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L'arte è contemporanea. Ovvero l'arte di vedere l'arte

266780
Sgarbi, Vittorio 36 occorrenze
  • 2012
  • Grandi Passaggi Bompiani
  • Milano
  • critica d'arte
  • UNIFI
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L'arte è contemporanea. Ovvero l'arte di vedere l'arte

culatello a fianco dell’altro, un Jannis Kounellis, Senza titolo, 2002. salame a fianco dell’altro (perché vi sono anche salami e forme di parmigiano), in una

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, anche di quindici o diciotto anni. Naturalmente, molti li ho dovuti lasciare fuori, perché avendo catalogato per la prima volta 4500 artisti attivi

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[G. D.] Se permetti, hai parlato di contemporaneità, una parola da prendere con le molle. Perché non dimentichiamo che per solito, gli artisti d

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fatto altro che insultarsi. Mia madre parlava di Italo Balbo così come lo ricordava, perché lui era di Ferrara. E Felicita Frai ha lavorato a Ferrara, con

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. Indubbiamente Guttuso è stato un grande artista nell’ambito, diciamo, figurativo. Soprattutto quando era giovane, perché dipingeva nature morte

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mistero della sorpresa, il rischio compiaciuto dell’imprevisto. Perché se il passato ha detto molto, il presente può forse dire altrettanto o

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Perché Mantegna è contemporaneo? Perché il suo Cristo morto definisce l’archetipo di una condizione umana, e come tale è davanti a me e non cessa di

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antico più considerato era Mantegna, poi dimenticato perché erroneamente considerato “fascista” per la sua dimensione atemporale. Nel dopoguerra, Mantegna

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semplice messaggio pubblicitario. Un’ulteriore dimostrazione di come un’immagine vecchia di secoli possa essere contemporanea. Perché ho detto che i Bronzi

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di mercato: qualunque artista di qualunque disciplina vuole comunque rendere pubblico il proprio lavoro, perché quel lavoro è il suo modo di

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scandalizzi il fatto che van Gogh costi più di Raffaello. Io non mi scandalizzo, e non perché reputi Raffaello meno grande di van Gogh, ma perché so che è così

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artista morto. Gli impressionisti sono tanto importanti non perché siano più grandi dei pittori che li hanno preceduti, bensì perché sono stati il

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’artista contemporaneo realizza nel proprio studio un’incisione, un dipinto, una natura morta, un bozzetto, e non sa dove andranno, perché quelle opere

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Questo paradosso è confermato dal fatto che l’artista probabilmente più grande del Novecento, Picasso, sia tanto grande perché altrettanto

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“multipli”, ecco gli artisti che producono molto perché devono essere presenti in molti punti. C’è una centrale di diffusione della loro conoscenza, e poi

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, viene spesso identificata con lo stile di un autore che si riproduce nello stesso soggetto anche perché se applicasse lo stesso concetto alla figura

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Romana, fra i quali ricorderò quello più drammaticamente in conflitto, Guglielmo Janni, che, nel 1938, smette di dipingere perché non vuole diventare

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perché il mercato è così significativo, ecco perché l’arte contemporanea porta con sé le contraddizioni che ho qui elencato, ed ecco anche perché l’arte

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Perché nascondere ai cittadini il fatto che l’arte cosiddetta ‘contemporanea’, questa immagine di marca inventata di sana pianta dal mercato

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compito di decidere, perché non può vedere tutto, e spesso non ha neanche gli strumenti per capire. Né si può accettare che in questa confusione

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spettacolo teatrale? E perché la loro parola dovrebbe essere meno autorevole se mi indicassero un pittore? Sono loro a non avere sufficiente esperienza

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contemporanea non deve prevedere sussidi di Stato, perché riguarda opere legate al mercato e soprattutto al rapporto che i loro autori hanno col mercato: un

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perché il napoletano debba pagare le tasse nella sua città per mantenere un museo frequentato da ricchi stranieri e per soddisfare i capricci del

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affrontare qui è un altro: essendo evidente che a Kounellis non manca uno sponsor che possa tranquillamente sostenere il costo di una sua mostra, perché

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paragonabile a quello che ne ha tratto, senza sborsare un euro, chi gestisce l’artista sul mercato dell’arte contemporanea? O ancora: perché abbiamo esposto

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L’arte contemporanea, d’altronde, è abbastanza facile da riconoscere proprio perché è un avvenimento del nuovo, ossia un nuovo modo di vedere la

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curatore era un critico che fino a quel momento avevo ignorato, forse perché additato come “nemico” da Barilli: Gianfranco Bruno.

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, romanzi, anche molto ben scritti, ma sono romanzi piccoli, con un respiro che non va oltre quello della novella lunga: questo perché è il cinema a

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stato l’ultimo grande artista del secolo scorso perché ancora non avevano prevalso le nuove tecniche, così come la Pop art è stata l’ultima vera

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Piero Manzoni, Merda d'artista, 1961. La situazione è disperante perché l’una e l’altra strada - quella astratta e quella neofigurativa -vanno

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di nessuno, cioè per colpa del tempo. Lo è perché oggi, quando un artista fa sperimentazione, qualunque cosa egli faccia senti di averla già vista. L

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Il nostro, insomma, è un tempo molto difficile perché dobbiamo ancora ritrovare l'ubi consistam dell’arte, e dobbiamo accettare il fatto che esso si

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perché da almeno dieci anni non si proponeva una ricognizione giudiziosa di quello che è accaduto nel panorama artistico italiano. E quanto è accaduto

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A Milano ho indicanto l’Hangar Bicocca. Perché l’Hangar Bicocca? Perché in quello spazio industriale riutilizzato, un artista come Anselm Kiefer, nel

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Il Leoncavallo è sempre stato un luogo guardato con sospetto perché “occupato”. Dalla sede storica del Casoretto, nell’area nord-est della città

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Perché Cappella Sistina? Non che la qualità degli artisti consentisse un confronto così azzardato, ma perché, se noi pensiamo all’arte contemporanea

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