L'arte è contemporanea. Ovvero l'arte di vedere l'arte
internazionale, come nel caso del Liberty, che, anticipando di mezzo secolo il concetto di design, si esprime non tanto e non solo nel quadro, nella scultura
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padreterno, no, scusate, il Papa colpito da un meteorite, oppure i bambolotti appesi all’albero. Quella non è pittura, però è arte dei nostri giorni
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negli ultimi dieci anni, ce ne sono almeno 35000 che non ho visto. Ora, chi sono questi? Chi sono gli artisti contemporanei? Sono i fotografi, i pittori
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[G. D.] Se permetti, hai parlato di contemporaneità, una parola da prendere con le molle. Perché non dimentichiamo che per solito, gli artisti d
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[G. D.] Non solo, ma invecchiando è incattivita.
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[G. D.] Futuristi? Fortunato Depero. Una persona molto simpatica. Gli altri non li ho conosciuti. Ho avuto, invece, un rapporto curioso con Guttuso
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Eppure è ormai da molti anni che non vedo un critico o uno storico dell’arte che corra in una città d’Europa o d’America per vedere una grande e
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Accade assai di rado che i critici d’arte italiana (come non si verifica nel resto d’Europa o in America) siano tanto storici dell’arte quanto
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Si trattava della mostra di Soutine, a Parigi. Da molti anni Soutine non si vedeva più, e quella mostra era come il segnale di un ricambio rispetto
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, ma non può inventarli attraverso un imperio, attraverso un’imposizione dall’alto, attraverso il carisma dell’esperto. L’arte non ha bisogno di
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Un rischio che si corre soprattutto in Italia, dove, negli ultimi quarant’anni del Novecento, è stata fatta una battaglia per cui nuovi o non nuovi
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Qualche anno prima, d’altronde, lo stesso Eugenio Montale (dunque un futuro Premio Nobel per la letteratura, non un “fruttarolo” come i due
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Conviene ribadire due concetti fondamentali e apparentemente contraddittori: 1) tutta l’arte è arte contemporanea; 2) contemporaneo è un dato non
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dal Barocco all’Illuminismo. Ma a Costantinopoli il 1454 non sarà stato molto diverso dal 1449, eppure in mezzo c’è il 1453, ossia la caduta dell
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sono nati nel 1981? Perché in quell’anno sono diventati visibili. Prima erano invisibili: quindi non esistevano. O meglio, esistevano, ma era come se
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dal privato e andare verso una destinazione civile, un desiderio di dire a tutti, ma soprattutto per tutti, ossia per chi non sa o non può dire.
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, di qualità espressiva, e finisce per favorire proprio quel successo che, negato in vita, l’artista riuscirà a ottenere quando, ormai morto, non potrà
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muro che non ha confini, in un horror vacui che non ha spazio per il cielo, per la luce: muri che restituiscono immediatamente la sensazione di un
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Se negli stessi anni gli impressionisti rappresentano quello che si vede, van Gogh rappresenta quello che non si deve vedere ma che, nondimeno, c'è
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ammirati, i più osservati; con uno straordinario incremento di attenzione non soltanto spirituale e culturale: anche commerciale, cioè di mercato. Van
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scandalo per cui un artista importante ma “pur sempre” moderno costa più di un artista antico, a telefonare all’esperto per chiedergli se non lo
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Con l’impressionismo, invece, tale rapporto si interrompe: il dipinto diventa cieco, non ha un destinatario. Il dipinto impressionista non è fatto
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L’opera d’arte contemporanea, dunque, nasce cieca: è un’opera che non sa da chi sarà guardata e che non guarda nessuno. Mentre è impossibile
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Nell’arte contemporanea, dunque, le opere perdono identità, vanno per destini imprevisti, hanno una strada che non è stabilita prima; e tutto questo
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Eravamo intorno al 1965, quindi in tempi ormai remoti, e da allora, nonostante abbia prevalentemente guardato l’arte antica, non ho mai smesso di
