L'Europa delle capitali
’immaginazione ha quindi il suo fondamento nella storia. Ma la ripetizione precisa di un evento è un caso e il caso è un fatto particolare, mentre la
L'Europa delle capitali
sentimento che determina la scelta tra le tante situazioni immaginabili. Poiché la rettorica tende a orientare la scelta della situazione, il suo dominio
Pagina 101
L'Europa delle capitali
La crisi del classicismo coincide con il Manierismo. Il Barocco, nel suo insieme, tende a rivalutare, sia pure in termini diversi, l'esperienza
Pagina 114
L'Europa delle capitali
fatti nell’attualità e nella realtà del loro accadere; ma gli stessi critici del Seicento riconoscono il suo legame, nella prima fase della sua opera
Pagina 115
L'Europa delle capitali
anche per essi viene il momento della morte, in cui dovranno rendere conto a Dio dell'autorità che, per suo mandato, hanno esercitato in terra. L'uscita
Pagina 118
L'Europa delle capitali
. Ed è, questo agghiacciante emergere della morte, il prezzo che paga per il suo disdegno dei classici. Ma che i classici non possano più insegnare a
Pagina 118
L'Europa delle capitali
Caravaggio e i Carracci, la cui arte rimane “italiana” anche se ha un’espansione europea; non Poussin anche se il suo classicismo è metastorico come la sua
Pagina 119
L'Europa delle capitali
suo atteggiamento, con lo sguardo intento e la mano che tiene il pennello sospesa, è quello di chi soppesa un valore per trovare il giusto equivalente
Pagina 121
L'Europa delle capitali
architettura il Manierismo aveva prodotto una frattura tra la forma plastica e il suo contenuto intellettivo: fissando la conformazione e la proporzione
Pagina 125
L'Europa delle capitali
persuasive che un diluvio di parole: è il caso del Maffei, che il Boschini ammira proprio per l'irruenza del suo, per lo più sconclusionato, discorso
Pagina 141
L'Europa delle capitali
corso o nel processo del fare l'arte. Spetta dunque all’arte scoprire e definire il valore della esperienza, della vita che si vive; e poiché il suo
Pagina 142
L'Europa delle capitali
proprio nel momento stesso in cui essa si profila, a Roma verso il 1630, con le prime “bambocciate” di Pieter van Laer e del suo gruppo: al tempo
Pagina 156
L'Europa delle capitali
valore della figura è definito dal suo rapporto con la parete vicina, il cielo lontano, la figura contigua, la luce, l'ombra.
Pagina 162
L'Europa delle capitali
anche con la esperienza del suo fare pittorico e del continuo processo di scelta che ne costituisce il processo. La visione degli oggetti raffigurati
Pagina 163
L'Europa delle capitali
mobile, insieme centrale e periferico, apparentemente insignificante, ma interferente con tutti gli altri punti, gli altri individui, e tale che il suo
Pagina 164
L'Europa delle capitali
i suoi ritratti sono dimostrativi delle composizioni storico-religiose e mitologiche: lo prova indirettamente il fatto che, nei ritratti, il suo punto
Pagina 164
L'Europa delle capitali
delle armature e dei monili, ma per la sua foggia, il suo carattere sociale: è l'insegna di un rango, di una non soltanto esteriore dignità. Ma non
Pagina 165
L'Europa delle capitali
pittorica. Il colore non ha soltanto una funzione visiva, traduce in note cromatiche il chiasso della brigata: la pennellata, con il suo andamento
Pagina 166
L'Europa delle capitali
Questo ritratto in superficie ha il suo rovescio nel ritratto profondo di Rembrandt: Hals è un pittore di allegre brigate, anche quando isola dal
Pagina 167
L'Europa delle capitali
suo maestro Grimmer, Elsheimer è collegato a Grunewald e ad Altdorfer: alla concezione cioè di una natura sottilmente demoniaca, fonte di tentazione
Pagina 178
L'Europa delle capitali
suo umore panico e satiresco, Rembrandt la sua disperazione, la sua angoscia morale. Tutto ciò che sorge dalla terra si protende con stento
Pagina 180
L'Europa delle capitali
; e i primi quadri di fiori, forse del Caravaggio stesso all’inizio del suo tempo romano, derivano dalle “grottesche”'antiche. Non è possibile negare
Pagina 196
L'Europa delle capitali
crede di poter prendere la realtà, tanto più questa si ritrae, rientra in un suo spazio impenetrabile, nel piano del quadro. Uno spazio che si
Pagina 198
L'Europa delle capitali
fonti, un suo quadro di caraffe appannate dal gelo suscitasse la meraviglia generale. Velázquez, tuttavia, rifiuta di espungere la figura: non certo
Pagina 199
L'Europa delle capitali
e presto dimenticate implicazioni religiose e allegoriche, annunci l’epoca del “feticismo della merce"; basterà osservare che, essendo il suo
