza degli artisti negli stand della fiera Art Basel alla loro afferenza a un sistema
Pagina 120
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
’organizzazione di grandi eventi come le Olimpiadi o gli Expo, la creazione di residenze per artisti, la facilitazione della loro presenza nel mercato
Pagina 120
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Internet e a essere sfavoriti gli accenti troppo critici verso il regime. A tutti gli artisti che si sono esposti davvero è stato offerto un posto nell
Pagina 121
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
E ancora, dovremmo chiederci se gli artisti che mostrano una profonda distanza da quel sistema capitalista che è il solo a veicolare le loro opere
Pagina 121
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
populiste o elitarie in cui possono cadere anche gli artisti (non necessariamente questi) che partono con le migliori intenzioni. Qualche artista ritiene
Pagina 122
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Il fatto è che gli artisti, come sostenne Marshall McLuhan nel suo libro del 1964 Understanding Media, vedono più lontano di noi, prevedono quali
Pagina 13
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Alcune di queste esperienze intimistiche hanno portato gli artisti a sottolineare la natura spirituale anche se quasi mai religiosa del proprio
Pagina 130
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
video e nelle fotografie di Cindy Sherman, Pipilotti Rist e Matthew Barney, gli artisti hanno messo in scena se stessi come fossero attori ma anche pronti
Pagina 130
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
ma, una volta tagliati gli alberi, si vedrà cosa è andato perduto. Gli artisti sono uguali. Il loro ruolo nella società è simile a quello degli alberi.
Pagina 14
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
è protagonista, ma in effetti risultano spesso vincenti le dinamiche di gruppo. Anche gli artisti abbandonano sovente il proprio sentire individuale e
Pagina 16
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
, inclusa la nascita della pittura monocroma, iniziata da Kasimir Maleviĉe proseguita, nel dopoguerra, con artisti come Lucio Fontana, Robert
Pagina 25
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
un bar, o una porzione di corpo anziché un corpo intero), sia come componente tecnica dell’opera, soprattutto per gli artisti che hanno usato oggetti
Pagina 25
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Accettiamo di buon grado che gli affreschi di Giotto non parlino della sua persona; la mancanza di autobiografia da parte di certi artisti
Pagina 31
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Nel giro di pochi mesi la critica individuò un gruppo minimalista omogeneo, formato da artisti quali Carl Andre, Dan Flavin, Donald Judd, Sol LeWitt
Pagina 33
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
studio ma realizzato altrove da artigiani professionisti, mentre l’oggetto diviene il prodotto meramente finale e una quantità di artisti stanno perdendo
Pagina 34
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
di artisti, tra cui Andre, LeWitt e Joseph Kosuth (autore, tra l’altro, di un fondamentale testo-manifesto sull’arte concettuale, Art after Philosophy
Pagina 34
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
del passato, sono rari i casi in cui gli artisti sentivano la necessità di firmare, come testimonia la storiella di Michelangelo che scalpella di
Pagina 40
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
apporre all’opera la firma, gli artisti escogitarono un nuovo modo per attestarne l’originalità e l’esistenza legale: un certificato di autenticità, come
Pagina 41
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
esseri viventi, gli artisti tendono a rappresentare la realtà riproponendone i tasselli.
Pagina 41
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
artisti hanno iniziato a giocare con le immagini in movimento e ad abbandonare la logica narrativa servendosi di vari effetti: lo sfocato o blurred
Pagina 42
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
martoriati, deformati e mutilati di artisti come Robert Gober, Paul McCarthy e Kiki Smith, dove il riciclo serve a parlare di implicazioni sessuali, di
Pagina 45
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
’ultima, non la tecnologia medesima, che l’arte ci può mostrare. Per di più gli artisti possono riflettere sulle conseguenze che ha su di noi l’essere
Pagina 57
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
là di ogni singolo gruppo di artisti e di ogni singola novità, viviamo appunto in un flusso di idee, di fatti, di saperi, di mentalità, di culture
Pagina 60
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
All’interno del sistema operano diversi attori. Gli artisti anzitutto, e poi i loro committenti: collezionisti e galleristi, i musei con i loro
Pagina 67
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
credibile: è vero che alcuni artisti si sono suicidati, ma gli studi iniziati da Rudolf e Margot Wittkower hanno rilevato come la media di coloro che si
Pagina 69
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
artisti che si riprendono il ruolo di primi anelli e protagonisti del sistema. Ed è vero. Chiunque pensi che un artista vale l’altro, e che si possono
Pagina 69
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Ci sono artisti che lanciano i propri amici, come Rauschenberg fece con Jasper Johns, e altri che rilanciano i maestri di cui si sentono eredi
Pagina 71
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
veicolo più importante per proporre nuove tematiche, nuovi artisti e nuovi metodi espositivi.
Pagina 73
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Dalla seconda metà del Novecento, molti artisti hanno cercato di mettere in primo piano l’interazione che il pubblico ha con l’opera. La cosiddetta
Pagina 73
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
seguito la mostra è diventata un luogo dove gli artisti delle avanguardie storiche hanno esposto il proprio modo di esprimersi come gruppo e di
Pagina 73
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Robert Rauschenberg nel 1964; l'editore della rivista d’avanguardia «Avalanche», fondata nel 1968; l’autore di film sugli artisti che seguiva, come
Pagina 76
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
A partire dai primi anni Sessanta, comunque, le invenzioni sulla maniera di essere mediatore tra il pubblico e gli artisti si sono sostanzialmente
Pagina 76
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
A questo punto, si è pronti per la lista. L’esempio-pilota è il noto Kunstkompass, la classifica dei cento artisti viventi più influenti, che, fino
Pagina 78
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
imbastire un’estesa maglia di relazioni e conquistarsi, oltre alla complicità degli artisti, il benestare dei colleghi, dei galleristi e dei collezionisti
Pagina 78
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Fino a che punto gli artisti si lasciano manipolare? Molto spesso sono loro a costruire il proprio destino e si sono ripresi in mano la situazione
Pagina 79
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Non c’è da stupirsi se si è rinforzata la presenza di artisti che si propongono anche come curatori. Non si tratta di un'idea nuova. Nel 1855
Pagina 79
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Un tempo gli artisti spedivano i loro quadri alle mostre sapendo che qualcun altro si sarebbe occupato di scegliere per loro uno spazio e un sistema
Pagina 81
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
dipendenza dall’arte incoraggiando, a metà degli anni Ottanta, la scultura oggettuale americana e, qualche anno dopo, una nuova generazione di artisti
Pagina 83
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Le cose, per fortuna, non vanno sempre in questo modo. Singoli come Giuliano Gori o Giuseppe Panza di Biumo hanno appoggiato caparbiamente artisti
Pagina 84
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
suoi. Nel 1999 altri due artisti francesi, Pierre Huyghe e Philippe Parreno, intrapresero un progetto che inizialmente sembrava inadatto a entrare a
Pagina 86
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
per interesse personale, bensì cercare dati oggettivi leggendo la stampa specializzata, confrontandosi con altri collezionisti e con artisti
Pagina 90
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
nuovo in denaro. Non a caso, alla fine del XX secolo, hanno avuto un successo fulminante artisti come Gerhard Richter, Georg Baselitz, Elizabeth Peyton
Pagina 91
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
base di operazioni incomprensibili. Si dimentica che spesso gli artisti più provocatori provengono da studi classici e abilità tradizionali che in
Pagina 97