Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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L'arte è contemporanea. Ovvero l'arte di vedere l'arte

266753
Sgarbi, Vittorio 50 occorrenze
  • 2012
  • Grandi Passaggi Bompiani
  • Milano
  • critica d'arte
  • UNIFI
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ha consentito. Si vedono cinquemila culatelli, disposti in una sorta di volta ideale, che coronano gli spazi della cantina dell’Antica Corte

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L'arte contemporanea è l’arte contemporanea per tutti, e la mia interpretazione dell’arte contemporanea è molto semplice: dipende dai miei limiti

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immaginare che alcune idee dell’uomo, dal Leoncavallo a Fontanellato a Santo Stefano di Sessanio, vadano intese come esperienze estetiche totali.

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[G. D.] Felicita Frai, che io ho conosciuto quand’era una ragazzina, veniva da Praga, e aveva sposato un mio amico, commerciante, amico dell’arte, e

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Eppure è ormai da molti anni che non vedo un critico o uno storico dell’arte che corra in una città d’Europa o d’America per vedere una grande e

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alle premesse dell’arte contemporanea, che non erano più soltanto Modigliani e Picasso, ma potevano essere anche Soutine, cioè un artista appartato

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Accade assai di rado che i critici d’arte italiana (come non si verifica nel resto d’Europa o in America) siano tanto storici dell’arte quanto

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fu Francesco Arcangeli, che era insieme sensibilissimo storico dell’arte e grande critico; il secondo fu Giovanni Testori, storico dell’arte e

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completamente diversi, è stato storico e vero maestro di teorie dell’arte contemporanea; poi Maurizio Calvesi, attentissimo studioso della storia dell

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battute e nel disprezzo per le opere di Pollock, Longhi parlava di “estetismo dell’angoscia”, quasi che l’angoscia che portò Pollock alla morte come

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“tramando”, così lo chiamava Arcangeli, ed era una profonda intuizione: nell’arte contemporanea la natura tornava al centro dell’opera, così com’era

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, ma non può inventarli attraverso un imperio, attraverso un’imposizione dall’alto, attraverso il carisma dell’esperto. L’arte non ha bisogno di

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di Alberto Sordi, 1978. “Lei non può capire. Questa è la natura che imita l’arte, quindi è una dimensione ancora più alta dell’arte stessa”.

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incapacità di distinguere l’arte dalla realtà quanto l’incapacità di quell’arte, ossia dell’arte esposta in quelle Biennali, di farsi percepire come arte

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Ma torniamo al film di Sordi, purissima applicazione all’attuale realtà artistica dell’immortale favola dei vestiti nuovi dell’imperatore. Quando il

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ideologico, ma semplicemente cronologico. È questa la forza dell’arte in divenire, che va ritenuta contemporanea non in quanto più o meno sperimentale

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dal Barocco all’Illuminismo. Ma a Costantinopoli il 1454 non sarà stato molto diverso dal 1449, eppure in mezzo c’è il 1453, ossia la caduta dell

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Tornando all’eterna contemporaneità dell’arte, certe opere sono nostre contemporanee a dispetto sia della loro sia della nostra data di nascita. La

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avanti compiuto dagli impressionisti rispetto alla pittura precedente. L’arte coincide con la vita: quindi il dipinto è un prolungamento dell’esistenza

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visibilità, la possibilità di comunicare la propria poetica per mezzo dell’arte.

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con successo subito dopo la sua morte. E come è avvenuto con Vincent van Gogh, ovviamente, artista che ha rivoluzionato il mondo dell’arte non solo per

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Millet c’è una tradizione realistico-religiosa, e i suoi soggetti sono un’ulteriore negazione dell’impressionismo alla Monet e alla Renoir, cioè vita

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Van Gogh è uno di quegli artisti che arrivano alla fine dell’esistenza nella totale infelicità, per poi, dopo la morte, diventare i più amati, i più

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solo dopo che l’emozione autonoma dell’artista abbia prodotto l’opera di trovarle un destinatario. L'artista si autodetermina e il mercante accoglie

