L'Europa delle capitali
lo spazio misurano distanze e rapporti ormai immutabili: la struttura del paesaggio non è una premessa, è il fissarsi, il cristallizzarsi di una
Pagina 116
L'Europa delle capitali
agiscono: patiscono la luce e l’ombra, lo spazio, il tempo, la vita, le cose. Perciò, benché Dio sia anche in noi e riconoscerlo sia riconoscersi, dovremo
Pagina 120
L'Europa delle capitali
“similitudine” dei sentimenti. De Tolnay vede in Las Meninas una dichiarazione di poetica: il pittore è tra i suoi modelli, nello spazio del quadro; il
Pagina 121
L'Europa delle capitali
non può partire che dalla pittura. È una superficie colorata su cui i colori costruiscono uno spazio certo, misurabile, ma impraticabile: come quello
Pagina 123
L'Europa delle capitali
struttura dello spazio e quindi valido soltanto come mera immagine. Sorge così una vera e propria iconologia architettonica, tanto più libera nelle sue
Pagina 125
L'Europa delle capitali
non realizzano costruttivamente lo spazio, lo rappresentano visivamente, o piuttosto, visualizzano una spazialità immaginaria: i grandi fregi modellati
Pagina 127
L'Europa delle capitali
Se l'edificio non riproduce più la legge costruttiva dello spazio ma fenomenizza lo spazio nella infinita varietà delle sue forme possibili, esso non
Pagina 128
L'Europa delle capitali
: lo spazio architettonico tende sempre a porsi come limite dello spazio reale e apertura dello spazio immaginario. Il primo a tentare questa via è
Pagina 128
L'Europa delle capitali
cosa si vuole dimostrare che non si possa dimostrare altrimenti che con l'architettura? S’è visto che la grande novità è l’idea che lo spazio non
Pagina 129
L'Europa delle capitali
paesaggio voluto e creato dall'uomo. Lo spazio è fatto dall'architettura; e non è uno spazio finto, ma uno spazio “altro”. Ha altre dimensioni, altre
Pagina 139
L'Europa delle capitali
fatto particolare s'inserisce in uno spazio universale e la storia diventa elogio e monumento. Richiamandosi ai veneti e specialmente al Tintoretto
Pagina 157
L'Europa delle capitali
prima, Rubens la seconda. L’antitesi si fa serrata, dilemmatica, tra Rembrandt e Vermeer: storia senza protagonisti, spazio senza oggetti nel primo
Pagina 159
L'Europa delle capitali
L’antitesi di universale e particolare, spazio e oggetto, rettorica e antirettorica è superata da Velázquez con La resa di Breda (1634-1635). Lo
Pagina 159
L'Europa delle capitali
rispettivamente il valore essenziale e primario dello spazio oppure dell'oggetto. In pittura vi sono figure che fanno lo spazio, definendo coi gesti o col
Pagina 162
L'Europa delle capitali
’alternativa dei vuoti e dei pieni, nel contrasto di luce e di ombra tutta la casistica dello spazio, e dominano l’ambiente riducendolo, praticamente, a
Pagina 162
L'Europa delle capitali
Anche su questa esperienza empirica si costruisce, ovviamente, uno spazio, una dimensione dell'esistenza; ma non sarà più una struttura data a priori
Pagina 163
L'Europa delle capitali
Non diversa è la situazione dell'individuo nella società, nello spazio fisico della grande città, nello spazio politico dello Stato: è un punto
Pagina 164
L'Europa delle capitali
potere ci si sottopone più per gli altri che per se stessi. L’ambiente è piuttosto un alone, un'aura, che uno spazio definito: è formato di poche
Pagina 165
L'Europa delle capitali
della sua esperienza vissuta. La sua pittura estrae lentamente ogni segno pittorico dallo spazio profondo ed oscuro: come se gli atomi di luci sospesi
Pagina 167
L'Europa delle capitali
modo di essere e di vedere, un metodo; la prospettiva, cioè la struttura classica dello spazio, non è più razionalità universale, ma anch'essa metodo
Pagina 179
L'Europa delle capitali
: non è una luce che viene dallo spazio, è una luce che lo cerca. é possibile che la natura consenta a quest’attesta di sofferenza, di prolungarsi, di
Pagina 180
L'Europa delle capitali
Non vi sono gerarchie, neppure tra cosa ed immagine della cosa: il cielo non è meno reale e concreto di un albero, di una roccia; non c'è uno spazio
Pagina 180
L'Europa delle capitali
