L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi
Pensiamo ai taccuini su carta millimetrata e datata o agli archivi colmi di souvenir, tra cui cartoline, ritagli di stampa, fotografie, bric-à-brac
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sapranno rispondere solo coloro che hanno una qualche competenza nella storia dell’arte stessa e anche riguardo ai testi ai quali l’opera fa riferimento.
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Ci sono volte in cui l’incomprensione nei confronti dell’arte contemporanea è dovuta al giudizio negativo che aleggia intorno ai suoi autori. Più che
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decorativa e acquistano nuovo valore in chiave esegetica. Si pensi ai vasi antichi che Ai Weiwei usa come fossero ready made sottoponendoli a vari
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certamente una novità nel sistema dell’arte. Se osserviamo la storia della Biennale di Venezia e, soprattutto, dei padiglioni nazionali ai Giardini
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di apportare dei cambiamenti per fare spazio a se stessi e ai propri modelli culturali. Già le avanguardie storiche hanno tentato di abbattere i
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, scultura-installazione, testi scritti, oltre, naturalmente, ai media propri della registrazione della realtà, dalla fotografia al video, fino a Internet
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privato, tutte queste azioni sono possibili solo ai paesi più ricchi e più consapevoli del ruolo della cultura, inclusa l’arte visiva. Ambasciatori del
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’ufficialità: Cai Guo-Qiang, il più famoso, ha accettato di creare le coreografie di fuoco per l’apertura e la chiusura dei Giochi olimpici nel 2008. Ad Ai
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nuova guerra o di un nuovo genocidio nel mondo; ma si sono esacerbati con la riduzione ai minimi termini del supporto fisico dell’opera. Eppure i
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È pur vero che ai costanti mutamenti del gusto oggi si deve aggiungere la variabile della mercificazione. Ma ci sono e continuano a esserci opere
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regalare qualche raggio di luce ai londinesi, abituati a vivere in una città quasi sempre grigia e fumosa. La simulazione atmosferica piacque così
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ancora vergine come ai tempi del Far West, che sfugge allo sguardo e si sottrae a qualsiasi altra possibilità di misurazione e conquista. Pensiamo al
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sono i cambiamenti ai quali ci sottopone il procedere della tecnologia e con esso il mutare del nostro modo di vivere. Andy Warhol ci ha spiegato con una
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avventura, che diventa ironica quando ci si rende conto quanto l’azione di stanare un animale albino in mezzo ai ghiacci e alle nevi perenni sia impossibile
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contesto preciso e inconsueto, dentro ai meandri della città come in remoti deserti.
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sovrapporre all’azione sociale? Ci sono stati momenti e autori, dalla Fucilazione di Francisco Goya del 1814 ai fotomontaggi del Dadaismo tedesco contro
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rapidamente in modo reale o virtuale ci ha esposto a nuovi dubbi riguardo ai comportamenti da seguire. Qualsiasi cosa sia e sarà l’arte, essa corre
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• L’orientamento alla riduzione dell’opera ai suoi minimi termini, così come avevano insegnato, tra gli altri, Piet Mondrian e Constantin Brancusi
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rappresentare fedelmente; l’uso di materiali comuni nella scultura, che ha portato dal bronzo al ferro e dal marmo ai materiali di riciclo, già indicati nei
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alcuni artisti, non è inspiegabile: pensiamo a Jana Sterbak che cammina in una crinolina di ferro telecomandata (1993), ai numerosi interventi di
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illuminista; non a caso fu solo nel Settecento di Rousseau che si iniziò a prestare attenzione ai metodi educativi, quelli con cui, appunto, si plasmavano le
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complessi elementi geometrici. Grazie a Platone e ai suoi seguaci, questa concezione attraversa il Medioevo e il Rinascimento, dove se ne scorge l’eco
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Un merito che va comunque ascritto ai ready made di Duchamp, si diceva, è avere messo in evidenza la firma. Nella difficoltà di distinguere quando un
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In un universo di cui sappiamo che la vita è fatta di mattoncini, dagli amminoacidi alle catene di Dna, dalle cellule ai corpi, alle comunità di
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: pensiamo ad André Breton e ai suoi «poemi oggetto», dove l’unione tra calligrafia e figure fa scintille. Sulla scia degli insegnamenti di grafica che
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non aver nulla di duraturo da dichiarare ai posteri. Nelle arti visive, questa insicurezza da un lato ha portato allo sgretolamento delle forme, alla
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alla decadenza del monumento e alle nuove forme della vita urbana, la scultura ha avuto uno sviluppo che l'ha opposta all’idea (e ai materiali) del
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vacanze ai professionisti della pubblicità, da chi fotografa con il telefono cellulare ai fotoreporter che mettono a disposizione di tutti le
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Così ha scritto Ai Weiwei il 20 marzo 2009 in un post sul suo blog, in seguito pubblicato nel libro Ai Weiwei. Il blog. Scritti, interviste
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Pensiamo al turbamento che ci trasmettono le figure raccapriccianti vermi, ossa, manichini di donne violentate dei set ispirati ai film dell’orrore
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ricorda che «ciò che vediamo vale e vive ai nostri occhi unicamente per ciò che ci riguarda». Anche le forme hanno una loro storia fatta di cicli e ritorni
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americana «Artforum» nel 1972 in relazione ai meccanismi per i quali un artista viene accettato o respinto dal novero degli appassionati. George
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. L’artista slovena Marjetica Potrĉ, ad esempio, lavora da anni attorno ai temi della sostenibilità ambientale. Nel 2010 ha realizzato un workshop nell
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Le mostre possono essere considerate come atti costitutivi e programmatici per esprimere idee; ai tempi delle avanguardie, hanno avuto la regia di un
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direttamente al pubblico e ai suoi estimatori eludendo il sistema delle gallerie, tra cui spiccava la potente White Cube di Jay Jopling, che era stato
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decreta che debba sopravvivere, che di solito risulta essere ciò che corrisponde meglio ai canoni e al modo di pensare di quella classe.
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successo le opere in cui la classe dominante ama rispecchiarsi, fosse anche per assolversi o per colpevolizzarsi rispetto ai drammi del mondo. Non a
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le deve) vendere prima agli opinion leader di Notting Hill e poi ai ricconi di Mosca.
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volte anche ai pettegolezzi, che circolano all’interno del sistema, proprio come un investitore di borsa che cerchi di essere aggiornato sulla politica
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: nata come forma effimera e transitoria, in cui la presenza fisica dell’opera era stata portata ai limiti dell’anoressia, se non addirittura del tutto
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rivolgono a metropoli in cui abitano venti milioni di abitanti con quelle che toccano le piccole città. La Gamec di Bergamo si attesta attorno ai 90.000
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dopo anni di pittura figurativa e un meticoloso lavoro sulle forme, come attestano i suoi profondi scritti. Lucio Fontana giunse ai suoi crateri molto
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(ritrattistica), gli oggetti inanimati (natura morta). Le sue madonnine gialle, simili in tutto ai souvenir di Lourdes ma differenti perché non si presentano
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