Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: artisti

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L'arte è contemporanea. Ovvero l'arte di vedere l'arte

266834
Sgarbi, Vittorio 42 occorrenze
  • 2012
  • Grandi Passaggi Bompiani
  • Milano
  • critica d'arte
  • UNIFI
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prevalentemente italiana, posso esprimere un’opinione e tentare di indicare alcuni artisti che rivestono un interesse superiore ad altri. Cosa che invece non

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passato, un mercato che ci propone cose orrende, valutando dei disgraziati come artisti. Però è difficile che un artista vero, serio, non diventi un

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nel 1961-62. Nervi costruisce il meraviglioso Padiglione Italia, dove io ho curato, nel 2011, l’ultimo segmento di Biennale, con 1280 artisti viventi

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[G. D.] Se permetti, hai parlato di contemporaneità, una parola da prendere con le molle. Perché non dimentichiamo che per solito, gli artisti d

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, che siano del “giorno per giorno”. E deve farlo capricciosamente, spesso forzando il valore di artisti altrimenti deboli.

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autentica novità dell’arte contemporanea. Certo, ci sono alcuni artisti tedeschi e americani che producono opere importanti, ma non c’è più l’evento

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in sei mesi, quasi obbligando gli artisti a mutamenti che hanno l’aspetto più di mode che di necessità interiori.

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Sarnari, Salvatore Paolino, fino a Pietro Zuccaro, Giuseppe Colombo, Giuseppe Puglisi e altri di più giovane generazione. E insieme a questi artisti ne ho

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, capaci di un pensiero autonomo o scaltri rifacitori del già fatto gli artisti contemporanei sono soltanto alcuni, una vera e propria mafia, reale come

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Per apprezzarli come meritavano, infatti, gli artisti come Guccione ho dovuto cercarli, scovarli, rintracciarli, poiché non esisteva la minima

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artisti esposti nei padiglioni internazionali.

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Ed è una luce che agli artisti viene spesso negata. Ma a volte, paradossalmente, la frustrazione che ne deriva diventa moltiplicatore di ispirazione

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Van Gogh è uno di quegli artisti che arrivano alla fine dell’esistenza nella totale infelicità, per poi, dopo la morte, diventare i più amati, i più

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ama l’arte contemporanea. In realtà, non amo quello che non mi sembra degno di essere né contemporaneo né antico: le “croste” ci sono fra gli artisti

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“multipli”, ecco gli artisti che producono molto perché devono essere presenti in molti punti. C’è una centrale di diffusione della loro conoscenza, e poi

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Nel passato, invece, abbiamo cataloghi di artisti straordinari con poche opere: cinquanta, settanta, cento opere. Jan Vermeer, il grande artista

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rischierebbe di diventare insopportabilmente ripetitivo, come è accaduto per esempio ad artisti come Bueno.

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Fondamentale, quindi, per un artista contemporaneo, è l’essere riconosciuto immediatamente: al punto che alcuni bravi artisti hanno dovuto fare il

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massimi artisti italiani dopo Morandi e insieme a Burri e a Gnoli -, il quale a un certo punto intuisce che occorre andare letteralmente oltre la tela; e

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finanziario internazionale, non ha più niente in comune né con tutto quello che fino ad oggi abbiamo chiamato ‘arte’ né con gli autentici artisti viventi, ma

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di una strana categoria di artisti, stabiliti artificiosamente e ridotti a un numero chiuso come malati in un sanatorio. A presidiare questo edificio

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restringere la contemporaneità dell’arte a una cerchia ristretta - e arbitrariamente indicata, e perennemente uguale - di artisti? No, non ha senso

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artisti altrimenti discriminati, ignorati ed emarginati. Penso a Fabrizio Clerici, a Carlo Guarienti; penso a Willy Varlin, Ivan Theimer, Lucian Freud

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colpisca nell’arte contemporanea -restituendo gli artisti a un circuito di viventi, artisti le cui opere in qualche modo ci riguardano - se non fosse lo

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Gli artisti devono confondersi con il mondo, farsi coinvolgere nella vita, stare sulle pareti delle case e non soltanto su quelle asettiche dei musei

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tratta di artisti amministrati da galleristi e mercanti che vendono le loro opere a svariate centinaia di migliaia di euro ciascuna; artisti che hanno

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artisti viventi, che in quanto viventi hanno un mercato vivo che lavora con loro e per loro. Quindi non si capisce per quale motivo debbano fare mostre

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chiara consapevolezza della grandezza di questi due artisti, e devo esserne riconoscente a Gianfranco Bruno. Ma delle tante sorprese ed emozioni di quella

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fotografi autoproclamatisi artisti anche attraverso un uso arbitrario della fotografia. López García mi poneva davanti alla sfida propria della grande arte

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caratteriale, ciò che unisce le due imprese è l’intenzione caparbia di entrambi gli artisti di far vivere le loro opere, di sentirle presenti e reali, di

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artisti delle nostre stagioni dal Medioevo al Settecento; ma anche di non essere stato a sufficienza nelle altre metropoli, da Parigi a New York

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non c’è bisogno di altro per sentire l’intensità e la verità delle sue opere, caratteristiche così rare negli artisti contemporanei, che si dilettano

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mettendo a confronto i due artisti nelle concomitanti mostre. Laddove López García esalta ogni sua opera come un organismo vivente in cui c’è memoria e

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fermato. Alcuni artisti continuano a fare con altrettanta qualità quello che hanno fatto in anni pur lontani e migliori: hanno un’energia vitale

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Dipingere si può ancora - e lo dimostrano artisti come come Paolo Giorgi, Roberto Ferri, Lino Frongia, Stefano Mosena, Giancarlo Vitali, Giovanni

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Nonostante la resistenza degli artisti e degli scrittori, tuttavia, a un certo punto l’adeguamento alla tecnologia diventa necessario e

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Vangi, Giuseppe Bergomi, Livio Scarpella, Giuseppe Ducrot, Tullio Cattaneo, Gaetano Giuffrè. Si può fare pittura e scultura - e lo dimostrano artisti

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decadenza, di impotenza e difficoltà a identificarsi nell’arte, gli artisti dell’avanguardia continuano a riprodurre ciò che sono stati.

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, Lucian Freud e Balthus. Sicché, mentre giri in questo cimitero, vedi pittori figurativi anche molto bravi, artisti sensibilissimi, pieni di capacità

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in quegli artisti di cultura e di ambito simbolista che sostengono di dipingere ciò che non si vede. Per loro è importante che si percepisca il dramma

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Perché Cappella Sistina? Non che la qualità degli artisti consentisse un confronto così azzardato, ma perché, se noi pensiamo all’arte contemporanea

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Qui nasce l’idea di Librino, quartiere periferico a sud-ovest di Catania, dove Antonio Presti ha coinvolto un gruppo di giovani artisti nella

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