Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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L'arte è contemporanea. Ovvero l'arte di vedere l'arte

266695
Sgarbi, Vittorio 50 occorrenze
  • 2012
  • Grandi Passaggi Bompiani
  • Milano
  • critica d'arte
  • UNIFI
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- come un marchio della loro epoca. Spesso, per esempio nel caso della Pop art, vengono intesi e riconosciuti solo da un segmento della sensibilità

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Continuando lungo l’Italia vi sono state altre sedi che, per se stesse, erano padiglioni o luoghi deputati della Biennale. Mi riferisco in

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, pensando ai tempi della prima guerra mondiale, ha, in quegli stessi luoghi, immaginato un museo con torri di vetro su cui sono riprodotte le poesie del

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, ma della bonifica di un intero paese, parzialmente disabitato, con la creazione di stanze che hanno ancora le tracce del fumo sulle pareti, i

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una diversa percezione della realtà. Questa diversa percezione è in se stessa una creazione artistica. Kihlgren, meglio di Beuys, è riuscito a

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bellissime. Ma come dire che non era “contemporaneo”? Eravamo insieme, della stessa generazione, lui del 1911, io del 1910. Io sono ancora qua. Sennonché

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Si trattava della mostra di Soutine, a Parigi. Da molti anni Soutine non si vedeva più, e quella mostra era come il segnale di un ricambio rispetto

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fronte al dipinto, un’equivalenza letteraria di quello che aveva davanti. Entrambi, Testori e Arcangeli, in gara l’un con l’altro: appassionati della vita

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Oltre a lui e a Testori, pochi altri e più distanti dall’urgenza della vita: Giulio Carlo Argan, che, pur con la sua astrazione algida e su fronti

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scultore romanico italiano Wiligelmo e Pollock. Intorno al 1100 Wiligelmo, a Modena, sugli stipiti del portale della cattedrale, aveva rappresentato

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In quel rapporto tra cose lontane, un altro stimolo straordinario fu quello degli accostamenti che Arcangeli ci indicava fra il Piero della Francesca

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mistero della sorpresa, il rischio compiaciuto dell’imprevisto. Perché se il passato ha detto molto, il presente può forse dire altrettanto o

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, convinto dai critici della bontà della proposta, andava illustrando a questa coppia di persone semplici un gregge di pecore belanti, esposto come se

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prenderle una bottiglia d’acqua. Passano alcuni turisti e, vedendo il corpaccione di quella donna seduta al centro della sala, credono si tratti di un

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sempliciotti del film di Sordi) si era indignato per il ragazzo down esposto da Gino de Dominicis, opera chiave della dimensione grottesca del concetto di arte

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Quattrocento ci sono Brunelleschi e Masaccio; agli inizi del Cinquecento, le Stanze Vaticane di Raffaello (1508-20) e la volta della Cappella Sistina, che è del

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Tornando all’eterna contemporaneità dell’arte, certe opere sono nostre contemporanee a dispetto sia della loro sia della nostra data di nascita. La

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, Seppellimento di Santa Lucia, 1608. modo il primo pittore comunista, il cantore della resistenza dei poveri contro i ricchi, l’anticipatore del

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fu sfortunatissimo perché legato ai fasti della Roma imperiale e quindi a una visione solenne e retorica che si identificava con il fascismo. Ecco

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imperativo pubblicare, nel senso di rendere pubblico ciò che ha creato nel privato della sua ricerca artistica. Un imperativo che indica una pulsione a uscire

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la qualità della sua pittura: anche per la vita che le sue opere hanno avuto dopo la sua morte.

