L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
immagini mediatiche. Tutta la Pop Art, che è di gran lunga la corrente più conosciuta e a sua volta più riprodotta dell’arte contemporanea, è realista e
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Novecento, che rinvigorirono tale vocazione in esperienze come quelle dei gruppi Zero (Düsseldorf), T (Milano), N (Padova) e del Group de Recherche d’Art
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derivazione occidentale e riprendono, esasperandole, le fisionomie della Pop Art, del Concettualismo, della performance, il sostrato tematico riguarda questioni
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come Hans Belting (nel suo The End of the History of Art del 1987) e teorici anche molto diversi, da Paul Virilio a Slavoj Žižek a Jean Clair, hanno
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Una ricerca inedita di Stefano Baia Curioni ha collegato la presenza degli artisti negli stand della fiera Art Basel alla loro afferenza a un sistema
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sciogliere. Ma non occorre essere in Cina per far parte di un sistema a cui in teoria non si vorrebbe partecipare. La cosiddetta «Public Art», ad esempio, ha
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Anche gli artisti della Land Art sono affascinati dall’illimitato e, in particolare, dall’immensità del paesaggio americano, da una terra a tratti
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apre le sue Sentences on Conceptual Art (1969) scrivendo: «1) Gli artisti concettuali sono mistici piuttosto che razionalisti 2) Giungono a conclusioni
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ricordiamo la Scuola di Ulm, l’Art Institute di Chicago, la New School for Social Research di New York, il Black Mountain College nel North Carolina
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diventare commento alla grafica consumista, spesso ricca di elementi quotidiani, con la Pop Art e le pratiche realiste emerse dagli anni Sessanta e
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materia prima e plasmabile da qui la definizione di Body Art. Molti sono gli esempi che potremmo citare come antecedenti a questo uso del corpo e dell
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(Milano, 1948), gli argentini della Nueva Vision, la Op Art. Il razionalismo insito in questi orientamenti si ritrova, qualche anno più tardi, anche nell
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, Robert Morris, e fornì una lista di accattivanti epiteti al neonato movimento, tra cui ABC Art, come volle Barbara Rose in un articolo del 1965 per
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Graham, fu resa di nuovo attuale dal filosofo Richard Wollheim circa un trentennio dopo. In un articolo pubblicato sulla rivista americana «Art
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1966, concepì una mostra incentrata su Working Drawings and Other Visible Things on Paper Not Necessarily Meant to Be Viewed as Art (Disegni di lavoro
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movimento europeo Fluxus e al gruppo inglese Art e Language: il fare non consisteva tanto in un risultato oggettuale, quanto piuttosto in una spinta
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della Pop Art, ha dedicato metà della sua vita a tradurre in caratteri tipografici i manoscritti che Duchamp aveva raccolto sul Grande Vetro. Entrambe le
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Nel celebre collage di Richard Hamilton che segnò la nascita della Pop Art, all'interno di un salotto borghese, l’artista britannico raduna simboli e
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importanti tra quelle che, dal Futurismo alla Body Art, avevano occupato ambienti interni. Molte furono create con l’ausilio della luce elettrica, a partire
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si avventurarono in una precoce collaborazione con ingegneri e scienziati nel progetto Eat (Experiments in Art and Technology), orchestrato, a
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delle nuove tendenze legate alla sperimentazione genetica sotto al cappello di «Art Biotech», un’arte prevalentemente dedicata alla sperimentazione
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Nel progetto Between the Frames: The Forum (Barcelona), 1983-1993 (2011), presentato al Museu d'Art Contemporani di Barcellona tra l’autunno del 2011
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libro (oggi introvabile) New York: The New Art Scene. Si tratta, tra l’altro, di una delle prime testimonianze di come la fotografia possa porsi come
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Greenberg fu soprattutto uno scrittore, ciò che oggi si definisce un art writer, il fatto di avere individuato un movimento lo trasformò in un modello da
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quello sulla Earth Art; un attivista politico per i diritti civili; e ancora un art writer che ha scritto tempestivamente su artisti quali Vito Acconci
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realizzazione e il successivo mantenimento di onerosi progetti di Land Art come il Lightning Field (1977) di Walter De Maria nel Nuovo Messico o la
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Alfred Barr, il primo carismatico direttore del Museum of Modern Art di New York, ma che in seguito è diventato un professionista sempre meno paludato
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impegnate e altre di cassetta. Si pensi alla mostra The Art of the Motorcycle al Guggenheim Museum di New York nel 1998, con allestimento disegnato da Frank
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Forse ancora più emblematico a questo proposito è il caso della Street Art, una forma d’espressione nata negli anni Settanta come linguaggio
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Il teorico pragmatista John Dewey, nel suo Art as Experience del 1934, scelse la colorita espressione per cui occorre in qualsiasi circostanza sapere
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