Pagina 201
L'Europa delle capitali
finalità ultraterrena, inizia l’impresa della trasformazione della produzione artigiana in industria, fonda il capitalismo moderno. Il suo processo nel
Pagina 206
L'Europa delle capitali
problematica, che appena si profilava, della libera comunicazione tra gli uomini; e, senza alcun riferimento all’arte del suo tempo, ma con l'anima intenta al
Pagina 207
L'Europa delle capitali
ha enormemente allargato l'orizzonte del reale, ad esso non ponendo altro limite che quello del suo necessario fenomenizzarsi attraverso il pensiero e
Pagina 33
L'Europa delle capitali
finalità o del suo destino poiché, se la salvezza mediante la grazia è aleatoria, la salvezza mediante le buone opere si presenta irta di difficoltà e
Pagina 36
L'Europa delle capitali
dimostrabili si restringe e nei suoi confini opera soltanto la scienza; la morale non ha più il suo fondamento nella verità ontologica e, quanto
Pagina 37
L'Europa delle capitali
ad oltranza. Ma, fissandosi come “regola” e quindi perdendo la sua struttura razionale, il suo contenuto intellettivo o di conoscenza, la sua forza
Pagina 41
L'Europa delle capitali
(per esempio: il cuore di Gesù). L’immagine devozionale non esalta la figura “storica” e tende al realismo o, piuttosto, al verismo: il suo scopo è di
Pagina 47
L'Europa delle capitali
Per spiegare l’apparente contraddizione bisogna tenere presente la nuova posizione dell’artista nella società. Il suo prestigio è indubbiamente
Pagina 50
L'Europa delle capitali
come questa vale assai più per la sua produttività che per il suo eventuale contenuto di vero.
Pagina 51
L'Europa delle capitali
’è vero che l’oratore si comporta come se l’altro rispondesse e lo interpella, gli pone domande, previene obbiezioni. Ma benché il suo scopo non sia
Pagina 55
L'Europa delle capitali
La Rettorica, dice Aristotele, ha tre generi: deliberativo, giudiziale, dimostrativo. “A ciascuno di questi s’attribuisce il suo tempo. Al
Pagina 55
L'Europa delle capitali
classica di civiltà e natura succede la distinzione di classe tra cittadini e contadini. La capitale fonda il suo prestigio sul passato storico, ma ha
Pagina 59
L'Europa delle capitali
paese, e per il carattere che hanno assunto le guerre, la difesa della capitale avviene per lo più lontano dal suo confine: perciò la capitale non si
Pagina 59
L'Europa delle capitali
. Leon Battista Alberti avrebbe voluto ricostruire la città partendo dal restauro delle costruzioni antiche: molto probabilmente il suo trattato dell
Pagina 60
L'Europa delle capitali
, ricalca lo schema del castrum romano, e questo è il suo aspetto “umanistico”, ma si presta alle parate militari e civili che rendono manifesta e
Pagina 61
L'Europa delle capitali
tappa sulla via di Roma"; ed è chiaro che il Wren, con quel suo giudizio, non si riferiva tanto alla grande architettura monumentale, che a Roma
Pagina 62
L'Europa delle capitali
, la cui storia costruttiva, inseparabile dallo sviluppo del tema ideologico, dura per tutto il Cinquecento e ha il suo punto culminante nel progetto
Pagina 72
L'Europa delle capitali
michelangiolesca: la cupola si apre e dispiega nel colonnato così come il suo originario significato simbolico si dispiega nel più accessibile
Pagina 74
L'Europa delle capitali
altamente i disegni del maestro italiano, né al Bernini, che si piega a modificare più volte il suo disegnò e sempre nel senso di quella che oggi chiameremmo
Pagina 74
L'Europa delle capitali
Se la città vale, nel suo insieme, come un organismo monumentale, è comprensibile che un’importanza speciale venga data agli accessi: le porte di
Pagina 76
L'Europa delle capitali
panorama cittadino; ma la sua rappresentatività è certamente priva d'intenzionalità ideologiche e il suo decoro è ormai soltanto un ideale civile.
Pagina 76
L'Europa delle capitali
rappresenta nulla che non possa manifestarsi in forme credibili, il suo modo d'immaginare è già condizionato dalla necessità del manifestarsi per mezzo
Pagina 91
L'Europa delle capitali
Roma, così presto si volga a sfruttare a fondo l'esperienza coloristica della pittura veneta: tanto che, a partire dal terzo decennio, il suo
Pagina 91
L'Europa delle capitali
che adorano il raggiante monogramma di Cristo. è un'altra società che abita un altro spazio, al di là della società dei viventi e del suo spazio
Pagina 93
L'Europa delle capitali
L’illusione è anche nelle cose. Zurbarán rappresenta una santa come una gentildonna spagnola vestita con un'eleganza corrispondente al suo rango
Pagina 96