L'Europa delle capitali
di Rubens e di Poussin è fondata sulla loro opposta concezione del classicismo: del senso del mito, della natura, della storia. Non è che Poussin non
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problemi da risolvere qui sulla terra (e magari mediante una nuova praxis pittorica) e non in un mondo oltre il mondo.
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riproposto con gli studi sulla sistemazione urbanistica del Pantheon, si riduce al raccordo, sullo stesso asse, di due elementi: il pronao o l'accesso alla
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direttamente sulla fronte, di cui compensa la concavità con la convessità del tamburo; e la spinge in alto per opporre una componente verticale
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una villa nella città. L'architettura, insomma, è una seconda natura, che s'innesta sulla prima e la estende con l’opera dell’immaginazione umana: la
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massimi effetti o alla monumentalità più vistosa, si frantuma in un’infinità di fenomeni. Anche una cesta di frutta sulla tavola, vista in una certa luce
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Non diversamente, sulla traccia del Bernini, la scultura cerca la “naturalezza” nel rendere nel marmo la morbidezza dei capelli, il calore delle
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soprattutto sulla “frequentabilità” dello spazio naturale, sulla vita sociale che dalla città si dirama nella campagna: nei paesaggi olandesi non troveremo più
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nel cielo, le nuvole in corsa, un guizzo di luce sulla corteccia di un tronco o su una piega del terreno grasso, sono tutti fenomeni e hanno la stessa
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della persona. La definizione dell'azione è anche diversa: da un lato, sempre gli stessi fatti, il bevitore che si rovescia il vino sulla giubba, il
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dei vasi, gli uccelli becchino l’uva nella fruttiera e topi rosicchino il formaggio sulla tavola apparecchiata. Il gioco si fonda sulla vecchia favola
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vuole instaurare o affermare. L’intenzionalità è sentimento, perché v'è una situazione oggettiva (le cose sulla tavola) che opera come stimolo a un fare
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e riafferma la propria autorità sulla base della priorità storica, ponendo così l’identità di verità razionale, verità storica, verità dommatica
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, ma fondata sulla logica della natura e della storia; quindi non limita, al contrario, l’esistenza “mondana”, tant'è vero che Raffaello non esita ad
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Ora, l’immagine non agisce né sull’azione né sulla decisione, ma agisce sulle intenzioni; non fornisce schemi o modelli, ma sollecitazioni
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non si fonda più sulla conformità o non delle immagini a certi precetti morali, bensì sul processo o sul meccanismo del loro prodursi: sono utili le
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tappa sulla via di Roma"; ed è chiaro che il Wren, con quel suo giudizio, non si riferiva tanto alla grande architettura monumentale, che a Roma
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Il tema del monumento passa ben presto al costume, influendo sulla concezione dell’ornato e dell'arredamento degli edifici religiosi e civili. Nei
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’agire umano, influire sulla condotta anche morale. A condizione, però, che passi attraverso il fare dell'arte, che è in sostanza il fatto
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’Ignazio o di Rubens v'è in primo piano, di scorcio, l'indemoniato; sulla gradinata i devoti implorano la grazia; sull’altare il santo invoca
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