L'arte è contemporanea. Ovvero l'arte di vedere l'arte
tratta di un intervento di recupero del borgo medievale. Negli anni Novanta Alberta Ferretti aveva comprato quest’area in abbandono per farla diventare
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, che era fuori servizio da oltre dieci anni, e lei mi dice: “Fanfani chi?” Perché quando lui cessò la sua attività politica, lei aveva dieci anni
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[G. D.] Felicita Frai, che io ho conosciuto quand’era una ragazzina, veniva da Praga, e aveva sposato un mio amico, commerciante, amico dell’arte, e
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[V. S.] Io l'ho vista quando aveva novantanove anni. Ero con mia madre che ne ha, ora, ottantacinque. Temperamenti molto simili, infatti non han
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, che mi aveva indirizzato a vedere quel pittore che per lui insieme a Klee, Bonnard, Picasso e pochi altri rappresentava i fari, i presìdi dell’arte
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fronte al dipinto, un’equivalenza letteraria di quello che aveva davanti. Entrambi, Testori e Arcangeli, in gara l’un con l’altro: appassionati della vita
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scultore romanico italiano Wiligelmo e Pollock. Intorno al 1100 Wiligelmo, a Modena, sugli stipiti del portale della cattedrale, aveva rappresentato
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non esistessero, perché nessuno a parte i pesci in quel fondo di mare che per secoli li ha custoditi aveva la possibilità di vederli. E un’opera d
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banco di prova di quel rapporto mercato-arte su cui si fonda l’esperienza estetica contemporanea. L’arte del passato non aveva il problema del mercato
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immaginare un’opera di Raffaello o di Michelangelo fatta per qualcuno che non conoscesse l’artista che l’aveva creata per quella determinata destinazione, l
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, aveva trovato una suprema conferma.
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