L'arte è contemporanea. Ovvero l'arte di vedere l'arte
contro la guerra, era per una possibile pace, ma soprattutto viveva la condizione di mortificazione, di umiliazione, di mancanza di senso: occorreva
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Se questo di Alberta Ferretti è un esperimento - forse il primo di questa natura - legato alla sua mente creatrice, la stessa impresa è stata
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Chi si fermasse a Santo Stefano a dormire, avrebbe la sensazione di tornare in un tempo che non è il nostro, di compiere un viaggio all’indietro, in
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[G. D.] Mah, se penso a quando io la frequentavo direi una bellissima ragazza. Era bella oltre a essere molto intelligente. Naturalmente poi è
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Chi si occupa di arte contemporanea chi la studia, più di chi la colleziona deve quindi cercare espressioni che siano fresche, che siano alla moda
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radici classiche ogni avanguardia (persino la più estrema e di rottura purché di arte vera si tratti), ricordo le formidabili lezioni di Arcangeli “Dal
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dell'Incontro tra Salomone e la Regina di Saba2 e Mondrian, artista che, in fotografia, sembra freddo e distante e lo era anche quello visto da
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Al di là dei rimandi di Arcangeli, l’opera d’arte si fa riconoscere per quello che è così come la bellezza. L’opera d’arte ha una sua identità, una
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Per apprezzarli come meritavano, infatti, gli artisti come Guccione ho dovuto cercarli, scovarli, rintracciarli, poiché non esisteva la minima
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A quel punto, la moglie di Sordi, stanca per la scarpinata, prende la sedia di un custode e si siede in mezzo a una sala mentre il marito va a
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marito torna con l’acqua, la signora beve, si alza e si allontana, lasciando vuota la sedia. Passa un altro gruppo di visitatori che, notando la
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ideologico, ma semplicemente cronologico. È questa la forza dell’arte in divenire, che va ritenuta contemporanea non in quanto più o meno sperimentale
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da ogni intento di omaggio voluto o di citazione consapevole quale è la fotografia di Che Guevara morto (un’eco che per primo indicai quasi trent’anni
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Il primo decennio di un secolo è sempre il più fertile. Giotto realizza la Cappella degli Scrovegni tra il 1303 e il 1305; all’inizio del
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millennio con la distruzione di due simboli, segnale di un’epoca in cui ci si avvia a distruggere più che a costruire. Se nel primo ventennio del
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La sua era la stessa visione del comunista Guttuso, la visione dei partigiani che avevano battuto il fascismo. Al tempo del fascismo, il maestro
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Tutta l’arte, dunque, è contemporanea. È contemporaneo il maestro di Olimpia, è contemporaneo il maestro di Selinunte, è contemporanea la Venere di
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esprimersi, ed esprimere significa già etimologicamente portare fuori, spinger fuori, portare alla luce qualcosa. Dove la luce è l’attenzione degli altri, la
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Ed è una luce che agli artisti viene spesso negata. Ma a volte, paradossalmente, la frustrazione che ne deriva diventa moltiplicatore di ispirazione
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che l’arte deve coincidere con la vita. L’arte non è la rappresentazione di un’emozione anche assolutamente semplice, pura, diretta cioè quel passo
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. In questo senso, la sua sensibilità straordinaria e le sue ossessioni vanno di pari passo con la psicoanalisi di Freud, con la scoperta del profondo
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Vincent van Gogh, La ronda dei carcerati, 1890.
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Il mondo di van Gogh è quello degli abbandonati, dei derelitti o, come ne La ronda dei carcerati, quello dei galeotti durante l’ora d’aria, sotto un
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Van Gogh è uno di quegli artisti che arrivano alla fine dell’esistenza nella totale infelicità, per poi, dopo la morte, diventare i più amati, i più
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Più un dipinto costa, più sembra impossibile poterlo possedere. Sicché, posto che in un determinato periodo la quotazione massima per un artista
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per nessuno ed è fatto per tutti; e, come terminale di questa libera produzione, ecco che nasce la figura del mercante, al quale spetta il compito — ma
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è che ogni uomo dovrebbe avere almeno un quarto d’ora di celebrità e che quindi la fama, la televisione, i giornali e il fatto che il nome venga
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, avremmo la certezza di essere di fronte a un falso. La stima per l’autore è legata al suo valore di mercato: tre milioni, cinque milioni, dieci milioni
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essa costi. Era la conclusione di quello che si era verificato dagli impressionisti fino a Picasso, e che in van Gogh, sia pure dopo la sua morte
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È quindi vero che, in questa singolare variante rispetto al passato, un valore determinante dell’arte contemporanea è la quantità. Un artista vale di
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La coincidenza fra stile e immagine crea in questo modo un rapporto abbastanza automatico nonché anche per chi abbia attenzione e sensibilità
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occorre che chi vede la sua collezione riconosca quell'autore - la qual collezione, quindi, è anche un’ulteriore conferma del potere di chi l’ha raccolta
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Chiuso a chi? Chiuso da chi? Ha senso limitare a due o venti nomi la produzione artistica di un mondo inteso come epoca, inteso come paese? Ha senso
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Non sarei stato così convinto della bontà del metodo che attribuisce a uomini colti e universalmente stimati la responsabilità di indicare cosa li
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L’arte contemporanea, d’altronde, è abbastanza facile da riconoscere proprio perché è un avvenimento del nuovo, ossia un nuovo modo di vedere la
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raggiunto la propria “entelechia”, la propria armonia, ovvero l’armonia delle sue forme in riferimento al suo tempo. Lo stesso vale in generale per l
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: duplicare la realtà, sostituirla, dare vita alla materia. Il paragone più diretto veniva non da un artista pop come Segai bensì dall’arte antica
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nostalgico. Per quanto le sue opere siano state lette come espressioni di una flagrante contemporaneità, la sua visione manifesta tutta la nostalgia per le
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reazioni - non sempre composte - anche la solidarietà di chi come me sostiene la libertà creativa dell’artista, che non ammette censure o cancellazioni
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La letteratura, descrivendo, consentiva un margine di fantasia; taluni scrittori, riducendo al massimo la descrizione, ne attribuivano la possibilità
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La pittura, poi, ha subito traumi straordinari. Chi ha in mente un film di Max Ophüls o di Buster Keaton ha in mente Leon Battista Alberti e Piero
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Nonostante la resistenza degli artisti e degli scrittori, tuttavia, a un certo punto l’adeguamento alla tecnologia diventa necessario e
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Piero Manzoni, Merda d'artista, 1961. La situazione è disperante perché l’una e l’altra strada - quella astratta e quella neofigurativa -vanno
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L’arte moderna ha dunque la grande forza di rappresentare emozioni, cioè non quello che si vede bensì quello che si sente. E il suo atto d’inizio è
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esprima per frammenti, tessere di mosaico che sono la pubblicità, il cinema, la televisione, qualcosa di pittura e di scultura, la decorazione. Oggi
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Che senso ha avuto il collegamento tra la Biennale, di cui mi è stata affidata la direzione, e i luoghi espositivi coinvolti? Intanto sono partito da
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la prima volta, ritornava alla dimensione monumentale.
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Perché Cappella Sistina? Non che la qualità degli artisti consentisse un confronto così azzardato, ma perché, se noi pensiamo all’arte contemporanea
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La vicenda del Leoncavallo è stata la scintilla che mi ha fatto pensare che la Biennale dovesse essere composta non solo del Padiglione veneziano
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della contemporaneità”, intendendo con ciò la sfida della grande dimensione, della dimensione imponente, della dimensione che pone l’uomo di fronte ai
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