subito le analogie e le differenze. La definizione dello spazio non è diversa: si tende sempre a delimitare lo spazio, a suddividerlo in compartimenti
Pagina 193
L'Europa delle capitali
lo spazio universale cioè rappresentano in termini di universale un fatto o una situazione particolare. Non rinunciano al tono locale per la tonalità
Pagina 194
L'Europa delle capitali
formano uno schermo sottile, che permette ai frutti un risalto quasi tangibile. Ma, appunto, quella condizione di spazio è così innaturale che le
Pagina 198
L'Europa delle capitali
la cosa in sé e lo spazio, o tra l’unità e il tutto, quanto quella di spiegare il nuovo rapporto che passa tra l’uomo e le cose a cui è legato da una
Pagina 200
L'Europa delle capitali
La natura morta introduce una nuova concezione dello spazio, anche perché non si crede più alla possibilità di una concezione unitaria e sistematica
Pagina 202
L'Europa delle capitali
costruisce con esse. Rifiutare di partire, dallo spazio universale per arrivare alla cosa particolare e, invece," partire dalla cosa per cercare uno
Pagina 203
L'Europa delle capitali
mutano con le circostanze; ha una concezione dello spazio e del tempo determinata molto più dalla propria situazione nel mondo che dalla nozione della
Pagina 55
L'Europa delle capitali
Le figurazioni storico-religiose del Seicento modellano su questa nuova idea del tempo l'ordine compositivo e la struttura stessa dello spazio
Pagina 56
L'Europa delle capitali
Come schema di organizzazione dello spazio, la città-capitale differisce profondamente dalla città medievale con la sua vita di quartiere: prevede un
Pagina 59
L'Europa delle capitali
. Ora le facciate non sono più il piano frontale di un volume chiuso (il palazzo), ma le superfici-limite di uno spazio vuoto ed aperto: anche in
Pagina 61
L'Europa delle capitali
La lunga navata del Maderno distrugge indubbiamente la drammatica unità del tormentato blocco michelangiolesco, ma prolunga la basilica nello spazio
Pagina 73
L'Europa delle capitali
articola il monumento “sacro” nello spazio abitato di una città “sacra”.
Pagina 74
L'Europa delle capitali
timpani, e formano come un accesso ideale allo spazio immaginario del tabernacolo o della pala d'altare. In San Pietro, in Santa Maria della Vittoria
Pagina 77
L'Europa delle capitali
, definisce lo spazio della ritualità dove operano coloro che sono investiti dell’autorità di guidare e persuadere; la lunga navata è lo spazio dei fedeli
Pagina 89
L'Europa delle capitali
generalizzate situate in uno spazio universale e in un tempo indeterminato. Inoltre si ammette che il processo di allegorizzamento è un processo tipico
Pagina 90
L'Europa delle capitali
proiettare la propria intenzionalità d’agire in uno spazio e in un tempo più estesi che lo spazio e il tempo del presente e del contingente, la “maniera
Pagina 91
L'Europa delle capitali
che adorano il raggiante monogramma di Cristo. è un'altra società che abita un altro spazio, al di là della società dei viventi e del suo spazio
Pagina 93
L'Europa delle capitali
Null'altro che questa illimitata estensione della rappresentazione in uno spazio vicino e lontano e in un tempo che è passato, presente e futuro è il
Pagina 93
L'Europa delle capitali
resto non viene più considerata il modo di costruire ma solo di raffigurare lo spazio. A Bologna sorge perfino una scuola di pittori di prospettive, i
Pagina 95
L'Europa delle capitali
In molti quadri del Seicento l’estensione dello spazio da un primo piano vicinissimo alle estreme lontananze non è una semplice degradazione
Pagina 96
L'Europa delle capitali
L’artista, dunque, pensa che le scale di valori sono relative e lo spazio non ha una dimensione costante; vuole muoversi con piena libertà su tutte
Pagina 97
L'Europa delle capitali
Il nuovo spazio immaginario, che l'arte realizza come spazio reale, non è soltanto dimensione e proporzione, ma anche direzione. In generale, la
Pagina 98
L'Europa delle capitali
Nel campo urbanistico-architettonico, questa concezione dello spazio conduce alla variazione continua dei rapporti di grandezza, all'impiego di scale
Pagina 98