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attento osservatore del costume e dell’evoluzione del gusto è stato l’artista americano Andy Warhol, il quale indicava due singolari precetti. Il primo

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È quindi vero che, in questa singolare variante rispetto al passato, un valore determinante dell’arte contemporanea è la quantità. Un artista vale di

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Nella pittura classica, l’autonomia del pittore sta solo nello stile tanto che il principio di riconoscimento dell’opera d’arte non è il suo

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artistica una certa resistenza al godimento dell’arte contemporanea. Essa, infatti, è infinitamente ripetitiva, quindi preclude facilmente il passo alla

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, del denaro che vi ha Giuseppe Capogrossi, Ballerina seduta, 1944 ca. profuso, e, in sostanza, è un segnale dell’importanza del collezionista. Ecco

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di questa esigenza dell’artista contemporaneo di essere riconosciuto.

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del curatore, bensì degli artisti, i quali hanno potuto affacciarsi sul palcoscenico del teatro più frequentato e più considerato dell’arte

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, ci ha fornito la diversa percezione che ha dell’arte chi non ne frequenta abitualmente i sanatori e gli ospedali.

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Altro esempio, il Museo di Palazzo Riso, polo dell’arte contemporanea siciliano. Entri al Riso e vedi venti pianoforti appesi al soffitto. Cosa sono

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modo diverso la realtà: in quella variante, pur piccola, c’è la sua poetica. L’estetica, quindi i valori dell’arte così come quelli della poesia, sta

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accompagnatori né stimoli barilliani. Forse mi incuriosì il titolo della mostra, che in seguito avrei ripreso e plagiato: La ricerca dell’identità. Il

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vantaggio rispetto ai miei coetanei che si inoltravano nello studio dell’arte contemporanea come neofiti di una religione con santi, sibille e profeti

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Non sapevo nulla di quell’artista, ma fui subito convinto dell’incomparabilità della sua presenza in un mondo artistico dominato da necrofili e

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mode. López García coltiva infatti il Antonio López García, La aparición, 1961. paradosso dell’autenticità che l’arte contemporanea sembra negare o

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raggiunto una dimensione universale, senza alcun commercio con i movimenti dominanti dell’arte contemporanea, stimolati soprattutto dagli Stati Uniti. È

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reazioni - non sempre composte - anche la solidarietà di chi come me sostiene la libertà creativa dell’artista, che non ammette censure o cancellazioni

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hanno ciascuno una propria funzione a una liberazione degli istinti. Se non si comprende questo snodo fondamentale, cioè l’irruzione dell’irrazionale

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cento pagine di romanzo dell’Ottocento in una sequenza lunga dieci secondi. Gruppo di famiglia in un interno, film di Luchino Visconti, è un romanzo

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pittorico dell’epoca. Le ricerche scientifiche si integrano con l’estetica, e l’artista che oggi ignori i computer è un residuo del mito bohémien

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decadenza, di impotenza e difficoltà a identificarsi nell’arte, gli artisti dell’avanguardia continuano a riprodurre ciò che sono stati.

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-portrait, 1972. dell’avanguardia; e quindi vedi insieme la morte della pittura figurativa e la morte dell’avanguardia, e vedi le due accademie, quella

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del disegno riesce a stringere l’emozione dell’artista in una forma chiusa e compiuta.

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Il nostro, insomma, è un tempo molto difficile perché dobbiamo ancora ritrovare l'ubi consistam dell’arte, e dobbiamo accettare il fatto che esso si

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due principi: che il Padiglione Italia, nel centocinquantesimo dell’Unità d’Italia, non poteva essere soltanto il Padiglione dell’Arsenale, a Venezia

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Sempre a Milano, nel corso degli anni, e ben prima dell’ultimo decennio, ma ancora nell’ultimo decennio, si era definita un’idea di pittura che, per

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occasione del bicentenario della morte di Giambattista Bodoni, incisore, tipografo e stampatore inventore dell’omonimo carattere a stampa “omologo” di

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