L'arte è contemporanea. Ovvero l'arte di vedere l'arte
Un altro luogo a Parma ci ha condotto in questa dimensione surreale e onirica, l’enorme grotta di culatelli di Spigaroli. Poche cose sono più
Pagina 100
L'arte è contemporanea. Ovvero l'arte di vedere l'arte
passato, un mercato che ci propone cose orrende, valutando dei disgraziati come artisti. Però è difficile che un artista vero, serio, non diventi un
Pagina 109
L'arte è contemporanea. Ovvero l'arte di vedere l'arte
, mi viene a trovare un giovane, e dice: “Le ho portato una cosa che sento le piacerà.” Sì, ma non mi piace affatto! Ora quelle cose non hanno ragione di
Pagina 112
L'arte è contemporanea. Ovvero l'arte di vedere l'arte
[V. S.] Prima di andare avanti, vorrei chiederti cose più insolite. Ad esempio, com’era Leonor Fini.
Pagina 113
L'arte è contemporanea. Ovvero l'arte di vedere l'arte
Achille Funi, di cui era amica, si fa per dire. E, insomma, si dicevano delle cose opposte sul fascismo a Ferrara. Ed è finita che si gridavano l’un
Pagina 114
L'arte è contemporanea. Ovvero l'arte di vedere l'arte
In quel rapporto tra cose lontane, un altro stimolo straordinario fu quello degli accostamenti che Arcangeli ci indicava fra il Piero della Francesca
Pagina 18
L'arte è contemporanea. Ovvero l'arte di vedere l'arte
Cattelan. Tutte cose che, fra teatro e rappresentazione, hanno naturalmente luogo e ragione di essere, ma che non possono essere indicate come unica
Pagina 26
L'arte è contemporanea. Ovvero l'arte di vedere l'arte
parrà nova cosa né forte, poscia che le cittadi termine hanno. Le vostre cose tutte hanno lor morte, sì come voi; ma celasi in alcuna che dura molto, e
Pagina 31
L'arte è contemporanea. Ovvero l'arte di vedere l'arte
cronologico: contemporaneo è chi lavora e vive nel mio tempo, e, anziché ripetere in modo meccanico cose già fatte, propone idee nuove (“Nuovo! La parola che
Pagina 5
L'arte è contemporanea. Ovvero l'arte di vedere l'arte
la capacità di Guatelli di dar vita a cose morte, inutili, da gettare. Ed è un vero e proprio museo, un luogo eminentissimo della sensibilità
Pagina 98