L'arte è contemporanea. Ovvero l'arte di vedere l'arte
Allo stesso modo è capitato con un’altra “scultura di architettura”, il Museo Guggenheim di Bilbao di Frank O. Gehry, museo che attrae come cosa in
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Kounellis c’è l’artificio, l’intenzione, la volontà di fare qualche cosa che abbia un significato, nell’accumulazione dei culatelli no: c’è un
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prevalentemente italiana, posso esprimere un’opinione e tentare di indicare alcuni artisti che rivestono un interesse superiore ad altri. Cosa che invece non
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[Vittorio Sgarbi] Cosa può produrre un artista “contemporaneo”, nato, che so, nel 1982? Qualche cosa che lo faccia sentire in sintonia col suo tempo
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grado di guardare in prospettiva un arco di cinquant'anni. Cinquant’anni fa cosa capitava, com’era l’Italia cinquant’anni fa? Cinquant’anni fa siamo
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Sessanta, e ne hanno fatto parte quasi tutti gli artisti non figurativi in Italia, quindi Reggiani, Radice, eccetera. Cosa è successo? Che, finito il
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Riuscire a fare critica evocando emozioni e poesia è cosa molto difficile: ci riusciva Roberto Tassi, ci riusciva mirabilmente Testori, ci è riuscito
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fosse un’opera d’arte. E alla domanda di Sordi (“Ma cosa c’entra questo con l’arte?”), il funzionario risponde: Fotogramma da Le vacanze intelligenti
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presunta installazione costituita da una sedia vuota, si lancia in commenti estasiati: “Oh, una sedia vuota! Che cosa straordinaria, piena di significati
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parrà nova cosa né forte, poscia che le cittadi termine hanno. Le vostre cose tutte hanno lor morte, sì come voi; ma celasi in alcuna che dura molto, e
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L’artista è per prima cosa un individuo. Un individuo è un nome, e anche in tempi di democrazia sempre incompiuta, ma certo più ampia e sicura che in
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ripetuto costituiscono gran parte del successo e del valore di un artista. Cosa che si riflette nella moda, dove la griffe, il marchio, è parte dell’opera
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del nostro tempo come fra gli artisti del passato. Quindi la volontà di decidere cosa potesse piacermi ha governato le mie scelte nell’ambito della
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; rende grasso tutto, e lo si riconosce per questo principio di “grassitudine” che egli conferisce a ogni cosa.
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cosa vede chi pensa. Per stabilire il principio che l’arte non è “cosa nostra”. In contrapposizione al dominio del mercato e della moda, le segnalazioni
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Non sarei stato così convinto della bontà del metodo che attribuisce a uomini colti e universalmente stimati la responsabilità di indicare cosa li
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Altro esempio, il Museo di Palazzo Riso, polo dell’arte contemporanea siciliano. Entri al Riso e vedi venti pianoforti appesi al soffitto. Cosa sono
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pagate dallo Stato in maniera che chi li amministra possa vendere le loro opere al triplo del valore che avevano prima. Cosa facciamo, l’elemosina ai
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di nessuno, cioè per colpa del tempo. Lo è perché oggi, quando un artista fa sperimentazione, qualunque cosa egli faccia senti di averla già vista. L
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