L'arte è contemporanea. Ovvero l'arte di vedere l'arte
Allo stesso modo è capitato con un’altra “scultura di architettura”, il Museo Guggenheim di Bilbao di Frank O. Gehry, museo che attrae come cosa in
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, pensando ai tempi della prima guerra mondiale, ha, in quegli stessi luoghi, immaginato un museo con torri di vetro su cui sono riprodotte le poesie del
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, ma della bonifica di un intero paese, parzialmente disabitato, con la creazione di stanze che hanno ancora le tracce del fumo sulle pareti, i
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uno spazio teatrale. E proprio il principio estetico di impedire che un luogo muoia ha a che fare con l’articolazione del Padiglione Italia.
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[G. D.] Se permetti, hai parlato di contemporaneità, una parola da prendere con le molle. Perché non dimentichiamo che per solito, gli artisti d
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[V. S.] Io l'ho vista quando aveva novantanove anni. Ero con mia madre che ne ha, ora, ottantacinque. Temperamenti molto simili, infatti non han
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[G. D.] Futuristi? Fortunato Depero. Una persona molto simpatica. Gli altri non li ho conosciuti. Ho avuto, invece, un rapporto curioso con Guttuso
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, quello per cui si debba andare, come accadde a me, nel 1973, con la mia prima grande emozione di fronte all’arte contemporanea.
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, meno conosciuto, che improvvisamente veniva celebrato con una mostra straordinaria. Quel viaggio lo feci a vent’anni, stimolato da Francesco Arcangeli
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Oltre a lui e a Testori, pochi altri e più distanti dall’urgenza della vita: Giulio Carlo Argan, che, pur con la sua astrazione algida e su fronti
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quando, a Roma, vide i dipinti di Pollock... e pianse. Pianse da uomo pieno di una sensibilità quasi eccessiva, con una reazione che faceva sentire
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Arcangeli e trasmesso a noi ma che si trasformava con la tensione delle superfici nella pittura vista dal vero, una tensione non vitrea bensì di corpo che
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Arcangeli ci spiegò quelle opere rivelandoci il loro rapporto profondo con l’arte romanico-padana, attraverso un paragone impressionante fra il primo
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. Ricordo il celebre episodio Vacanze intelligenti3 con Alberto Sordi, dove il ribaltamento fra arte e natura fa sì che la guida compiacente di due
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possibilità di essere visti, con l’idea che non meritino, che non siano contemporanei o non lo siano abbastanza, e che chi si occupa di loro sia persona che
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contemporanea, che rese celeberrimo il suo autore un po’ come è accaduto recentemente con le dubbie trovate (“provocazioni”, le chiamano) di Maurizio
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’installazione e dicono: “Che opera interessante! Rappresenta la condizione della donna!” e altre fesserie con cui dimostrano non tanto la propria
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marito torna con l’acqua, la signora beve, si alza e si allontana, lasciando vuota la sedia. Passa un altro gruppo di visitatori che, notando la
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1508-12. A Venezia, nel 1510 muore Giorgione e matura la folgorante giovinezza di Tiziano, che culminerà nel 1518 con l'Assunta. Nel 1608, Caravaggio
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millennio con la distruzione di due simboli, segnale di un’epoca in cui ci si avvia a distruggere più che a costruire. Se nel primo ventennio del
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a un custode, recuperati da appena cinque giorni. Sono diventati noti con le mostre del 1980 a Firenze e del 1981 a Roma quest’ultima voluta dal
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più goderne. Come è avvenuto con un grande scrittore come Guido Morselli, che, morto suicida per il dolore di non vedersi pubblicato, fu pubblicato
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che l’arte deve coincidere con la vita. L’arte non è la rappresentazione di un’emozione anche assolutamente semplice, pura, diretta cioè quel passo
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Se c’è un quadro che non è una natura morta decorativa, gradevole, da salotto, questo è I girasoli: astri ossessionanti che, con l’apparenza di fiori
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. In questo senso, la sua sensibilità straordinaria e le sue ossessioni vanno di pari passo con la psicoanalisi di Freud, con la scoperta del profondo