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, della psiche, di una spiritualità non esplicitata. Van Gogh esprime la propria emozione, quindi il suo trauma è una verità, è la realtà della sua

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“multipli”, ecco gli artisti che producono molto perché devono essere presenti in molti punti. C’è una centrale di diffusione della loro conoscenza, e poi

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passo dalla pittura figurativa a quella astratta rinunciando a gran parte della loro creatività. Questo vale soprattutto per molti artisti della Scuola

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Da qui è partita la mia controffensiva come responsabile del Padiglione Italia della Biennale 2011, riflessa nello specchio non di un singolo sguardo

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Non sarei stato così convinto della bontà del metodo che attribuisce a uomini colti e universalmente stimati la responsabilità di indicare cosa li

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Il Museo di Palazzo Riso ha scatenato un conflitto tra il governatore della Regione Raffaele Lombardo, restio a sovvenzionarlo, e il suo oppositore

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modo diverso la realtà: in quella variante, pur piccola, c’è la sua poetica. L’estetica, quindi i valori dell’arte così come quelli della poesia, sta

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accompagnatori né stimoli barilliani. Forse mi incuriosì il titolo della mostra, che in seguito avrei ripreso e plagiato: La ricerca dell’identità. Il

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chiara consapevolezza della grandezza di questi due artisti, e devo esserne riconoscente a Gianfranco Bruno. Ma delle tante sorprese ed emozioni di quella

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Non sapevo nulla di quell’artista, ma fui subito convinto dell’incomparabilità della sua presenza in un mondo artistico dominato da necrofili e

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carne e non di pietra o di legno. López García, ancor più radicale di Donatello, ricorre a resine e stucchi per rendere l’effetto di sostituzione della

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Un percorso lineare, con un fortissimo sentimento delle tradizioni; una ricerca del mestiere al servizio della forma, con il rimpianto di avere

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un artista che non vuole allontanarsi dai volti e dai corpi delle persone conosciute, così come dagli spazi frequentati e abitati della sua città: ma

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una mostra retrospettiva a Maurizio Cattelan, al dichiarato compimento della sua carriera di artista. Cattelan è un artista crepuscolare, un

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psicanalitica: una forma che corrisponde al calco della mente, piuttosto che a quello del corpo. La componente istintiva prevale su quella razionale; non vi è

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di sensibilità, di emotività che si scarica per il primo nel colore e per il secondo nella rigorosa razionalità della composizione, ma dove l

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, romanzi, anche molto ben scritti, ma sono romanzi piccoli, con un respiro che non va oltre quello della novella lunga: questo perché è il cinema a

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della Francesca: la costruzione, l’impaginazione delle immagini al di là dei contenuti è così impeccabile, così pensata, così razionale, da

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avanguardia Giuseppe Bergomi, Africa con violoncello, 2011. perché ha tenuto in considerazione i sistemi della comunicazione, quello della pubblicità, quello

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Fidia o un capolavoro di Canova - oppure, più in generale, un’opera classica o neoclassica abbiamo la sensazione di un pulsare della carne che viene

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, la griffe dell’arte del nostro tempo è molto diversificata - e uso apposta il termine griffe perché appartiene al lessico della moda, ed è proprio

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, e quindi esposte, nella sede della Biennale arte, a Venezia. Così ho pensato di creare un Padiglione Italia esteso in tutto il Paese, in luoghi dove

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celesti, dunque, ricche di simbologia, costruite in un grande spazio della Bicocca, alla periferia nord di Milano, da un artista carico di emozioni e di

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Il Leoncavallo è sempre stato un luogo guardato con sospetto perché “occupato”. Dalla sede storica del Casoretto, nell’area nord-est della città

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definii quelle visioni, con un’iperbole, “la Cappella Sistina della modernità”.

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bonifica della periferia della città, artisti trovati nelle borgate di Catania, privi di mercato, o di una professionalità artistica che motivasse il loro

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della contemporaneità”, intendendo con ciò la sfida della grande dimensione, della dimensione imponente, della dimensione che pone l’uomo di fronte ai

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Guatelli è un maestro elementare che ha creato un vero e proprio museo. Non un museo contadino o della civiltà contadina, come tanti ve ne sono, con l

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occasione del bicentenario della morte di Giambattista Bodoni, incisore, tipografo e stampatore inventore dell’omonimo carattere a stampa “omologo” di

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