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A questo proposito, conviene accennare a Botero. Questo grande pittore colombiano, che può suscitare antipatia in chi non ami il grasso, ha intuito
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Romana, fra i quali ricorderò quello più drammaticamente in conflitto, Guglielmo Janni, che, nel 1938, smette di dipingere perché non vuole diventare
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La mafia del mercato è difficile da debellare. Se non accetti quello che è stato riconosciuto come arte contemporanea, o che è predisposto a essere
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restringere la contemporaneità dell’arte a una cerchia ristretta - e arbitrariamente indicata, e perennemente uguale - di artisti? No, non ha senso
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Da qui è partita la mia controffensiva come responsabile del Padiglione Italia della Biennale 2011, riflessa nello specchio non di un singolo sguardo
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Non sarei stato così convinto della bontà del metodo che attribuisce a uomini colti e universalmente stimati la responsabilità di indicare cosa li
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Gli artisti devono confondersi con il mondo, farsi coinvolgere nella vita, stare sulle pareti delle case e non soltanto su quelle asettiche dei musei
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che abita nella zona di via San Gregorio Armeno o di Forcella, il madre non è un luogo d’interesse, non è un luogo che frequenta. Quindi non si capisce
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Non sapevo nulla di quell’artista, ma fui subito convinto dell’incomparabilità della sua presenza in un mondo artistico dominato da necrofili e
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un artista che non vuole allontanarsi dai volti e dai corpi delle persone conosciute, così come dagli spazi frequentati e abitati della sua città: ma
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neoavanguardie, lasciandogli così uno spazio desertificato e completamente libero, nel quale le sue incursioni non avevano più alcun rapporto con un
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hanno ciascuno una propria funzione a una liberazione degli istinti. Se non si comprende questo snodo fondamentale, cioè l’irruzione dell’irrazionale
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straordinaria, interminabile, sconfinata come un fiume che non ha argini fisici né cronologici; e non soffrono di quell’impotenza che, invece, affligge altri che
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interamente catturata e riespressa dal cinema. Non c’è nel Novecento un solo romanzo che sia paragonabile ai Promessi sposi o ai Malavoglia; ci sono, sì
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romanzo, dal punto di vista della visione il film può raggiungere effetti straordinari non soltanto per descrittivismo (ovvero per la volontà di fare
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ottocentesco: può ancora far sopravvivere le tecniche e la sensibilità di un’epoca trascorsa, ma prima o poi, se non ha una tensione formidabile, se non
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come Federico Bonaldi, Carlo Guarienti o Velasco Vitali. Ma non possiamo non accorgerci che le opere d’arte odierne sono i video, e che Picasso è
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L’arte moderna ha dunque la grande forza di rappresentare emozioni, cioè non quello che si vede bensì quello che si sente. E il suo atto d’inizio è
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due principi: che il Padiglione Italia, nel centocinquantesimo dell’Unità d’Italia, non poteva essere soltanto il Padiglione dell’Arsenale, a Venezia
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all’angolo con via Gian Pietro Lucini, originale poeta e scrittore futurista, benché non Un graffito del centro sociale Leoncavallo a Milano
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Perché Cappella Sistina? Non che la qualità degli artisti consentisse un confronto così azzardato, ma perché, se noi pensiamo all’arte contemporanea
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impegno. Artisti chiamati da un committente-non committente, da un mecenate-non mecenate, che li ha invitati a liberare la loro creatività sui muri
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La vicenda del Leoncavallo è stata la scintilla che mi ha fatto pensare che la Biennale dovesse essere composta non solo del Padiglione veneziano
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Non ho dunque scelto Librino o il Leoncavallo per ragioni politiche ma, provocatoriamente, proprio per questa caratteristica di “Cappelle Sistina
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L’editore Franco Maria Ricci, che ha pubblicato libri pregiati e di valore, si è ritirato nella campagna di Fontanellato, non lontano da Parma, e
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