L'arte è contemporanea. Ovvero l'arte di vedere l'arte
anni, Dorfles ne ha centodue. Dorfles è contemporaneo quanto me, anzi, forse il suo pensiero è anche più giovane del mio. Dorfles, cos’è stata, che
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, quello per cui si debba andare, come accadde a me, nel 1973, con la mia prima grande emozione di fronte all’arte contemporanea.
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Perché Mantegna è contemporaneo? Perché il suo Cristo morto definisce l’archetipo di una condizione umana, e come tale è davanti a me e non cessa di
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Morgantina, appena ritornata a casa; e sommamente contemporanei sono i Bronzi di Riace. Sono più giovani di me, che li vidi nel 1972, dando una mancia
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consuetudine, per immateriale usucapione. Come a dire: Io capisco cos’è l’“arte contemporanea” perché me ne sono sempre occupato, quindi posso includere
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ai poeti per vedere il loro sguardo spingersi oltre gli orizzonti definiti, verso confini sempre più remoti, da me stesso imperscrutati. Per sapere
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, lezioni che per me in realtà erano soprattutto escursioni. Arrivato a Milano per vedere qualche mostra, entrai a Palazzo Reale, da solo, senza
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imposti in base a chissà quale dogma arbitrario, ma convenzionalmente, quasi misticamente, accettato: in me non c’era alcun dubbio che López García
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reazioni - non sempre composte - anche la solidarietà di chi come me sostiene la libertà creativa dell’artista, che non ammette censure o cancellazioni
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. allineato al Manifesto di Marinetti. Il fatto che il Leoncavallo si situi, ora, all’angolo di due strade intitolate a Lucini e Watteau non è per me senza
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