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interno di prigione da cui non è possibile fuggire. Personaggi anonimi, molti senza volto, assimilati ai mattoni: il colore con cui sono rappresentate le
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ammirati, i più osservati; con uno straordinario incremento di attenzione non soltanto spirituale e culturale: anche commerciale, cioè di mercato. Van
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Nella rottura che, dall’impressionismo in poi, l’arte moderna consuma con la civiltà classica, al posto del committente, del principe, del Papa
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contenuto bensì la sua forma, ovvero, appunto, lo stile dell’artista. Si possono avere cinquanta Madonne con il Bambino: ciascuna è il capolavoro di un
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, viene spesso identificata con lo stile di un autore che si riproduce nello stesso soggetto anche perché se applicasse lo stesso concetto alla figura
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, con i suoi tagli, inventa uno spazio diverso, che poi riproduce in centinaia di quadri, e diventa - insieme a Capogrossi, appunto - uno degli emblemi
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finanziario internazionale, non ha più niente in comune né con tutto quello che fino ad oggi abbiamo chiamato ‘arte’ né con gli autentici artisti viventi, ma
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dominare e inventariare tante realtà? Con quale criterio, con quale autorità? Di fronte a un tale eccesso di creatività, la critica è inadeguata al
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Gli artisti devono confondersi con il mondo, farsi coinvolgere nella vita, stare sulle pareti delle case e non soltanto su quelle asettiche dei musei
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Ogni opera esiste in quanto ha un rapporto con il proprio tempo e con l’uomo che l’ha concepita nel proprio tempo; e, per capirne l’importanza
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Hermann Nitsch, protagonista di una memorabile serata nella chiesa bolognese di Santa Lucia, con scannamento di animali e sangue schizzato ovunque, e
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La testa di Abacuc può ben essere messa a confronto con la testa maschile di quella scultura di Lopez Garcia; ma, oltre alla vaga somiglianza
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Un percorso lineare, con un fortissimo sentimento delle tradizioni; una ricerca del mestiere al servizio della forma, con il rimpianto di avere
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raggiunto una dimensione universale, senza alcun commercio con i movimenti dominanti dell’arte contemporanea, stimolati soprattutto dagli Stati Uniti. È
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fermato. Alcuni artisti continuano a fare con altrettanta qualità quello che hanno fatto in anni pur lontani e migliori: hanno un’energia vitale
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, romanzi, anche molto ben scritti, ma sono romanzi piccoli, con un respiro che non va oltre quello della novella lunga: questo perché è il cinema a
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quello che faceva Visconti o che fa, talvolta ridondando, Zeffirelli), ma anche per sintesi efficacissime, con forme di preterizione, di “non dire
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di integrazione alla fantasia del lettore. Oggi il cinema ci impedisce, o ci risparmia, tutto questo, giacché con un solo colpo d’occhio vediamo
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pittorico dell’epoca. Le ricerche scientifiche si integrano con l’estetica, e l’artista che oggi ignori i computer è un residuo del mito bohémien
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avanguardia Giuseppe Bergomi, Africa con violoncello, 2011. perché ha tenuto in considerazione i sistemi della comunicazione, quello della pubblicità, quello
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tempi dei surrealisti. Più in là, con le rinnovate esperienze neoavanguardistiche, quella di Piero Manzoni con la Merda d’artista e tutte le altre forme
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Il Leoncavallo è sempre stato un luogo guardato con sospetto perché “occupato”. Dalla sede storica del Casoretto, nell’area nord-est della città
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definii quelle visioni, con un’iperbole, “la Cappella Sistina della modernità”.
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riferimento alla posizione dà anche il senso del rapporto dell’artista con lo spazio in cui e su cui opera: l’artista contemporaneo spesso si è
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della contemporaneità”, intendendo con ciò la sfida della grande dimensione, della dimensione imponente, della dimensione che pone l’uomo di fronte ai
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