L'arte è contemporanea. Ovvero l'arte di vedere l'arte
eminenti personalità del mondo politico, culturale, internazionale e nazionale. Chi vede un culatello lo considera un cibo prelibato; se, però, ne vede
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progetto di Daniele Kihlgren - e io oggi lo indico, nella radicale impresa di conservazione, come un progetto avanzato, progressista, d’avanguardia - ma
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[Vittorio Sgarbi] Cosa può produrre un artista “contemporaneo”, nato, che so, nel 1982? Qualche cosa che lo faccia sentire in sintonia col suo tempo
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se le fai vedere una fotografia di Montale non lo riconosce, perché non sa chi è Montale, ma riconosce una canzone di Lenny Kravitz, dalla prima nota
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lo stesso succede con la critica: una quantità di critici d’avanguardia a un certo punto non capiscono più niente. Sono talmente imbarazzati che non
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fatto altro che insultarsi. Mia madre parlava di Italo Balbo così come lo ricordava, perché lui era di Ferrara. E Felicita Frai ha lavorato a Ferrara, con
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, meno conosciuto, che improvvisamente veniva celebrato con una mostra straordinaria. Quel viaggio lo feci a vent’anni, stimolato da Francesco Arcangeli
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Romanticismo all’informale”, in cui ci insegnava e trasmetteva la propria passione, quella passione che lo portò alle lacrime quando, nel 1958, si
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“tramando”, così lo chiamava Arcangeli, ed era una profonda intuizione: nell’arte contemporanea la natura tornava al centro dell’opera, così com’era
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dell'Incontro tra Salomone e la Regina di Saba2 e Mondrian, artista che, in fotografia, sembra freddo e distante e lo era anche quello visto da
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possibilità di essere visti, con l’idea che non meritino, che non siano contemporanei o non lo siano abbastanza, e che chi si occupa di loro sia persona che
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Qualche anno prima, d’altronde, lo stesso Eugenio Montale (dunque un futuro Premio Nobel per la letteratura, non un “fruttarolo” come i due
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’impero Romano d’Oriente. Noi oggi lo studiamo come uno iato nella Storia, ma chi viveva allora avvertiva qualcosa di non immediatamente percepibile nei
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fra questi due accadimenti il primo dei quali, ricorderò, fu giudicato dal celebre compositore Stockhausen, con gran dispetto di chi lo ascoltava, come
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il Seppellimento di Santa Lucia, non lo osserviamo in quanto dipinto del 1608, ma lo guardiamo grazie alla percezione che di Caravaggio ci hanno dato
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Gogh, infatti, non è soltanto il più grande artista dell’età moderna per la capacità emotiva ed evocativa che stimola in chiunque lo guardi, è anche
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con chi lo ha voluto. E importante conoscerne il committente, che spesso è il personaggio ritratto; è importante capire la sede cui è stato destinato; e
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scandalo per cui un artista importante ma “pur sempre” moderno costa più di un artista antico, a telefonare all’esperto per chiedergli se non lo
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indicazioni all’artista: una volta che ne abbia considerato il valore, lo lascia in larga misura libero, riservandosi la sola funzione di diffondere
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contenuto bensì la sua forma, ovvero, appunto, lo stile dell’artista. Si possono avere cinquanta Madonne con il Bambino: ciascuna è il capolavoro di un
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, viene spesso identificata con lo stile di un autore che si riproduce nello stesso soggetto anche perché se applicasse lo stesso concetto alla figura
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; rende grasso tutto, e lo si riconosce per questo principio di “grassitudine” che egli conferisce a ogni cosa.
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Lo stesso può dirsi per un altro grande artista pieno di fantasia, Lucio Fontana - straordinario ceramista e grande innovatore, nonché uno dei
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non quotati in questa Borsa? Perché mettere sullo stesso piano un artista come François Morellet, che, invitato al Louvre, studia lo spirito del
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d’arte contemporanea, identici a infermerie. E questo lo spirito che mi ha consentito con l’integrazione dei Padiglioni regionali, delle Accademie
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colpisca nell’arte contemporanea -restituendo gli artisti a un circuito di viventi, artisti le cui opere in qualche modo ci riguardano - se non fosse lo
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Gianfranco Micciché, il quale sostiene che la Regione ha il dovere di sostenere il Riso, insistendo su un sorta di ricatto morale per cui lo Stato deve
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raggiunto la propria “entelechia”, la propria armonia, ovvero l’armonia delle sue forme in riferimento al suo tempo. Lo stesso vale in generale per l
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intende sottrarsi. Per Cattelan l’opera inizia a esistere nel momento in cui innesca lo scandalo.
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Dipingere si può ancora - e lo dimostrano artisti come come Paolo Giorgi, Roberto Ferri, Lino Frongia, Stefano Mosena, Giancarlo Vitali, Giovanni
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imprescindibile: ed è lo stesso principio per cui a metà del Quattrocento erano tanto importanti la pittura a olio e le tecniche fiamminghe, vale a dire l'hi-tech
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Vangi, Giuseppe Bergomi, Livio Scarpella, Giuseppe Ducrot, Tullio Cattaneo, Gaetano Giuffrè. Si può fare pittura e scultura - e lo dimostrano artisti
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Non so se sia vero quanto diceva Hegel e Argan ribadiva, cioè che l’arte è morta; vero è, comunque, che il suo stato è disperante. E lo è per colpa
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per cui alla fine chi sa dipingere è un po’ più moderno di chi non lo sa fare.
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riferimento alla posizione dà anche il senso del rapporto dell’artista con lo spazio in cui e su cui opera: l’artista contemporaneo spesso si è
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