L'Europa delle capitali
soltanto la condizione ideale dell'uomo nel mondo. La sua vicenda nel mondo, cioè le sue reazioni alle situazioni, è ancora da cominciare. Come
Pagina 102
L'Europa delle capitali
guida celeste. Se si può giungere alla salvezza anche vivendo la vita del mondo, Dio deve assistere con le sue grazie a tutti gli atti dell'esistenza
Pagina 111
L'Europa delle capitali
Più vitale è, indubbiamente, il classicismo carraccesco e berniniano con le sue derivazioni. L'antichità è il tempo in cui la storia degli uomini
Pagina 116
L'Europa delle capitali
si è fermata e il messaggio che le sue sembianze trasmettono è il messaggio d'un altro tempo, passato, consegnato alla storia. I colori che definiscono
Pagina 116
L'Europa delle capitali
struttura dello spazio e quindi valido soltanto come mera immagine. Sorge così una vera e propria iconologia architettonica, tanto più libera nelle sue
Pagina 125
L'Europa delle capitali
Se l'edificio non riproduce più la legge costruttiva dello spazio ma fenomenizza lo spazio nella infinita varietà delle sue forme possibili, esso non
Pagina 128
L'Europa delle capitali
includa l’architettura ma si fenomenizzi nelle sue forme: dunque l’architettura implica la natura, sia pure attraverso la semantica spaziale dei suoi
Pagina 129
L'Europa delle capitali
contraddizione ai disegni provvidenziali di Dio; né è astratta o “chimerica” perché le sue immagini, realizzate dalla tecnica, sono visibili, concrete
Pagina 139
L'Europa delle capitali
pas misérable sans sentiment: une maison ruinée ne l'est pas. Il n'y a que l'homme de misérable" (f. 399), ma le sue “sont miseres de grand seigneur
Pagina 156
L'Europa delle capitali
fonde col tema storico-mitologico; d’altra parte Roma, con le sue rovine che conservano sotto l’apparenza della roccia o della grotta e sotto il mantello
Pagina 177
L'Europa delle capitali
delle sue sembianze e nel continuo cangiare dei suoi aspetti, piena di spunti per l’ispirazione dell’artista (il “pittoresco”), e la natura nemica
Pagina 178
L'Europa delle capitali
passato le sue ragioni.
Pagina 179
L'Europa delle capitali
l’operazione umana. Bisogna però precisare che con questo non si vuol dire che tutti i valori, tutte le attività si riducano all’arte e alle sue
Pagina 33
L'Europa delle capitali
, emozionato, intenso, capace di esprimere in tutte le sue sfumature quella profonda naturalità dell’essere umano che è il sentimento (Tiziano, Tintoretto
Pagina 39
L'Europa delle capitali
bello formale. Il bello non è più una forma ben definita nei suoi contorni, nelle sue proporzioni, nella sua plastica, nei suoi colori, ma l’immagine
Pagina 42
L'Europa delle capitali
scienza descrive come movimento e mutamento continui. D'altra parte, l'ipotesi che l'arte barocca, con le sue forme in movimento, voglia rappresentare l
Pagina 45
L'Europa delle capitali
senso che le sue immagini agiscono proprio in quanto immagini e non per gli eventuali, impliciti significati concettuali. è vero che il Seicento è il
Pagina 48
L'Europa delle capitali
V'è dunque un ambito preciso in cui si sviluppa la Rettorica: la polis con le sue assemblee, i suoi poteri di deliberazione e di giudizio. Nello
Pagina 55
L'Europa delle capitali
una nuova concezione del tempo: l'uomo vive nel presente, ma le sue decisioni implicano una riflessione sul passato e una previsione del futuro. La
Pagina 55
L'Europa delle capitali
una “demitizzazione” delle sue forme. è dovuto soprattutto, sia pure con lo specioso argomento dell’economia, al governo, che preferisce il solenne
Pagina 74
L'Europa delle capitali
sue direttive rivolte a un decoro non disgiunto dall’utilità. Perciò la “immaginativa", che era la massima qualità dell'artista secondo il teorico
Pagina 75
L'Europa delle capitali
, intensificato, acceso, monumentalizzato proprio perché, se l’immaginazione è qualcosa che va oltre il reale, la visualizzazione delle sue immagini deve andare
Pagina 91