Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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L'arte è contemporanea. Ovvero l'arte di vedere l'arte

266768
Sgarbi, Vittorio 17 occorrenze
  • 2012
  • Grandi Passaggi Bompiani
  • Milano
  • critica d'arte
  • UNIFI
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L'arte è contemporanea. Ovvero l'arte di vedere l'arte

- come un marchio della loro epoca. Spesso, per esempio nel caso della Pop art, vengono intesi e riconosciuti solo da un segmento della sensibilità

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sorprendere, eppure, nella loro quantità, determinano un effetto di horror vacui, potentemente barocco e straordinariamente fantasioso. Entrare in questa grotta

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Arcangeli ci spiegò quelle opere rivelandoci il loro rapporto profondo con l’arte romanico-padana, attraverso un paragone impressionante fra il primo

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la bellezza è. La bellezza della natura, la bellezza di un animale, la bellezza di un essere umano sono valori in sé. L’interpretazione dà loro voce

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possibilità di essere visti, con l’idea che non meritino, che non siano contemporanei o non lo siano abbastanza, e che chi si occupa di loro sia persona che

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Tornando all’eterna contemporaneità dell’arte, certe opere sono nostre contemporanee a dispetto sia della loro sia della nostra data di nascita. La

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loro forza e lealtà, ma anche con la loro capacità comunicativa, tanto che vennero usati per un video pubblicitario per la Calabria, molto criticato

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“multipli”, ecco gli artisti che producono molto perché devono essere presenti in molti punti. C’è una centrale di diffusione della loro conoscenza, e poi

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passo dalla pittura figurativa a quella astratta rinunciando a gran parte della loro creatività. Questo vale soprattutto per molti artisti della Scuola

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palazzo e lo abbellisce, e un Koons o un Murakami di cui ci vorrebbero far credere che il loro kitsch, trasportato a Versailles, ‘dialoghi’ con lo sfarzo

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incompetenti. A ognuno di loro ho chiesto di indicare, in assoluta libertà, quale fosse l’artista più rappresentativo degli ultimi dieci anni

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spettacolo teatrale? E perché la loro parola dovrebbe essere meno autorevole se mi indicassero un pittore? Sono loro a non avere sufficiente esperienza

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contemporanea non deve prevedere sussidi di Stato, perché riguarda opere legate al mercato e soprattutto al rapporto che i loro autori hanno col mercato: un

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artisti viventi, che in quanto viventi hanno un mercato vivo che lavora con loro e per loro. Quindi non si capisce per quale motivo debbano fare mostre

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caratteriale, ciò che unisce le due imprese è l’intenzione caparbia di entrambi gli artisti di far vivere le loro opere, di sentirle presenti e reali, di

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in quegli artisti di cultura e di ambito simbolista che sostengono di dipingere ciò che non si vede. Per loro è importante che si percepisca il dramma

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bonifica della periferia della città, artisti trovati nelle borgate di Catania, privi di mercato, o di una professionalità artistica che motivasse il loro

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